1- QUALCUNO DENTRO L’INPS GIOCA DI SPONDA CON LA FORNERO PER FOTTERE MASTRAPASQUA 2- IL PROGETTO “SUPERINPS” METTEREBBE I PRESUPPOSTI GIURIDICI PER RIBALTARE IL VERTICE 3- L’INTERVISTA A MONTEZEMOLONE PUBBLICATA IERI SUL “FINANCIAL TIMES” È PASSATA LETTERALMENTE IN SORDINA E QUESTO È UN BRUTTO SEGNO PER IL PRESIDENTE DELLA FERRARI 4- L'IRRUZIONE IRRESISTIBILE DI BEPPE GRILLO HA MESSO UN MACIGNO SULLE AMBIZIONI DI LUCA. CROLLATO NEI SONDAGGI, PREVEDE DI FARE LA RUOTA DI SCORTA RISPETTO A CHI SAPRÀ LANCIARE SUL MERCATO DELLA POLITICA UN’OFFERTA PIÙ ROBUSTA DI ITALIA FUTURA 5- TUTTE LE “TRAVERSINE” QUOTIDIANE DI MAURO MORETTI TRA LE RUOTE DEI TRENI “ITALO” 6- LA CROCIATA DI BAGNASCO PER DIFENDERE ANSALDO ENERGIA: SCENDE IN PISTA MALACALZA 7- DOMANI A MILANO IMPORTANTE INCONTRO TRA BOCCONIANI E MANAGER DI GOLDMAN SACHS

1- CHI VUOLE FOTTERE MASTRAPASQUA?
Il suo mandato dovrebbe scadere nel 2014, ma è chiaro che la nascita del nuovo colosso previdenziale metterebbe i presupposti giuridici per ribaltare l'intero vertice.

Nessuno degli amici che lo frequenta al circolo Canottieri Aniene ha il coraggio di avvicinare Antonio Mastrapasqua, il presidente dell'Inps al centro della bufera con la ministra delle lacrime Elsa Fornero.

In queste ore il manager che dal 2008 governa il colosso previdenziale ed è riuscito a collezionare altre 25 poltrone, ha l'aria più smunta del solito e il volto scavato come un personaggio dipinto da El Greco.

Una settimana fa si è scontrato con la professoressa piemontese che lo ha accusato senza mezzi termini di aver dato numeri "parziali e fuorvianti" sugli esodati che secondo l'Inps sono poco meno di 400mila mentre la ministra insiste e fa finta di essere sorpresa per l'imponenza della cifra.

In realtà dentro l'Istituto previdenziale si continua a sostenere che da almeno quattro mesi il ministero del Welfare sapesse tutto, ma la Fornero ha preferito evitare lo choc di una ricaduta sul bilancio e ancora ieri in Parlamento si è presentata con un'orrenda camicina di pizzo per aggiungere ai 65mila fortunati un'altra manciata di esodati da salvare.

Da parte sua Mastrapasqua che per la lunga esperienza nelle stanze del potere fiuta le trappole, è convinto che la ministra e il Premier siano tutt'altro che animali mansueti e stiano studiando il modo di fargliela pagare. Così ieri mattina è saltato sulla sedia quando sul "Messaggero" è apparso un articolo molto dettagliato sulla "SuperInps", il nuovo carrozzone previdenziale che dovrebbe unirsi all'Inpdap e all'Enpals gestendo una massa pensionistica tra i 500 e i 700 miliardi.

Lo scoop del quotidiano romano era molto dettagliato e attribuiva la paternità del progetto a un documento firmato dallo stesso Mastrapasqua. L'idea di unificare gli enti previdenziali non è nuova, ci avevano già provato Romano Prodi e il Cavaliere peccaminoso ma entrambi si erano arresi di fronte alle resistenze dei sindacati e dei baroni, primo fra tutti lo stesso Mastrapasqua, che avevano sempre difeso l'autonomia delle diverse casse.

Di fronte al pressing di Monti con il decreto "Salva-Italia" che prevede all'articolo 21 l'unificazione dei diversi enti, anche l'ossuto presidente che governa l'Inps dal 2008 ha preso carta e penna ha dovuto fare buon viso e ha steso il suo progetto.

