michele monina claudio baglioni

''NON SONO UN GIORNALISTA, SONO UN ROMPICOGL***'' - MICHELE MONINA, L'UNICO CRITICO MUSICALE CHE HA SOLLEVATO (CON DAGOSPIA E ''STRISCIA'') L'ABNORME CONFLITTO D'INTERESSI DI BAGLIONI/SALZANO: ''MI ASPETTAVO CHE QUALCHE BIG IN GARA S'INCA**ASSE E SPIEGASSE CHE ERA LÌ NON PER APPARTENENZA AL CERCHIO MAGICO, MA PER MERITI. TUTTI ZITTI - DALLA RAI DICONO CHE BAGLIONI HA AVUTO UNA DEROGA PER IL SUO VALORE, ALLORA VUOL DIRE CHE MORANDI NON CE L'HA?''

 

Paola Pellai per “Libero quotidiano

 

Non chiamatelo giornalista. Michele Monina è un narratore che non conosce neutri e che ama talmente la musica da volerla libera ed accessibile a chiunque se lo meriti. Per molti è un rompicoglioni, ora per tutti è l' uomo che ha scoperchiato il presunto conflitto d' interessi che sta facendo tremare il Festival di Sanremo.

michele monina

 

Alla vigilia della manifestazione, la Rai non ha ancora risposto alle tue domande. È il Festival di Sanremo o di Salzano?

«Le mie domande sono diventate virali grazie a Striscia la notizia e ad un' interrogazione parlamentare. La Rai si è limitata ad un anonimo virgolettato senza rispondere a nulla. Ho chiesto se è normale che un direttore artistico possa essere legato a doppio filo con case discografiche ed impresari che scelgono gli artisti e gli ospiti del Festival.

 

Già perché Fernando Salzano, promoter e manager di Claudio Baglioni, con la sua Friends&Partners è legato ad una parte consistente degli artisti ed ospiti, selezionati dallo stesso direttore artistico. Artisti che, in molti casi, condividono con Baglioni anche l'etichetta discografica, la Sony Music Italia. Inoltre Veronica Corno, la collaboratrice più stretta di F&P, è figlia di Chiara Galvagni, la dirigente Rai che ha fatto tutti i contratti agli artisti di Sanremo, Baglioni ed ospiti compresi. Incongruenze sbalorditive».

michele monina

 

Oltretutto, come in ogni contratto pubblico, c' è una clausola di trasparenza che vieta qualsiasi tipo di legame professionale tra Baglioni e le aziende dei concorrenti.

«Ovvio. È lo stesso principio che vieta ad un rettore d' università di assegnare, tramite concorso, una cattedra ordinaria a un figlio o un parente. Sanremo è un concorso pubblico organizzato da un servizio pubblico, la Rai. Non è Amici, per intenderci...».

 

Gianni Morandi nel 2012 presentò il Festival rifiutandone la direzione artistica...

«Morandi ha semplicemente letto e rispettato il contratto. Nel virgolettato delle fantomatiche fonti Rai c' è scritto che per Baglioni vale una specie di deroga per la sua caratura professionale ed artistica. Come dire che Morandi non l' aveva».

PINUCCIO E MICHELE MONINA

 

Baglioni ha violato un contratto e la Rai sta muta.

«Un contratto violato può essere rescisso in qualsiasi momento, mi chiedo perché non sia stato fatto. Chi ci guadagna? Baglioni il suo ingaggio lo ha preso, ora il botto lo fa la F&P che ha molti cantanti in gara e quasi tutti gli ospiti. Faccio un esempio. Da martedì a sabato Nek in gara entra nella tv di tutti gli italiani, un megaspot a costo zero per le prevendite del suo tour. In genere le promozioni si pagano, qui no.

 

CLAUDIO BAGLIONI E FERDINANDO SALZANO

Idem per Ligabue, sempre della F&P, al via con un tour negli stadi: è stato scelto come ospite da Baglioni che, ripetiamolo, ha proprio Salzano come promoter e manager. Oltre allo spot gratuito, Ligabue verrà pure pagato e una percentuale finirà nelle tasche della sua agenzia. È vero che F&P ha moltissimi artisti pop in Italia, ma allora bastava evitare Baglioni».

