cerciello 3

COCA, COLTELLI E INTERMEDIARI – LA RICOSTRUZIONE DELLA NOTTE DELL'OMICIDIO CERCIELLO. LA DIFESA DEI DUE IMPUTATI AMERICANI: “IL COLTELLO NON POTEVA UCCIDERE. ERA UN'ARMA DA CAMPEGGIO” – SI TRATTA DI UN COLTELLO DA MARINES "CHE NON LASCIA SCAMPO”, HA PRECISATO L'ACCUSA – I RAGAZZI SAPEVANO CHE CERCIELLO E VARRIALE ERANO DUE CARABINIERI? - IL TESTIMONE: "RAGAZZI VIOLENTI, AMANO MANEGGIARE LE ARMI E LE USANO CON DISINVOLTURA"

 

Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

La notte brava di Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth in diretta chat .

finnegan lee elder

 

E' l' una di notte del 26 luglio 2019 e Elder racconta a Kristina la sua ragazza, rimasta in California, le vacanze romane del terzo millennio. Coca, coltelli e intermediari: «Sono stanco» dice Elder dalla sua camera all' hotel Meridien in Prati, dopo il prologo trasteverino. «Vorrei riposare ma Gabe è infuriato, vado con lui».

 

La seconda audizione del colonnello Lorenzo D' Aloia che coordina i carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci, autore delle verifiche sull' omicidio di Mario Cerciello Rega, guida chi è in aula lungo il percorso della strana movida di quella notte. Prima il tentativo di acquistare droga a Trastevere, poi il furto dello zaino di «Gabe» (che lo fa infuriare), quindi la mediazione di Sergio Brugiatelli per far incontrare i militari e i ragazzi. D' Aloia ha davanti a sé i tabulati dello smartphone di Elder e Hjorth e, passo dopo passo, ripercorre i movimenti, i gesti e perfino i tic di quel 25 luglio. In videoconferenza con il penitenziario di Regina Coeli, i due detenuti.

 

brugiatelli

Il colonnello D' Aloia ripercorre anche la storia delle riprese che fotografano il rientro in hotel di Elder e Hjorth.

 

Il tutto scandito da una tempistica sincopata e convulsa che, secondo la difesa, gioca in loro favore: «I ragazzi - dice il penalista Renato Borzone che assiste Elder - non hanno neppure avuto il tempo di rendersi conto della situazione, figurarsi capire che avevano davanti a sé due carabinieri (Cerciello e Andrea Varriale, ndr)». E' questa la questione primaria del processo. Elder e Hjorth erano consapevoli del ruolo di Cerciello e Varriale in quel momento oppure no? Sapevano che erano due militari? La Procura sostiene di sì, ci sono prove in questo senso dice. La difesa invece ha sempre smentito, affermando che, al momento di colpire, i ragazzi non avevano idea che Cerciello fosse un rappresentante delle forze dell' ordine.

SERGIO BRUGIATELLI CON I DUE AMERICANI

 

Infine l' arma. Il kabar da marine, in aula, diventa un coltello da campeggiatore, più un aggeggio da boyscout che un' arma micidiale. Dice Borzone: «Non vogliamo minimizzare ma quel coltello, descritto come arma fatale, è un comune attrezzo da campeggio. Si può acquistare per poche decine di dollari in qualunque negozio di caccia, pesca e sport all' aria aperta».

 

FINNEGAN LEE ELDER

Ma comunque: perché portarlo in valigia andando in vacanza? Qui, spiega Borzone, bisogna pazientare. Perché la spiegazione può arrivare con la testimonianza della mamma di Elder, prevista dopo l' estate: «Non voglio anticipare nulla ma c' erano buone ragioni per portare con sé il coltello» dice Borzone. Il simbolo della spavalderia di Elder, arma del delitto, nascosta nel controsoffitto dell' hotel e rintracciata dai carabinieri, viene così derubricata ad accessorio sportivo.

 

 

 

 

IL COLTELLO NON POTEVA UCCIDERE

Adelaide Pierucci per “il Messaggero”

 

coltello omicidio cerciello

Il coltello usato per undici volte da Finnegan Lee Elder per uccidere il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ieri, è stato portato in aula per essere mostrato alla Corte d'Assise. Un coltello da marines con una lama fissa lunga centimetri. «Un'arma che non lascia scampo», ha precisato l'accusa. Il pugnale, ma non solo. In una sola udienza la procura ha calato le carte cruciali contro Gabriel Christian Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due ragazzi americani arrestati per l'assassinio del carabiniere:

 

il filmato in cui si vede cercare un punto ideale per l'agguato lontano dalle telecamere, ma anche i selfie con pistole, coltelli da combattimento, droga, soldi e psicofarmaci ricavati dagli smartphone degli imputati. Testimone chiave dell'udienza fiume svolta nell'aula Occorsio del tribunale di Roma a porte chiuse, il colonnello Lorenzo D'Aloia, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma.

 

gabe natale finnegan lee elder 2

LA RICOSTRUZIONE

L'ufficiale ha ricostruito tutti i fatti avvenuti nella notte tra il 25 e 26 luglio dello scorso anno a Prati, sottolineando la natura violenta di Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder. «Ragazzi - ha detto - che amano maneggiare le armi e le usano con disinvoltura». Anche se Natale Hjort non ha materialmente ucciso il militare si è voluto così di nuovo sottolineare coi rilevi estrapolati dai Ris il suo coinvolgimento nell'occultamento del coltello da marines nella stanza dell'hotel Meridien, dove i due amici alloggiavano. Ma anche il suo sostegno morale nel delitto.

gabe natale e finn elder appostati in attesa di cerciello

 

Sui pannelli del controsoffitto, infatti, erano state trovate le impronte della mano sinistra del diciannovenne biondino, che ha sempre negato agli inquirenti di sapere che Elder aveva con sé quel pugnale da guerra e che lo avesse nascosto nella camera. Il momento più toccante e incisivo dell'udienza è rimasto, però, la presentazione del grosso coltello col quale è stato compiuto l'omicidio.

 

mario cerciello rega

Non un'arma da guerra, nè da marines, ha provato a smorzare i toni l'avvocato Renato Borzone, che assiste Natale Hjorth, etichettandolo come «un coltello da campeggio e quindi non un'arma militare, semmai una riproduzione». Per la difesa Finnegan Elder Lee lo avrebbe acquistato liberamente negli Stati Uniti per 30 dollari ma sarebbe in libero commercio anche in Italia nelle rivendite per caccia e pesca o per il camping. L'avvocato Massimo Ferrandini, legale di Rosa Maria Esilio vedova Cerciello Rega, ha chiesto espressamente al colonnello D'Aloia se i militari si fossero qualificati, ottenendone la conferma. Già nel primo incontro quello del controllo allo spacciatore Brugiatelli e Natale Hjorth, avvenuto a Trastevere poche ore prima dell'aggressione, Natale Hjorth sapeva che i carabinieri erano sulle loro tracce, è stato ribadito. Si tornerà in aula domani. Sei ore di deposizione intervallate da un paio di pause non sono bastate per ultimare il contro esame del colonnello D'Aloia da parte delle difese.

FINNEGAN LEE ELDERfinnegan lee elder copiafinnegan lee elder

MARIO CERCIELLO REGA E ANDREA VARRIALEcerciello regaMARIO CERCIELLO REGA ANDREA VARRIALE

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO