AL CAPEZZALE DI "MADIBA", GLI EREDI SI CONTENDONO IL BUSINESS DEL MARCHIO-MANDELA - OBAMA VUOLE INCONTRARLO, MA IL MINISTRO LO FERMA: “SOFFRE TROPPO”

1. MANDELA: NKOANE, E' POCO PROBABILE OBAMA A CAPEZZALE MADIBA
(ANSA-AFP) - E' poco probabile che il presidente americano Barack Obama si rechi al capezzale di Nelson Mandela, nel corso della sua visita in Sud Africa. E' quanto riferito dal ministro sudafricano degli Affari Esteri Maite Nkoane Mashebane nel corso di una conferenza stampa a Pretoria.

"Il presidente Obama vorrebbe vedere il presidente Mandela ma lui soffre". E "qui - ha aggiunto il ministro - quando le persone sono malate cerchiamo di dare loro il tempo di recuperare". Il presidente americano venerdì sarà in visita in Sud Africa, una delle tappe del suo tour in Africa.

2. SUDAFRICA: OBAMA NON VEDRA' MANDELA MA VISITERA' ROBBEN ISLAND
(AGI/AFP) - Nel suo tour africano Barack Obama non si rechera' al capezzale di Nelson Mandela, ricoverato a Pretoria, ma rendera' omaggio alla prigione in cui fu rinchiuso per 27 anni durante l'apartheid, quella di Robben Island. Lo hanno riferito i media sudafricani. "Il presidente Obama avrebbe voluto incontrare il presidente Mandela, ma c'e' questa indisposizione", ha spiegato il ministro per Relazioni internazionali sudafricano, Maite Nkoane Mashebane.

Dopo 18 giorni di ricovero all'ospedale di Pretoria per un'infezione polmonare, nel weekend le condizioni di salute di Madiba si sono molto aggravate, anche se restano stazionarie. Obama e' atteso in Sudafrica venerdi', per la seconda tappa del suo viaggio ufficiale in Africa, che da domani lo portera' in Senegal e successivamente in Tanzania.


3. L'AGONIA DI MANDELA DIVENTA UN BUSINESS
Lorenzo Simoncelli per "la Stampa"

Lo stato di salute di Nelson Mandela lascia poco spazio alla possibilità che il 18 luglio possa tagliare il traguardo dei 95 anni. Eppure i preparativi per celebrare il suo ipotetico compleanno sono già conclusi. Una cena di gala con alcuni leader africani, le stelle del Manchester City a Pretoria e tanti altri eventi, tutti sotto la regia dell'African Rising Foundation, al cui interno sono presenti alcuni membri della famiglia.

Intanto è sempre in corso la battaglia legale per una parte dell'eredità dell'ex presidente sudafricano iniziata qualche mese fa tra le figlie di Mandela e il suo avvocato storico, George Bizos. Due esempi che mostrano chiaramente come Mandela non sia solo il padre della patria, ma anche il più lucrativo prodotto d'esportazione del Sudafrica.

Ultimamente, forse complice il crollo della valuta locale e l'alto tasso di disoccupazione, anche una parte di quel popolo che oggi gode della libertà di cui Mandela si è privato sembra avergli voltato le spalle. A Qunu, uno dei villaggi dell'Eastern Cape dove Mandela è cresciuto, le case sono state trasformate in bed&breakfast per lucrare sulla frotta di giornalisti e turisti attesi in caso di morte dell'ex compaesano.

Le stanze con vista sulla casa dove visse Mandela possono arrivare anche a 200 euro, una cifra spropositata, data la zona rurale. Gli abitanti delle palazzine di fronte all'ospedale di Pretoria dove Madiba è ricoverato da 17 giorni affittano i balconi alle troupe tv a 350 $ al giorno.

Probabilmente, negli ultimi anni, con la sua progressiva perdita di contatto con la realtà, la «Mandela Spa» ha raggiunto livelli impensabili. Mandela è vino, con la casa vinicola «House of Mandela», creata dalla figlia maggiore Makaziwe; è moda con il brand 46664, il suo numero di prigionia a Robben Island; è addirittura reality, con la seguitissima serie trasmessa sulla Fox «Being Mandela», in cui due sue nipoti raccontano la loro poco interessante vita privata.

In realtà, la speculazione di questa icona-brand era già iniziata alla sua liberazione dalla prigionia. Sono, quindi, oltre 20 anni che la multinazionale sudafricana McMadiba, com'è stata rinominata, fa girare rand, la moneta locale, nelle tasche di diverse persone. Ma mentre in passato i rand venivano convogliati in progetti lodevoli, come la lotta all'Aids o la costruzione di scuole, dalla Nelson Mandela Foundation, adesso sembrano aver preso la via della futilità. Gli stessi ideologi della trasformazione dell'Anc si sono impossessati di un pezzo della leggenda del Paese, costruendogli statue ovunque, ma perdendo la bussola dei suoi insegnamenti.

L'ultima lo raffigura come pugile, la sua grande passione. Costo: circa 40mila euro. Data la sua attitudine, se cosciente, Mandela, avrebbe sicuramente preferito destinare quella somma ad altre cause.

 

MICHELLE OBAMA CON LE FIGLIE E NELSON MANDELA OBAMA DA SENATORE VISITA LA CELLA DOVE FU PRIGIONIERO NELSON MANDELA MICHELLE OBAMA E NELSON MANDELA NEL DUEMILACINQUE BARACK OBAMA INCONTRO NELSON MANDELA A WASHINGTON

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO