DELL’UTRI, DELLE PENE E DEI TESORI - EMILIO FEDE PARLA DI “70 CONTI ALL’ESTERO”? PER ORA I PM NE TROVANO TRE IN LIBANO, DOVE L’EX SENATORE DI FORZA ITALIA SPERAVA DI PASSARE LA LATITANZA

Salvo Palazzolo per “La Repubblica

 

BERLUSCONI DELL UTRIBERLUSCONI DELL UTRI

I magistrati che indagano sulla trattativa mafia-Stato cercano adesso il tesoro di Marcello Dell’Utri. Si comincia da tre conti bancari scoperti nelle scorse settimane dal centro operativo Dia di Palermo a Beirut, il buen retiro dove l’ex senatore Pdl cercava di evitare il carcere dopo la condanna per mafia. Un deposito è risultato intestato al figlio Marco, aperto e chiuso all’inizio di febbraio nel giro di pochi giorni, gli altri due sarebbero stati gestiti direttamente da Dell’Utri.

 

I pubblici ministeri Di Matteo, Del Bene e Tartaglia stanno preparando una rogatoria da inviare in Libano, per conoscere l’ammontare dei conti e soprattutto la movimentazione. Servivano per gestire una tranquilla latitanza all’estero o per far transitare in modo sicuro patrimoni ancora nascosti? È questa la domanda attorno a cui ruota l’ultima indagine della procura di Palermo.

 

MIRANDA RATTI DELL UTRI MIRANDA RATTI DELL UTRI

Emilio Fede, nel racconto rubato dal suo personal trainer Gaetano Ferri, parlava di «settanta conti esteri, tutti che fanno riferimento a Dell’Utri». Poi, però, interrogato dai magistrati ha fatto una brusca marcia indietro: «Se io ho parlato di questi settanta conti sono un pazzo, io non posso avere detto settanta conti esteri. Impossibile».

 

Secondo Fede, Ferri avrebbe manomesso la registrazione. Ma, il racconto dell’ex direttore del Tg4 è ricco di particolari su Dell’Utri e Berlusconi. Quando il personal trainer dice “Quindi Berlusconi è costretto ad averlo questo onorevole”, Fede spiega: «Sì, per risparmiargli l’arresto... se riesce, capito... votare alla Camera, al Senato... per non farlo finire ancora dentro... per me devo dire è sempre stato di grande cortesia siciliana». E poi chiosa: «Io ho conosciuto segreti di tutti e due, che se io... con i segreti che so... non me ne approfitto... ti giuro su quello che ho più caro al mondo».

 

MILANO PRESENTAZIONE DEL MOVIMENTO DI EMILIO FEDE UNITI SI VINCE MILANO PRESENTAZIONE DEL MOVIMENTO DI EMILIO FEDE UNITI SI VINCE

All’interrogatorio, i magistrati gli leggono la frase e Fede sbotta: «Non ho detto queste cose come le può dire un delinquente... Io non conosco segreti di Berlusconi, tranne quelli che conosco superficialmente... perché non è che conosco dove Berlusconi ha i soldi, non è che conosco se li ha messi di qua o di là, idem di Dell’Utri...«.

 

Fede spiega di avere «simpatia umana» per Dell’Utri, «l’ho conosciuto in prossimità della discesa in campo politica di Berlusconi, l’ho incrociato qualche volta alle cene ad Arcore». Ed emerge chiaramente che la «simpatia umana» fra i due è nata in questi ultimi tempi, per una curiosa comunanza di destini: «Dell’Utri non è stato candidato, come non sono stato candidato io, e quindi è stato messo a rischio».

 

BERLUSCONI silvioBERLUSCONI silvio

Fede racconta di essersi rivolto proprio a Dell’Utri «quando la mia vita in Mediaset si è complicata». Spiega: «Sono andato a chiedere che si facesse interprete della mia onestà, quando sentivo che qualcosa stava succedendo per eliminarmi dal Tg4... Probabilmente, la mia vicinanza a Berlusconi dava fastidio ad altri componenti di vertice». Gli chiedono i pm: «E perché si rivolge a Dell’Utri avendo lei ottimi rapporti, anche personali, con Berlusconi?».

 

Risposta: «Perché i rapporti di Dell’Utri con Silvio Berlusconi erano più importanti di quelli che avevo io». Il discorso torna al boss stalliere nella villa di Arcore. «So per certo che Berlusconi, tutte le volte... io ho assistito solo una volta... che Dell’Utri tornava da Palermo per il suo processo si informava di come stava la famiglia Mangano... Berlusconi aveva tutta l’intenzione di aiutare la famiglia di questo che è morto in carcere, secondo Berlusconi da eroe, perché non ha voluto dire nulla contro di lui».

nuzzi twitta la spiaggia di santo domingo dove dell utri ha la casa nuzzi twitta la spiaggia di santo domingo dove dell utri ha la casa


Oggi, Marcello dell’Utri sta scontando una condanna a sette anni nel carcere di Parma per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma il suo patrimonio è al sicuro, non si sa dove. Di sicuro, dieci giorni prima della sentenza della Cassazione, l’ex senatore un risultato positivo l’ha ottenuto: i giudici della Corte d’appello di Santo Domingo hanno dissequestrato i conti correnti intestati alla moglie e la mega villa di Casa de Campo acquistata con i soldi di Silvio Berlusconi.

 

Erano stati proprio i pm di Palermo ad arrivare fino a Santo Domingo: l’8 marzo di due anni fa, il giorno prima di un’altra sentenza della Cassazione, Berlusconi fece un bonifico di 15 milioni di euro su un conto intestato all’amico e alla moglie, Miranda Ratti.

l dellutri utri big l dellutri utri big

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?