Nel documento si parla della soppressione di 23 direttori generali, 70 direttori di secondo livello e dell'accorpamento entro il 30 settembre della direzione regionale in un unico stabile.

Da queste operazioni lo Stato potrebbe ricavare in questo anno un risparmio di 20 milioni che nel 2013 diventeranno 50 e l'anno successivo addirittura 100. La scintilla che ha acceso le fiamme sul volto marmoreo di Mastrapasqua è stato il riferimento ai 5mila dipendenti che attraverso la razionalizzazione dei tre diversi enti previdenziali dovrebbero semplicemente andarsene a casa.

Su questa ipotesi si è scatenato ieri l'infermo e il 53enne presidente dell'Inps ,insieme al direttore generale Mauro Nori con il quale ha pessimi rapporti, ha diramato subito alle agenzie una secca smentita negando l'esistenza di "alcun programma di esubero o mobilità di dipendenti".

Adesso l'attenzione del pluridecorato manager romano è protesa a cercare la manina che ha buttato fuori il progetto rivoluzionario su "SuperInps". Anche se non lo dice agli amici del Canottieri Aniene, Mastrapasqua è convinto che la bomba dei 5mila dipendenti da mandare a casa sia stata confezionata da qualcuno che dentro l'Inps gioca di sponda con la ministra delle lacrime per fotterlo.

Il suo mandato dovrebbe scadere nel 2014, ma è chiaro che la nascita del nuovo colosso previdenziale metterebbe i presupposti giuridici per ribaltare l'intero vertice.


2- L'IRRUZIONE IRRESISTIBILE DI BEPPE GRILLO HA MESSO UN MACIGNO SULLE AMBIZIONI DI LUCA - TUTTE LE "TRAVERSINE" QUOTIDIANE DI MAURO MORETTI TRA LE RUOTE DEI TRENI "ITALO"
L'intervista a Luchino di Montezemolo pubblicata ieri sul "Financial Times" è passata letteralmente in sordina e questo è un brutto segno per il presidente della Ferrari che domenica ha raccolto un trionfo strepitoso sulla pista di Valencia. È un brutto segno anche perché il quotidiano inglese non parla di quel successo, ma pone al "ragazzo dei Parioli" alcune domande sulle sue attività industriali e si conclude con l'inevitabile interrogativo sulle sue intenzioni politiche.

A questo proposito Luchino risponde: "la situazione politica non è buona, non possiamo più accettare le ramificazioni politiche della Seconda Repubblica che sono catastrofiche per l'immagine dell'Italia", e aggiunge: "io supporterò le persone che vorranno rinnovare la classe politica. Poi vedremo".

I due giornalisti inglesi che lo hanno intervistato non conoscono la musica di Puccini e le note famose di "un bel dì vedremo..." altrimenti avrebbero potuto divertirsi chiedendo a Luchino la ragione per cui continua a fare la parte di Madame Butterfly e a dilazionare indefinitamente la sua discesa in campo. Da parte sua Montezemolo deve essere grato al "Financial Times" per non aver insistito più di tanto perché in una situazione così fluida dove si parla di elezioni anticipate è chiaro che il suo animo e le sue intenzioni sono dominati da una tremenda incertezza.

Nelle ultime settimane sono usciti articoli piuttosto enfatici sui 30mila aderenti a "Italia Futura" che lungo la strada sono diventati 50mila mentre alcuni giornali hanno tentato di tracciare una mappa dei supporters più pesanti che in ogni regione potrebbero aiutarlo a "cambiare l'Italia".

In realtà, gira che ti rigira, alla fine il nocciolo duro del "partito dei carini" gira sempre intorno ai nomi di Calenda, Romano, Rossi e della professoressa Irene Tinagli che sicuramente è la più carina dei carini. La verita' e' che l'irruzione irresistibile di Beppe Grillo ha messo un macigno sulle ambizioni di Montezemolone che è crollato nei sondaggi e deve a questo punto ripensare profondamente la sua strategia.

