giuseppe conte vaccino coronavirus

IL VACCINO ARRIVERÀ PRESTO, MA NON C’È UN PIANO PER DISTRIBUIRLO! – PRIMA CHE LE FIALE ANTI COVID SIANO DISPONIBILI BISOGNA DOTARE GLI AEROPORTI DI CELLE FRIGORIFERE E SNELLIRE LE PROCEDURE BUROCRATICHE DOGANALI - LA GERMANIA E IL BELGIO STANNO GIÀ STUDIANDO UN PIANO PER VELOCIZZARE LE SPEDIZIONI E INDIVIDUARE GRANDI STRUTTURE DOVE VACCINARE MILIONI DI PERSONE IN BREVISSIMO TEMPO, L’ITALIA NO - LA CONFETRA, CHE RAPPRESENTA IL 60% DEL SETTORE DELLA LOGISTICA, HA CHIESTO ALLA MINISTRA PAOLA DE MICHELI DI APRIRE UN TAVOLO PER PROGETTARE LA RETE DEL TRASPORTO DEI VACCINI, MA IL CONFRONTO CON GLI OPERATORI NON È PARTITO…

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

1 – VACCINO IN ARRIVO MA NON C'È IL PIANO PER DISTRIBUIRLO

Ilario Lombardo e Luca Monticelli per “la Stampa”

 

Prima che le fiale anti Covid siano disponibili nelle Asl, nelle farmacie e negli studi dei medici di base c' è tutta una filiera da costruire: bisogna dotare gli aeroporti di celle frigorifere e snellire le procedure burocratiche doganali.

 

ASTRAZENECA

Non basta dire che a dicembre arriveranno in Italia i primi tre milioni di dosi del vaccino per iniziare davvero a immunizzare dal coronavirus le persone nelle Rsa, le forze dell' ordine e il personale sanitario. La Germania e il Belgio stanno già studiando un piano per velocizzare le spedizioni e individuare grandi strutture dove vaccinare milioni di persone in brevissimo tempo, noi no.

 

vaccino coronavirus

Manca un mese e il governo rischia ancora una volta di farsi trovare impreparato. Ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato che «il ministero della Salute sta già lavorando a un piano operativo per la distribuzione dei vaccini» in modo che «quando arriveranno le prime dosi potremo procedere in modo organizzato».

 

Le prime dosi, confermano dal governo, arriverebbero a dicembre. Mentre la multinazionale farmaceutica AstraZeneca, che con il centro Irbm di Pomezia e la Oxford University sta producendo il vaccino, prevede che la distruzione avanzata per tutti a 2 euro a fiala avverrà entro marzo.

 

LUCIA AZZOLINA GIUSEPPE CONTE PAOLA DE MICHELI

La sfida logistica del secolo - La Confetra, che rappresenta il 60% del settore della logistica, ha chiesto alla ministra Paola De Micheli di aprire un tavolo per progettare la rete del trasporto dei vaccini, ma il confronto con gli operatori non è partito. Il direttore generale della confederazione, Ivano Russo, parla di «lavoro ciclopico da fare».

 

«E' la più grande sfida logistica farmaceutica del secolo per l' Italia e per il mondo, vanno subito affrontati i nodi per non ripetere i problemi che abbiamo avuto con i carichi di mascherine, bloccati senza certificazioni Inail». Anche perché le dosi di vaccino non posso stare ferme in un cartone per giorni in attesa della burocrazia.

irbm pomezia

 

Per la copertura anti Covid, infatti, si prevedono passaggi con una conservazione a meno 70 gradi. «Un indice di grandezza sconosciuto per il nostro lavoro, visto che i vaccini anti influenzali viaggiano tra i 2 e gli 8 gradi», ricorda il dg di Confetra.

 

La catena del freddo è un problema che riguarda gli aeroporti e i porti che non hanno delle celle adeguate per garantire le conservazioni, spiega Alessandro Albertini, presidente degli spedizionieri aerei di Confetra: «Le merci di solito sostano tre o quattro giorni, quindi diventa indispensabile semplificare le procedure».

 

I gate di accesso alle importazioni saranno Malpensa per il nord e Fiumicino per il centro sud, poi ci sono i porti di Genova, La Spezia e Trieste per le rotte che arriveranno via nave.

