messina denaro

QUANDO “U SICCU” UCCIDEVA PER PASSIONE - NEL PODCAST “ARMISANTI!”, IL RACCONTO DELL'ASCESA CRIMINALE DI MATTEO MESSINA DENARO - LA STORIA DI NICOLA CONSALES, VICEDIRETTORE DELL’HOTEL “PARADISE BEACH” DI SELINUNTE, UCCISO PER ESSERSI “AVVICINATO” TROPPO ALL’AUSTRIACA ANDREA HASLEHNER, FIDANZATA DI MESSINA DENARO CHE LAVORAVA NELL’ALBERTO COME INTERPRETE E BARISTA…

MATTEO MESSINA DENARO CON LA SORELLA GIOVANNA IL GIORNO DEL SUO MATRIMONIO

Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera”

 

«Ammia?». Al commissariato di Castelvetrano non potranno dimenticare mai la più stupefacente lagnanza ricevuta dalla notte dei tempi. A protestare con la polizia, quel giorno del dicembre 1991, si presentò infatti Matteo Messina Denaro, detto «U Siccu».

 

ARNALDO LA BARBERA

Quello che sarebbe diventato il capo dei capi e tra i criminali più ricercati del mondo. Era allora un giovanotto smilzo sulla trentina, che sarà descritto anni dopo, in base all' ultima foto prima che sparisse, come elegantissimo nella giacca nera, camicia di seta sbottonata, sigaretta, sorrisetto, occhiali da sole a goccia fissi sul naso per una malattia a un occhio attribuita anche all' abuso di videogiochi.

 

Aveva già le mani sporche di sangue, diranno le inchieste e le sentenze giudiziarie dopo aver ricostruito la sua scalata ai vertici delle cosche sotto Totò Riina. Ma poteva ancora essere scambiato, pur essendo figlio d'un uomo di mafia, Francesco «Ciccio» Messina Denaro, per un bullo.

MATTEO MESSINA DENARO

 

Un «pupiddu» alla moda, cui piacevano lo champagne, la dolce vita, le belle donne. Per questo era lì al commissariato: per lamentarsi della visita che l'allora capo della mobile di Palermo Arnaldo La Barbera, in trasferta a Vienna, aveva appena fatto alla sua «fidanzata» Andrea Haslehner, una bella e alta austriaca bionda che lui chiamava Asi e che d'estate si trasferiva come concierge, interprete, barista, al Paradise Beach Hotel di Selinunte, vicino a Castelvetrano.

 

Scopo dell'interrogatorio viennese, a vuoto per i silenzi, i «non ricordo» e le ambiguità della donna: capire i rapporti tra lei e Nicola Consales, il vicedirettore dell' hotel ucciso mesi prima. Perché aveva osato corteggiarla, pare, sotto il naso del boss in ascesa.

 

Gaetano Pecoraro

Fu un errore, per «U Siccu» non ancora latitante, lagnarsi per «i fastidi» dati all' amica viennese? Sì. Ma era anche un modo, forse, per intimidire quanti indagavano su di lui.

Certo, a sentire Massimo Russo, il pm che ha dedicato alla caccia al boss tutta la sua vita «ininterrottamente» dal 1994 al 2007, un momento chiave.

 

Uno dei tanti messi a fuoco dal podcast d' inchiesta Armisanti! Vite mafiose e morti ordinarie dell' inviato delle Iene Gaetano Pecoraro e Alessia Rafanelli, su audible.it (Amazon) dal 29 marzo.

 

matteo messina denaro

Cosa sia un podcast lo sapete: è una specie di audio-libro ma a differenza dei libri tradizionali letti da un doppiatore o dallo stesso scrittore, è arricchito come in questo caso da suoni, musiche (di Donato Di Trapani e Francesco Vitaliti), rumori, canzoni, registrazioni di tiggì, testimonianze processuali, voci stesse dei protagonisti, tra cui la stessa Lorenza Santangelo, la madre di «U Siccu»: «Un giornalista che viene a fare a casa mia? Qua non c' è nessuno. Che interesse vi pigghiate?»

