social solitudine adolescenti giovani depressione

SEMPRE PIÙ PAESI EUROPEI STANNO INTRODUCENDO LEGGI PER IMPEDIRE AI RAGAZZI SOTTO I 16 ANNI DI UTILIZZARE I SOCIAL MEDIA SENZA IL CONSENSO DEI GENITORI - PIÙ FACILE DIRLO CHE FARLO: PER VERIFICARE L'ETÀ DEGLI UTENTI, BISOGNEREBBE INTRODURRE DEGLI STRUMENTI CON POTENZIALI RISCHI PER LA PRIVACY O  TRASFORMARE LE PIATTAFORME IN UN'"ANAGRAFE" GLOBALE, NELLE MANI DI PRIVATI, PERLOPIÙ DI PAESI STRANIERI...

Estratto dell'articolo di Virginia Della Sala per il “Fatto quotidiano”

 

adolescenti e social

In principio fu Marattin di Italia Viva, nel 2019: presentare la carta d’identità per iscriversi ai social network. […] Non se n’è mai fatto nulla. La sua proposta, come altre simili, sono cadute nel vuoto. Sull’innalzamento dell’età minima per accedere ai social network–per cui diventa necessario conoscere la data di nascita – oggi è invece iniziata la carica dei governi. […] Negli ultimi mesi le iniziative di legge per impedire che i ragazzi sotto i 16 anni utilizzino le piattaforme senza il consenso dei genitori si sono moltiplicate, […]

minorenni sui social

 

IN SPAGNA.

L’ultima, dalla Spagna dove martedì il Consiglio dei ministri ha approvato un primo disegno di legge che, tra ordini restrittivi virtuali per i criminali e gli screening sanitari per i disturbi emotivi, prevede l’innalzamento dell’età per l’apertura di account sui social media. […]

 

 L’annuncio arriva dopo diversi casi di violenza sessuale e abusi, partiti proprio online. Il primo ministro Pedro Sánchez ha detto che la Spagna sta affrontando una “autentica epidemia” di pornografia rivolta ai minori visto che circa il 25% dei bambini di età pari o inferiore a 12 anni e il 50% di quelli di età pario inferiore a 15 anni sono stati esposti a pornografia online.

 

foto di un minore diffusa sui social

Nello specifico, il disegno di legge prevede che l’età minima per aprire un account sui social media in Spagna passi da 14 a 16 anni, verificabile inserendo una sorta di numero di identità (che contiene anche la data di nascita). […] In Francia una commissione ad hoc voluta dal presidente Emmanuel Macron ha invece suggerito di dare il via a un percorso di legge che porti ad alzare l’età per iscriversi dai 13 ai 15 anni. […]

 

Il numero di utenti dei social network nel mondo, dalle piattaforme di Meta (Instagram e Facebook) a Twitter, Yuotube e Tiktok […] costituisce almeno 60 per cento della popolazione mondiale. A rilevarlo è uno studio della società di monitoraggio Meltwater e dell'agenzia We are Social […]

 

MINORENNI E SOCIAL NETWORK

Il rapporto identifica diversi punti fermi: il divieto di utilizzo dei device di qualsiasi tipo, anche giocattolo, prima dei tre anni; di evitare di dare lo smartphone ai bambini prima elle scuole medie e poi, dagli 11 anni, di fornirlo ma senza connessione. E, anche in questo caso il divieto di social network come Tiktok, Instagram etc. per i minori di 15 anni.

 

IN ITALIA.

 A marzo è stata presentata una proposta bipartisan molto simile di due esponenti della Commissione Infanzia e adolescenza: Lavinia Mennuni di Fratelli d’Italia, che lo ha depositato in Senato, e Marianna Madia del Pd che lo ha consegnato alla Camera. Prevede, su tutto, che “i contratti con i fornitori di servizi della società dell’informazione conclusi da minori di 15 anni sono nulli e non possono rappresentare idonea base giuridica per il trattamento dei dati personali”.

 

MINORENNI E SOCIAL NETWORK

L’articolato prescrive anche che siano le piattaforme stesse a verificare l’età degli utenti sulla base di indicazioni fornite dall’Agcom. E non solo. Viene prevista una stretta al fenomeno dei baby influencer la cui esposizione è soggetta “all ’autorizzazione di chi ne esercita la responsabilità genitoriale o ne è tutore” ma pure “della direzione provinciale del lavoro”, nel caso in cui la diffusione dell’immagine del minore produca o sia finalizzata a produrre entrate oltre i 12 mila euro. E tutto questo solo per restare in Ue.

 

LE PIATTAFORME.

 Problema: le piattaforme stesse non amano queste restrizioni. Negli anni Instagram, Tiktok Facebook&C. hanno affrontato così tanti contenziosi sull’utilizzo dei dati dei minorenni. […] Molte delle proposte avanzate finora prevedono di presentare la carta d’identità al momento dell’accesso o lasciano la patata bollente nelle loro sole mani.

MINORENNI E SOCIAL NETWORK

 

[…] Il totale degli utenti di tutti i social network, secondo alcune stime, ha superato i 5 miliardi. Insomma, ci si troverebbe di fronte ad un servizio anagrafe di portata globale, in mano ai privati, perlopiù di Paesi stranieri.

 

Per tutelare i minorenni, qualcosa viene già fatta. Meta, ad esempio, ha una policy che esclude gli under 13 dalla piattaforma, o almeno ci prova. Dal 2019 chiede l’età su Instagram (dopo hanno iniziato anche altri, come TikTok). Dal 2022 ha introdotto strumenti per il controllo età: la carta d’identità, ma solo in caso di movimenti strani sul profilo come, ad esempio, il passaggio dalla minore alla maggiore età.

 

BIOMETRIA?

Una delle soluzioni include una sperimentazione con una app esterna che si chiama Yoti: attraverso un selfie e la rilevazione biometrica può capire l’età della persona. La scelta della app esterna mostra il timore dell’azienda per i dati sensibili, figurarsi quelli biometrici e, per di più, dei minorenni. Restano i palliativi.

foto di un minore diffusa sui social

 

Ad esempio, non consentire a chi non è già in contatto con i minori di contattarli. Si tratta di misure di mitigazione: difficile impedirlo completamente. Antigone Davis, responsabile della sicurezza di Meta, in una intervista a un quotidiano tedesco ha suggerito che la verifica dell’età venga fatta anche a livello di App store, quindi nel momento in cui si scarica l’applicazione. Ipotesi che dovrebbe coinvolgere ovviamente altri attori come Google e Apple che, per gli stessi motivi, non sarebbero molto d’accordo.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...