 

Senza il rompicoglioni Monina nessuno si sarebbe accorto di nulla.

«Il mio è un ragionamento più ampio sul mondo della musica. Mi piacerebbe che ci fosse una possibilità anche per chi non fa parte del cosiddetto cerchio magico. Mi aspettavo che qualche big in gara s' incazzasse e spiegasse che era lì non per appartenenza al cerchio magico, ma per meriti. Tutti zitti.

IL MATRIMONIO DI FERDINANDO SALZANO - CLAUDIO BAGLIONI

 

Io per scelta non sono un giornalista, mai preso il tesserino. Essere collaterale al circo mi ha aiutato. Non appartengo a nessun conclave e quindi racconto verità scomode perché non ho nulla da perdere né optional da rincorrere.

Intorno a me, invece, vedo un gregge di pecore che ha una grande paura di perdere diritti acquisiti».

 

Beppe Caschetto - Ferdinando Salzano - Rossella Barattolo

Se scrivi in modo petaloso hai un pacchetto di optional assicurati?

«Gente esperta di buffet abituata all' accredito, all' autista che li preleva e li porta al concerto, al biglietto aereo pagato... Tutto ciò non fa per me. Io sono un critico musicale libero, evito persino le conferenze stampa per non abboccare alla sagra della tartina. Li vedi i grandi nomi seduti in prima fila agli eventi, sempre compiacenti e coccolosi. Temono di perdere un ruolo e non si rendono conto che quel ruolo lo hanno già perso perché gliel' ho tolto io. Sono l' unico che sta trattando il tema del momento, il loro silenzio è una scelta strategica sbagliata. Io non devasto, non inquino e non affosso la musica. Io la musica la racconto, studiandola e curandone la scrittura. Sono un uomo di parole, campo con quelle».

ligabue salzano zaggia

 

Una scrittura non proprio vicina all' Accademia della Crusca.

«Ho uno stile veemente e virulento. So di disturbare scrivendo che una canzone fa cagare. Ma lo faccio consapevolmente, non giudicando mai le persone. Non a caso in oltre 20 anni non ho mai preso una querela, pur sdoganando termini scomodi nei titoli. Ho recensito un disco della Pausini titolando "A cazzo di cane". Non ne vado fiero, ma bisogna fare i conti con la rete che usa un linguaggio parlato e ha cambiato il modo di scrivere. Puoi attaccare la forma, ma non la sostanza del messaggio che vuoi veicolare».

 

Attacchi il Festival anche perché è misogino.

«Sì, 24 big in gara per un totale di 36 artisti, di cui solo 6 donne. Io rispondo portando in riviera il Festivalino di Anatomia Femminile, 25 cantautrici si esibiranno dal vivo in un mio spazio, cercando di pareggiare i conti con quello maschilista di Baglioni-Salzano. Già l' anno scorso mi ero ribellato allo strapotere degli uomini con un hashtag urticante, #LaFigaLaPortoIo, chiedevo alle donne dello spettacolo d' invadere i social con foto di tette e culi. Un flashmob virtuale che funzionò molto nei consensi, poco nella pratica».

 

claudio baglioni gianni morandi

Chi vince Sanremo?

«La canzone che mi piace di più è quella di Daniele Silvestri col rapper Rancore. Tutti dicono che vincerà Ultimo, ma occhio ad Irama e Achille Lauro»

 

La musica italiana fa cagare?

«Di musica buona ce n' è tanta, è il mercato italiano invaso da cagate. Fedez, per esempio, non è un artista, non ha prodotto nulla che esuli dal marketing spicciolo. Musica brutta ed immeritevole? Pausini, Antonacci, la maggior parte di chi esce dai talent.... Ma nel sottobosco ci sono i creativi, quelli interessanti che hanno capito che devono perdere di vista il mercato perché tanto il mercato non li guarderà mai».

baglioni morandimichele monina

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...