sergio mattarella fabio pinelli giorgia meloni

DAGOREPORT - QUANDO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, DICE CHE È LA POLITICA AD AVERE LA RESPONSABILITÀ DI FISSARE LE REGOLE DEL GIOCO, NON TIENE CONTO DI QUELLO CHE PENSA SERGIO MATTARELLA - IL CAPO DELLO STATO SI ASPETTA IL RISPETTO DEI RUOLI E DELLA CARTA COSTITUZIONALE: PER CAMBIARLA, BISOGNA AVERE I NUMERI, ALTRIMENTI, SE RESTA COM'È, È LA MUMMIA SICULA AD ESSERNE IL GARANTE...

DAGOREPORT

FABIO PINELLI SERGIO MATTARELLA

Nell’intervista rilasciata a “Repubblica”, il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, ha ribadito che è la politica ad avere la responsabilità di fissare le regole del gioco, per quanto riguarda la giustizia.

 

Una posizione diametralmente opposta a quella espressa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale si aspetta dalla politica il rispetto dei ruoli e della carta costituzionale. Questo concetto verrà ribadito dal Capo dello Stato alla prossima riunione del Consiglio superiore della magistratura, in cui farà presente il doveroso adempimento dei principi costituzionali, anche e soprattutto da parte di chi è al Governo.  

 

Per cambiare la Costituzione, bisogna avere i numeri, farà capire ai camerati di tutte le latitudini il mite Sergione, e finché resta com’è la Carta, è il presidente della Repubblica a doverne presidiare i principi e l’attuazione. Il Colle non si sottrarrà al compito di farla rispettare…

 

PINELLI: “TRA PALAZZO E GIUDICI LA DIALETTICA È FISIOLOGICA MA LE REGOLE LE FA LA POLITICA”

Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/12/11/news/fabio_pinelli_anm_legge_bavaglio-423878677/

 

FABIO PINELLI - FOTO LAPRESSE

Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura, siamo in pieno conflitto. Politica contro toghe. Di pochi giorni fa la notizia della giudice Apostolico che lascia. A chi giova questo clima?

«Distinguerei i piani. Intanto, per rispetto delle storie personali, non parlo di casi dei singoli. Penso che una dialettica, magari anche tesa, tra politica e magistratura può essere fisiologica: sono relazioni tra poteri dello Stato.

 

Ma credo anche che entrambi possano e debbano compiere uno sforzo per non esacerbare le tensioni, e trovare punti condivisi, nell’interesse del Paese. Peraltro, la magistratura dà il suo contributo sui temi di giustizia, ma nelle democrazie le regole le fa la politica e ai giudici spetta il compito di farle rispettare e di accertare le responsabilità individuali».

 

giorgia meloni carlo nordio

Eppure, le misure tracciate dal governo sembrano offrire un unico disegno: spuntare le armi ai pm, zittire toghe e libera stampa.

«Mi permetto di esprimere il mio dissenso su questa sua ricostruzione…»

 

Ogni giorno c’è un bavaglio. Lunedì è passato quello che vieta ai cronisti di citare tutte le ordinanze.

«Il libero esercizio del diritto di cronaca non è in discussione: è garantito dalla Carta. Che, però, non lo considera un diritto assoluto. Va contemperato con la tutela della persona indagata, con la sua presunzione di innocenza e la sua dignità. E la dignità non si acquista per merito e non si perde per demerito. Per non dire della tutela dei terzi, non indagati, a vario titolo coinvolti nell’indagine».

 

SERGIO MATTARELLA FABIO PINELLI

E la separazione delle carriere usata come una clava? Autorevoli avvocati, non giudici, spiegano che la riforma non renderà la giustizia più efficiente. Servirà solo a spendere più risorse.

«L’autorità politica ha il diritto e il dovere di proporre le riforme che ritiene utili. È vero, per altro verso, che una diversa architettura costituzionale non determina, in automatico, l’efficientamento del servizio giustizia, che trova ragione in altri e diversi profili: risorse, organizzazione, digitalizzazione. E, prima ancora, ruolo e limiti della giurisdizione nel tempo dei conflitti».

 

Ha premesso che non parlerà della sua visita alla premier, iniziativa che ha irritato il Colle e i consiglieri. Parliamo però di quanto ha chiesto Mattarella dopo le reazioni seguite alle sentenze sui migranti: no a visioni di parte, le istituzioni non possono approfondire i solchi.

«La forza istituzionale del Csm sta tutta nel presidente della Repubblica, che presiede l’organo. Il capo dello Stato sta ribadendo tanti principi fondamentali, anche quelli che magari non sono ripresi...».

 

FABIO PINELLI - FOTO LAPRESSE

Si riferisce a questo: “I magistrati sono soggetti alla legge e devono rispettare i loro limiti”?

«Ecco. M’ero permesso di dire, a Firenze, che i magistrati non sono soggetti solo alla Costituzione ma anche alla legge. Un elemento di tutela, per me: perché risiede lì la radice della legittimazione della loro autonomia e indipendenza. Non è solo una questione di diritto, ma un’urgente questione di salute della democrazia».

 

In che senso?

«Parlo della necessità di rimettere a fuoco e in equilibrio, con una visione dall’alto, il principio della separazione dei poteri». […]

FABIO PINELLI E SERGIO MATTARELLACARLO NORDIO GIORGIA MELONI carlo nordio sergio mattarella fabio pinelli

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...