La sua presenza salvifica non è più invocata nemmeno dai giornali piu' compiacenti e perfino il suo amico filosofo Massimo Cacciari ieri sera nel programma della Gruber ha fatto capire che Luchino ha perso il treno per colpa di troppi stop and go.

In questa situazione non gli resta che "supportare le persone che vorranno rinnovare la classe politica" (come dice lui stesso nell'intervista al "Financial Times"), e questo significa in parole povere che prevede di fare la ruota di scorta rispetto a chi saprà lanciare sul mercato della politica un'offerta culturale più robusta di quella messa a punto nel salotto della sua Fondazione.

È probabile che nelle prossime settimane lo vedremo ancora più disincantato e proteso a ritagliarsi il profilo dell'imprenditore vincente. Questo è il terreno dove può ancora raccogliere successi e consensi.

A parte la Ferrari c'è la sfida di Ntv rispetto alla quale Luchino non sembra affatto distratto. Domenica scorsa ha polemizzato duramente con il governo per la barriera che alla stazione Ostiense impedisce il transito diretto dei passeggeri di Ntv. Con voce vibrante ha tuonato: "è un'umiliazione e mi dispiace che un ministro come Passera, che ha un misterioso viceministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia, che mai ho avuto piacere né di vedere né di sentire in otto mesi, siano stati così silenti su questa cosa".

A parte il malizioso riferimento al "misterioso viceministro Mario Ciaccia", è evidente che Luchino ha l'ansia di dimostrare che è stato il primo a rompere il monopolio di Moretti. Purtroppo la sfida è ardua e non priva di polemiche e di incidenti.

La questione della stazione Ostiense, l'hub dei treni Italo, rappresenta un handicap non indifferente. È difficile da raggiungere, non ci sono parcheggi, i lavori in corso sono perenni, i taxi latitanti e non c'è un bar degno di questo nome per non parlare delle attese lungo i binari sporchi e senza riparo ai quali si aggiunge l'annosa questione della cancellata che impedisce l'accesso ai treni di Ntv.

A queste difficoltà si aggiungono quelle di natura tecnica: ieri ad esempio un convoglio "Italo" è arrivato a Milano con un'ora di ritardo a causa di un treno Frecciarossa che si è rotto, e questo costringe Luchino e i suoi soci ad affrontare il problema del rimborso ai clienti e della rivalsa su Trenitalia che ha provocato l'incidente.

Così mentre Mauro Moretti se la gode e passa il tempo a polemizzare sui soldi per i pendolari e con il suo storico collega Elia (amministratore di Rete Ferroviaria Italiana)che sente avvicinarsi l'ora della verità per la strage di Viareggio, il povero Luchino non ha più tempo per dedicarsi alla politica per la quale rimanda alle arie di Puccini in "Madame Butterfly".


3- LA CROCIATA DI BAGNASCO PER DIFENDERE ANSALDO ENERGIA: SCENDE IN PISTA MALACALZA
Una parte importante potrebbe giocarla Vittorio Malacalza
Gli uscieri di Finmeccanica sono rimasti molto delusi quando oggi hanno saputo che il miliardario americano Warren Buffett consegnerà il suo impero nelle mani del figlio 57enne che di mestiere fa l'agricoltore.

Nel quartier generale di Orsi e Pansa si aspettavano di vedere arrivare da un momento all'altro una bella limousine con a bordo l'oracolo di Omaha che dopo aver aperto il rubinetto dei dollari avrebbe potuto acquistare alcune partecipazioni strategiche dentro Finmeccanica. Così avevano scritto i giornali una settimana fa, e a dare fiato alle trombe più di altri era stato il quotidiano "La Stampa". Adesso arriva la notizia dallo stesso giornale che Buffett non sa niente di Finmeccanica, passa il tempo a comprare giornali locali, e ha intenzione di affidare al figlio ciccio-contadino e non laureato le redini del suo impero.

Questa delusione è in parte compensata da altre notizie che arrivano da Genova dove sembra che la battaglia per conservare nel capoluogo ligure i 5mila posti di lavoro abbia messo le ali ai piedi al governatore Burlando, al sindaco di Genova Doria e al cardinale Bagnasco che è riuscito a infilare un nipote Enrico Maria dentro un'azienda del Gruppo.