 

ADRIAN HILL - IL PROFESSORE CHE GUIDA LA SPERIMENTAIZONE DEL VACCINO DI OXFORD

Il nodo delle consegne

Per recapitare i vaccini nelle città non basterà caricarli sui camioncini, ci vorranno almeno 40 centri di distribuzione, un paio in ogni regione, dove mandare le dosi. E serviranno dei magazzini all' altezza: «Nel 2019 sono stati movimentati 9 milioni di dosi di vaccino anti influenzale, quest' anno le regioni ne hanno comprati 15 milioni. Ma per combattere il Covid il ministero ha prenotato 70 milioni di dosi da distribuire tra dicembre e marzo», sottolinea il direttore Ivano Russo.

 

Astrazeneca-Irbm-Oxford e l' americana Pfizer sono i produttori maggiori che riforniranno l' Italia, che però si candida anche a fare da "ponte", a comprare cioè il principio attivo alla base dei preparati e poi confezionare le fiale per le industrie farmaceutiche italiane.

 

piero di lorenzo irbm

A mettere un po' di pressione politica alla ministra De Micheli e al commissario all' emergenza, Domenico Arcuri, ci ha pensato con un tweet il vice ministro alla Sviluppo economico, Stefano Buffagni: «È il momento di essere responsabili ed uniti - ha scritto l' esponente M5s - è fondamentale pianificare da ora la distribuzione, la logistica e le priorità per far viaggiare il vaccino non appena sarà disponibile, così da farsi trovare pronti e in pieno controllo».

 

2 – VACCINO, ASTRAZENECA CORRE «LE PRIME DOSI A FINE ANNO»

Tiziana Paolocci per “il Giornale”

conte speranza

 

Il numero dei contagiati da coronavirus si allunga attimo dopo attimo mentre i tempi per avere il vaccino sembrano ridursi. «Nella migliore delle ipotesi le prime 30 milioni di dosi all' Ue arriveranno entro fine anno, se sarà dicembre o gennaio cambia poco», ha dichiarato ieri Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all' università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca. E tre milioni di dosi saranno destinate all' Italia.

 

vaccino coronavirus regno unito

Una buona notizia che arriva alla vigilia delle nuove chiusure territoriali, che metteranno a dura prova la pazienza degli italiani e in ginocchio migliaia di imprese, sopravvissute al lockdown di primavera. Di Lorenzo, intervenendo ai microfoni della trasmissione L' Italia s' è desta su Radio Cusano, ha parlato anche dei tempi, fondamentali ora.

piero di lorenzo

 

«Ci aspettiamo che alla fine di novembre possa essere conclusa la fase tre della sperimentazione clinica, a quel punto la parola passerà alle agenzie regolatorie - ha affermato - I tempi normali potrebbero essere 6-8 mesi, ma in una situazione così importante penso che le agenzie cercheranno di ridurli per dare una risposta nel giro di qualche settimana.

 

Questo non vuol dire che il vaccino non sarà sicuro». Si limeranno solo i quelli del normale iter burocratico, mentre quelli legati ai controlli scientifici saranno mantenuti in maniera severa. Condicio sine qua non è riuscire ad arrivare alla fine dei test senza che si verifichino eventi avversi.

 

«Se così sarà, le agenzie regolatorie impiegheranno 3-4 settimane e si arriverà ad una consegna delle prime 20-30 milioni di dosi all' Ue entro fine anno - ha sottolineato il numero uno della Irbm - Se anziché prendere 4 settimane se ne prenderanno il doppio allora si arriverà a gennaio».

SPERIMENTAZIONE VACCINO CORONAVIRUS

 

L' azienda farmaceutica AstraZeneca prevede che il vaccino in sperimentazione sarà in una fase avanzata di distribuzione entro la fine del primo trimestre del prossimo anno.

«Saranno tre miliardi le dosi di vaccino che sono fiducioso si dimostreranno efficaci» ha spiegato Josep Baselga, il direttore dell' area Ricerca e sviluppo oncologico di AstraZeneca.

 

Sullo stesso argomento è intervenuto ieri anche il premier Giuseppe Conte. «Il ministero della Salute sta lavorando a un piano distribuzione dei vaccini - ha ricordato - Confidiamo di avere le prime dosi di vaccino a dicembre, ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire prima sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie, come per esempio le forze dell' ordine.

conte speranza

 

Per vedere gli effetti dobbiamo aspettare primavera quando prevedibilmente arriveranno per tutti le dosi. In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante». Ma il virologo Roberto Burioni, dell' università Vita Salute San Raffaele di Milano non ci crede. «Capisco l' esigenza di motivare i cittadini nei sacrifici durissimi che sono necessari - ha dichiarato commentando le parole di Conte - ma non è possibile trattarli come bambini di 5 anni che credono a Babbo Natale».

 

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...