giudici opposizioni

SE SEI ALL’OPPOSIZIONE TI FACCIO IL CULO, SE SEI IN MAGGIORANZA MI GIRO DALL’ALTRA PARTE: DOPPIOPESISMO DI SISTEMA – ALLA LEGA SEQUESTRANO 48 MILIONI, MA CON LA MARGHERITA I MAGISTRATI FURONO INDULGENTI. STESSA SCENA CON M5S: IN SICILIA E’ OSTAGGIO DEL TAR PER LE PRIMARIE TAROCCATE, MA QUANDO SUCCESSE A BASSOLINO NESSUNO ALZO’ UN DITO – LA CELTICA DI ALEMANNO AL COLLO DIVENTA UN REATO 

 

Luca Telese per La Verità

SALVINI POPULISTASALVINI POPULISTA

 

Uno. C' è un evidente e incredibile doppiopesismo nella storia del pignoramento della Lega Nord. Un clamoroso paragone che è sotto gli occhi di tutti ma che nessuno sembra vedere. Hanno condannato il tesoriere della Margherita per essersi appropriato di 27 milioni di euro, ma nessuno ha neanche minimamente ipotizzato di toccare i conti correnti del partito. Ma quando condannano il tesoriere della Lega (per una cifra 40 volte inferiore a quella di Luigi Lusi), scatta il pignoramento di ben 48 milioni 900.000 euro, una cifra che ovviamente la Lega non possiede, perché corrisponde a tutto quello che ha percepito negli anni.

 

LUIGI LUSI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SUL SUO ARRESTO jpegLUIGI LUSI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SUL SUO ARRESTO jpeg

Due. C' è una incredibile coincidenza temporale che sta davanti agli occhi di tutti e che nessuno vede, tra tre operazioni che hanno lo stesso effetto, quello di colpire tre aree culturali e tre movimenti di opposizione. I sigilli ai conti della Lega sono - di fatto - un colpo che paralizza o attenua l' attività del Carroccio. Il pronunciamento contro la candidatura di Giancarlo Cancelleri è di fatto una messa in mora del Movimento 5 stelle: bloccare la Sicilia, in questo momento, significa bloccare la politica nazionale. La promulgazione della legge Fiano - già approvata dalla Camera - è una spada di Damocle con cui si può colpire chiunque nell' area della destra (e non solo). Ai giudici viene affidata una discrezionalità enorme, i tribunali rischiano di essere inondati di denunce intimidatorie.

GRILLO CANCELLERIGRILLO CANCELLERI

 

Non c' è - e non c' è bisogno che ci sia - un' unica regia in queste operazioni, ma c' è sicuramente un «idem sentire» doppiopesista in questi provvedimenti emanati da soggetti diversi tra di loro (un pm, una Procura, la maggioranza di governo) che hanno questo sottointeso: se sei in maggioranza sei tutelato, se invece sei all' opposizione sono cavoli tuoi.

 

Se sei all' opposizione puoi essere trattato più rudemente, non sei sacro e intoccabile come gli altri nel gioco della democrazia: quello che non era accaduto al Msi nel dopoguerra (Giancarlo Pajetta disse: «Gli elettori non si possono sciogliere») rischia di accadere oggi a tutti gli altri. Il bello è che questa spada di Damocle pesa anche sul futuro. Anche perché bisogna chiedersi: ma se il M5s ignora il pronunciamento del tribunale e va avanti con la candidatura e poi vince, dopo cosa succede? Cancelleri può rischiare la sospensione, come Luigi de Magistris che per la legge Severino dovette fare il sindaco usando gli autobus come ufficio? Quando lo stesso problema si verificò con Vincenzo De Luca, invece, il governo di centrosinistra fece di tutto per impedire che il neopresidente venisse sospeso.

