1. L’IRRESITIBILE ASCESA E IL RAPIDO DECLINO DELLA MINISTRA NUNZIATINA DE GIROLAMO CHE SI STA CANDIDANDO A UN RUOLO NEL PROSSIMO FILM DI CHECCO ZALONE 2. A NOVEMBRE 2007, IN UNA MANIFESTAZIONE PUBBLICA A NAPOLI, RIUSCÌ A REGALARE UNA BAMBOLA DELL’UNICEF A SILVIO BERLUSCONI, CON ANNESSA LETTERINA E NUMERO DEL PROPRIO CELLULARE PER ESSERE RICHIAMATA. E SI SA CHE IL PREMIER LA RICHIAMÒ 3. POCHI MESI DOPO “IL CONTATTO”, NUNZIA SI TROVÒ IN LISTA PER LA CAMERA. CON LE MERAVIGLIE DEL PORCELLUM, FU SUBITO ELETTA. AL PRIMO GIORNO A MONTECITORIO INSIEME A GABRIELLA GIANMANCO, FU DESTINATARIA DI UN BIGLIETTINO GALANTE DI BERLUSCONI, IMMEDIATAMENTE RESO PUBBLICO. E QUANDO ESPLOSE LO SCANDALO DEL BUNGA BUNGA, PROVÒ A PORTARE IL BANANA DA PADRE PIO, “DI CUI SONO DEVOTISSIMA”

Francesco Bonazzi per Dagospia

Quando Enrico Letta la scelse come ministro dell'Agricoltura, il Corriere del Mezzogiorno la descrisse con parole profetiche: "Bella, colta, preparata, battagliera, ma mai sguaiata" (28 aprile 2013). Adesso che Nunzia De Girolamo è costretta a leggere sui giornali il proprio eloquio privato, infarcito di "stronzi","vaffanculo", "merda", "uomo di merda" (riferito al povero Mastella), risulta sicuramente confermata solo l'indubbia vocazione alla pugna, specie per il controllo della sanità campana.

Della ministra che si sta candidando a un ruolo nel prossimo film di Checco Zalone si sa quasi tutto, negli ultimi anni. Si sa che a novembre 2007, in una manifestazione pubblica a Napoli, riuscì a regalare una bambola dell'Unicef a Silvio Berlusconi, con annessa letterina e numero del proprio cellulare per essere richiamata. E si sa che il premier, sul quale non montava ancora la guardia Franceschina Pascale, la richiamò.

Pochi mesi dopo "il contatto", caduto il governo Prodi, Annunziatina detta "Nunzia" si trovò in lista per la Camera. Con le meraviglie del Porcellum, fu subito eletta. Al primo giorno a Montecitorio, insieme a Gabriella Gianmanco, fu destinataria di un bigliettino galante di Berlusconi, immediatamente reso pubblico. E quando esplose lo scandalo del bunga bunga, riguadagnò pubblica attenzione dicendosi disposta a portare il premier da Padre Pio, "di cui sono devotissima".

A Roma la presero a ben volere Claudio Scajola e Denis Verdini. Paolo Bonaiuti, su indicazione del Cavaliere, iniziò a mandarla in tv a tutti i talk show possibili e immaginabili e lei, che per propria stessa ammissione "è una gran secchiona", si mise a studiare dizione per ripulire un po' il pesante accento sannita. Per il resto era già a posto: bella presenza e parlantina svelta non le mancano.

Nel deserto umano e politico della scorsa legislatura, fece scalpore la sua storia d'amore con il lettiano di ferro Francesco Boccia, culminata con il matrimonio e la nascita della figlia Gea. Ed Enrico Letta, che l'aveva già coinvolta nel circoletto trasversale di VeDrò, ha poi nominato la madre di Gea ministro dell'Agricoltura. Se ci sia un nesso non è dato sapere, ma probabilmente al ministero della Giustizia saranno terrorizzati all'idea che la prossima figliola della coppia possa chiamarsi Dike.

Chi fosse la De Girolamo prima del lancio della bambolina è invece meno noto. Classe 1975, due sorelle minori di nome Francesca e Graziana, Nunzia ha fatto le scuole dell'obbligo e il liceo classico a Benevento, poi si è laureata in legge alla Sapienza di Roma e ha preso un dottorato all'università di Campobasso. Prima di sbarcare a Roma come deputato, ha sempre vissuto con mamma Margherita e papà Nicola, che oggi dirige il Consorzio agricolo provinciale di Benevento dopo essere partito come semplice impiegato.

Il padre sognava una figlia con la toga da magistrato, ma lei ha preferito fare l'avvocato e ha cominciato nello studio di un consigliere comunale di Alleanza nazionale. Però le piacevano Forza Italia e Berlusconi. Nel 2004 fa da segretaria al forzista Mario De Falco per la campagna delle Europee, ma purtroppo il suo candidato non ce la fa. La nota però l'ex senatore Cosimo Izzo, colpito dal suo attivismo e dalla disponibilità a organizzare riunioni e incontri.

Nunzia viene candidata al consiglio comunale - siamo nel 2006 - e prende la miseria di 178 voti, classificandosi al posto numero 75 tra i candidati. Chiunque altro, al suo posto, avrebbe smesso. Lei invece no. Visto che è una gran lavoratrice, la mettono a fare il segretario cittadino del partito e la segnalano a Beatrice Lorenzin, all'epoca a capo dei giovani di Forza Italia, perché la utilizzi come leader provinciale.

La De Girolamo, da segretario dei giovani, si conquista le simpatie di tutti i capi regionali del partito, da Nicola Cosentino a Gigi Cesaro. In capo a pochi anni li ha più o meno rottamati tutti, compreso Izzo, che alle ultime elezioni ha perso la candidatura in modo sorprendente.

Per controllare i voti del centrodestra nel beneventano, Nunziatina ha puntato forte sul terzetto composto da Giacomo Papa, Luigi Barone e dal papà Nicola. Le inchieste della magistratura li hanno portati alla ribalta delle cronache e adesso cominciano a emergere anche i contributi elettorali delle singole aziende. Però il fatto è che per molti, in Campania, la De Girolamo sarà anche diventata ministro, ma è sempre la rampante ragazza che solo due anni prima di essere catapultata a Montecitorio prese 178 voti.

 

 

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