 

riina1

Cosa significhi «Armisanti» lo spiega l'autore: «In siciliano sono le "Anime Sante". Sia quelle che in vita hanno sparso sangue e dolore, come Bernardo Provenzano, Tommaso Buscetta, Gerlando Alberti jr, Matteo Messina Denaro e Antonino Madonia, sia quelle delle loro vittime che pretendono ancora di avere giustizia». Come quelle raccontate nelle nove puntate del podcast. Tra le quali il chirurgo Attilio Manca «suicida» probabilmente dopo aver operato e salvato Provenzano o appunto Nicola Consales. Ammazzato a Palermo a fucilate, mentre rientrava a casa da Selinunte, il 21 febbraio di trent' anni fa.

 

matteo messina denaro

Ricorda la sorella Antonella: «Stava per essere nominato direttore perché il suo capo stava per trasferirsi in un' altra struttura. Lo vedevo un po' turbato però. Gli dissi: Ninni, non sei contento? E lui: "No, tanto contento non sono"».

 

A turbarlo, racconta Massimo Russo, era stata una frase sfuggita a Nicola, uomo puntuale, preciso, estraneo alla mafia, esperto di turismo, già responsabile di altri alberghi italiani, un giorno d' estate in cui Matteo Messina Denaro, come spesso faceva, era steso ai bordi della piscina contornato da altri «pupiddi» e belle ragazze cui offriva generosamente champagne senza mai pagare: «Se fosse diventato direttore, disse, avrebbe cacciato quei quattro mafiosetti». «U Siccu» lo sentì. O fu informato da altri nei dintorni. Certo è che la prese come un'offesa personale. Confermerà al processo il pentito Francesco Geraci: «Matteo mi disse che il vicedirettore aveva detto che ci avrebbe cacciati via, e lui si era incavolato».

 

maurizio costanzo bracardi

Non bastasse, quel vicedirettore in giacca e cravatta pareva avere un debole per quella ragazza austriaca che interessava al giovane boss: «Quando si andava al Paradise Beach», insiste Geraci nell'audio, «lei veniva al tavolo, stava lì». Vero? Falso? «Secondo me mio fratello era interessato a lei, credo però che avesse capito che si stava cacciando in una cosa strana», risponde Antonella. Fatto è che «il giorno dopo la morte di Nicola ci è arrivata a casa una telefonata davvero strana... Era la voce di una ragazza che piangeva disperata e diceva "Ma è vero? È vero? Ninni è morto?".

 

matteo messina denaro

Poi arrivò un telegramma: "Perdona come sai fare tu chi ha sbagliato"». Pensò ad Andrea, la fidanzata austriaca? «Assolutamente sì». Perquisendo la camera 120 di Nicola dopo l'omicidio, fu trovata in cassaforte la chiave della 122, di Andrea Haslehner. E una ricevuta che rivelava come l'uomo fosse andato a Vienna. A trovare la donna?

 

Salta fuori che «Asi» è l'amica del boss trapanese. Al capo della Mobile venuto a interrogarla in Austria, ricorda Massimo Russo, «conferma d' avere un rapporto con Matteo, ma esclude di aver mai incontrato Consales. Attenzione a questo passaggio: "Sì, sto con Matteo". Ma lei conosce Consales? "Si è il mio direttore". Consales è mai venuto a Vienna? "Mai"». Falso.

 

C'è praticamente tutto, nel podcast Armisanti!. L' ascesa del capomafia, la catena di delitti, gli attentati del 1993 nell' estate in cui Matteo e Andrea erano a Forte dei Marmi, la bomba a Maurizio Costanzo, il «suggerimento» ai parenti di Consales di non costituirsi parti civili contro il mandante dell'assassinio, le bugie della ragazza viennese al pm Massimo Russo («algida, distaccata, glaciale, una vera mafiosa») che l'interrogava... È riuscito anche a trovarla, Gaetano Pecoraro, quella donna dei misteri. Ha cambiato nome, si è sposata, si chiude a riccio... Squillo del telefono: «Hallo?». «Andrea Thol?». «Sì?». «Sto raccontando la storia di Nicola Consales...». «Chi è Nicola Consales?».

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."