A quanto pare i politici e i sindacati genovesi non hanno alcuna intenzione di dare semaforo verde a Orsi per la cessione del 45% di Ansaldo Energia ai tedeschi di Siemens. Dopo l'incontro a Roma della settimana scorsa con Corradino Passera gli amministratori liguri sono tornati convinti che i gioielli genovesi non debbano finire in mano straniera e che su questo punto anche il Governo faccia quadrato.

La crociata per difendere Ansaldo Energia comincia ad avere qualche successo se è vero che per l'acquisto della quota in mano agli americani del Fondo First Reserve si sono fatti sotto alcuni soggetti locali primo fra tutti Banca Carige. Il prezzo però è alto (si parla di 1-1,3 miliardi) e l'operazione ha bisogno di altre risorse.

Una parte importante potrebbe giocarla Vittorio Malacalza, l'imprenditore genovese di 73 anni di stretta osservanza cattolica, che all'inizio degli anni 2000 aveva diversificato la sua attività siderurgica anche attraverso l'acquisto della Asg da Ansaldo Energia. Stiamo parlando di quell'uomo che con la sua famiglia ha costruito un impero a partire dagli anni '60 sulle orme del padre Paolo che in origine era titolare di un'azienda autostradale.

Il nome di Malacalza è spuntato fuori recentemente nella battaglia per la conquista del San Raffaele che si è conclusa con la vittoria dell'imprenditore delle cliniche Rotelli. Adesso è su questo imprenditore devoto e miliardario che gli ambienti genovesi vorrebbero puntare le loro carte per sostituire in corsa i tedeschi di Siemens e della Merkel. Per il comandante supremo Orsi le notizie da Genova - rilanciate dal quotidiano "MF" - rischiano di complicare la partita.

In queste ore la sua attenzione e quella di Pansa è rivolta a chiudere una semestrale decente con tagli e dismissioni in grado di rimettere linfa nel bilancio disastroso del Gruppo. Gia' si sa che sara' una semestrale dignitosa sotto il profilo finanziario,ma deludente nel portafoglio degli ordini provenienti dai mercati stranieri dove ad eccezione di Israele sembrano pesare le vicende del Gruppo.

A Orsi interessa sopratutto dimostrare che l'efficienza vale piu' di ogni altra cosa. Molti tagli sono già avvenuti, 45 e piu' top manager sono stati decapitati, ma questo non ha impedito di assumere nei giorni scorsi il giornalista Andrea Nativi che dopo essere stato ingaggiato come consulente per la rivistina aziendale d'ora in avanti dovrà dedicarsi anche al marketing di Agusta Westland, l'azienda sulla quale Nativi , esperto di cose militari e collaboratore de "Il Giornale", ha scritto parole magnifiche.


4- DOMANI A MILANO IMPORTANTE INCONTRO TRA BOCCONIANI E MANAGER DI GOLDMAN SACHS
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che domani pomeriggio si terra' a Milano un importante incontro tra le teste d'uovo della Bocconi (la madre di tutti i sapientoni) e alcuni top manager di Goldman Sachs. L'evento,organizzato dal Centro di Ricerca Applicata in Finanza dell'Universita', sara' dedicato agli strumenti per finanziare le infrastrutture europee. Oltre a Peter Oppenheimer, capo delle strategie Global Equity della merchant bank americana, saranno presenti anche gli amministratori di Autostrade e Telecom, Giovanni Castellucci e Marco Patuano".

 

 

 

 

 

 

ANTONIO MASTRAPASQUA ELSA FORNEROinpsmauro nori inpsLuca Cordero di Montezemolo carlo calenda ANDREA ROMANOnicola rossi lapMASSIMO CACCIARI MARIO CIACCIA La banca del fareCORRADO PASSERA LE CANCELLATE ANTI ITALO AD OSTIENSE MAURO MORETTI VITTORIO MALACALZAALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSICARDINALE ANGELO BAGNASCO giovanni castellucci ad autostrade01 lapMarco Patuano Telecom Italia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)