BASSOLINO E DE MAGISTRISBASSOLINO E DE MAGISTRIS

 

Anche in questo caso il doppiopesismo è evidente. È bene ricordare che nessuna legge obbliga il M5s a fare le regionarie: potrebbero adottare le regole elettive del club di Topolino e non violerebbero nessuna norma. Quando accadde nelle primarie dem di Napoli del 2016 che Antonio Bassolino perdesse contro Valeria Valente per pochi voti in pochi seggi (in realtà aveva vinto), alcune testate documentarono con prove inoppugnabili che c' erano state delle manipolazioni (ricordate i video di Fanpage.it?). Bene, a nessuno venne in mente di squalificare la Valente per via giudiziaria. Ha corso (e ha perso) in tutta tranquillità. Quando alle primarie precedenti ci fu il famoso caso dei cinesi in fila per votare Andrea Cozzolino, fu lui a ritirarsi, per una scelta di opportunità personale e per un vincolo imposto dal partito.

 

fiano1fiano1

Il ricorso al partito presentato il 25 gennaio 2011 dagli altri contendenti (Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati) non provocò interventi dei magistrati sulla competizione. Le primarie vennero annullate e come candidato sindaco del Pd venne scelto il prefetto e commissario Mario Morcone (che poi perse contro De Magistris, ma questa è un' altra storia).

 

Questa preoccupazione non dovrebbe appartenere a chi è nel centrodestra, ma essere condivisa da tutti. A sinistra diversi opinionisti e intellettuali hanno espresso riserve sul tema della assurdità culturale e dei rischi per la libertà di opinione aperto dalla legge Fiano - lo ha fatto, e lo abbiamo ricordato, Tomaso Montanari - ma nessun partito ha fatto una dichiarazione ufficiale. Nessuno intuisce che la rottura del patto di convivenza democratica che quella legge e questi provvedimenti aprono.

 

ALEMANNO CELTICAALEMANNO CELTICA

Su questo giornale un collezionista e commerciante di reperti bellici, Jonathan Targetti, un iscritto al Pd, toscano, renziano e «boldriniano» (parole sue) ha spiegato: «Se passa quel testo da domani io divento fuorilegge». Fuorilegge potrebbe diventare chiunque: sei un politico e c' è una foto in cui fai il saluto romano? Hai una celtica al collo come Gianni Alemanno quando era ministro? Quale è il confine tra gesto provato e propaganda?

 

In Cuori contro ho ricostruito la vicenda della puntata delle Invasioni Barbariche in cui Alemanno fu invitato a esibire quel ciondolo che portava al collo (che fra l' altro apparteneva al suo amico Paolo Di Nella, assassinato negli anni di piombo). Daria Bignardi lo provocava: «Non può farlo?», lui era imbarazzato: «Non è un simbolo politico, è un simbolo cristiano... ». Ma estrasse la celtica dalla camicia e la mostrò, per un senso di orgogliosa dignità. Con la legge Fiano Alemanno sarebbe condannato per propaganda, aggravata dal fatto che l' esibizione fosse televisiva.

Franco CozziFranco Cozzi

 

E di nuovo: insicurezza, arbitrio, discrezionalità. Gli stessi che sono stati espressi dal procuratore della Repubblica, Franco Cozzi, al Corriere della Sera in una intervista dai toni apparentemente calmi e soavi ma nella sostanza inquietanti, non solo per il partito di Salvini. Cozzi spiegava il sequestro dei 48 milioni di euro aggiungendo - criticamente - che la Lega non si era costituita parte civile nel processo Bossi. Tesi che, da giorni riciccia, sui giornali, addirittura supportata con delle carte da Repubblica.

 

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4

Ma che significa? Si tratta dunque di una sentenza «punitiva»? Il sequestro è di questa entità perché Salvini non si è costituito contro Bossi? Tutti sanno che non lo ha fatto per un omertoso occhio di riguardo - come sottintende il procuratore - ma per una regola della politica per cui non annichilisci il fondatore del tuo partito. Però il doppiopesismo della logica se ne frega: e tutti si devono preoccupare di una democrazia dove la sovranità non appartiene più al popolo, ma ai moderni censori della morale e del vizio. Solo quelli altrui, però.

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)