soldi euro mario draghi

RECOVERY MARIO! - OGGI AL CONSIGLIO DEI MINISTRI ARRIVA LA BOZZA FINALE DEL “PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA”, CHE METTE SUL PIATTO 135 PROGETTI DA 221,5 MILIARDI DI EURO. MA I GRILLINI GIÀ SI IMPUNTANO PER IL SUPERBONUS E IL CASHBACK (IL PRIMO SARÀ RIDIMENSIONATO, IL SECONDO FINIRÀ NEL DIMENTICATOIO) - IL NODO DELLA GOVERNANCE

prima pagina del financial times del 22 aprile 2021 sul recovery plan di draghi

1 - RECOVERY, SCONTRO SUL SUPERBONUS E I PARTITI VOGLIONO CONTARE DI PIÙ

Enrico Marro per il “Corriere della Sera”

 

Sul Recovery plan, che arriva oggi all' esame del consiglio dei ministri, pesa lo scontro sulla proroga del Superbonus del 110%. Il vertice di ieri mattina tra il premier Mario Draghi, i ministri interessati e i capidelegazione della maggioranza non ha sciolto il nodo.

 

Da una parte i 5 Stelle, che fanno della proroga del Superbonus fino alla fine del 2023 un «elemento essenziale per la valutazione» del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo manderà a Bruxelles per ottenere i 191,5 miliardi di risorse europee destinati all' Italia. Dall' altra il ministro dell' Economia, Daniele Franco, che resiste, perché la misura è molto costosa e favorisce i redditi alti.

 

VIDEOMESSAGGIO DI MARIO DRAGHI PER IL GLOBAL HEALTH SUMMIT

Nonostante le tensioni, il Piano dovrebbe comunque ricevere il via libera Al momento, in seguito all' ultima legge di Bilancio, il Superbonus scade il 30 giugno 2022 (il 31 dicembre 2022 solo per i condomini che abbiano concluso a giugno il 60% dei lavori), con la possibilità solo per gli ex Iacp (case popolari) di arrivare al 30 giugno 2023.

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

Il Movimento 5 stelle chiede la proroga per tutti almeno fino alla fine del 2023. Su questa linea ieri è uscita allo scoperto anche la Confindustria: «Sembra che il governo non voglia prorogare il Superbonus 110% fino a dicembre 2023. Sarebbe un gravissimo errore perché danneggerebbe il settore delle costruzioni, volano dell' economia e ad alta intensità di occupazione. La proroga è necessaria, tanto più che il Superbonus è partito in ritardo viste le complessità amministrative», dice il vicepresidente, Emanuele Orsini, che è anche presidente di Federlegno e ad di Sistem costruzioni.

 

mario draghi luigi di maio 1

La bozza del Pnrr discussa ieri nel vertice con Draghi si mantiene sul vago sulla proroga del Superbonus, parlando dell' intenzione di estenderlo «dal 2021 al 2023». I 5 Stelle chiedono l' impegno preciso ad arrivare al 31 dicembre 2023 e l' inserimento dei relativi finanziamenti nel Pnrr. Per il momento, invece, 8,2 miliardi per il Superbonus sono previsti a valere sul Fondo complementare da 30 miliardi di risorse nazionali che accompagna il Pnrr portando il totale delle risorse per il 2021-26 a 221,5 miliardi.

 

cashback by osho

Altro punto che potrebbe alimentare le tensioni con il Movimento è il fatto che nel Pnrr di Draghi, a differenza di quello del governo Conte, non si parla più del cashback, la riforma che ha previsto la restituzione del 10%, fino a un massimo di 150 euro ogni sei mesi, delle somme per acquisti con carta di credito o bancomat. Questo farebbe pensare che l' attuale esecutivo voglia far cadere la misura, per ora prevista fino al 30 giugno 2022. Nel governo è in corso una valutazione. Certamente la misura subirà delle correzioni (potrebbe per esempio essere eliminato il super cashback di 1.500 euro o potrebbero essere adottati accorgimenti per evitare i micropagamenti) mentre è in discussione la sua eventuale proroga. Non si è infatti osservato un forte aumento dei pagamenti elettronici nei piccoli esercizi, dove si puntava a contrastare l' evasione fiscale.

 

MARIO DRAGHI - CONFERENZA STAMPA

Resta poi da sciogliere il nodo della governance. Tutti i partiti vogliono infatti essere coinvolti nella struttura di gestione che sarà istituita a Palazzo Chigi. L' idea che la task force sia composta solo dal premier e dai ministri interessati al Pnrr (quasi tutti tecnici e fedelissimi di Draghi) non piace alle forze di maggioranza.

 

Senza contare che negli incontri avuti con le parti sociali il presidente del Consiglio ha ricevuto la richiesta sia dei sindacati sia di Confindustria e delle altre associazioni imprenditoriali di un coinvolgimento diretto nella governance del piano. Sarà lo stesso Draghi a illustrare il Pnrr lunedì e martedì in Parlamento e poi il documento sarà formalmente approvato in una nuova riunione del consiglio dei ministri e inviato a Bruxelles. Se riceverà l' ok della commissione, i primi soldi, circa 24 miliardi, arriveranno alla fine di luglio.

cashback

Intanto l' ad di Intesa, Carlo Messina, annuncia che «per proporsi quale grande soggetto istituzionale a supporto del Recovery Plan, Intesa Sanpaolo intende mettere a disposizione nell' orizzonte del Pnrr oltre 400 miliardi di erogazioni a medio-lungo termine» per imprese e famiglie.

 

2 - RECOVERY 135 PROGETTI PER RILANCIARE L'ITALIA IL GOVERNO: PRONTA LA SCOSSA DA 221 MILIARDI

ARTICOLO DEL NEW YORK TIMES SU MARIO DRAGHI

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

Si profila un doppio passaggio al tavolo del Consiglio dei ministri, oggi (o al più tardi domani) e poi la prossima settimana, dopo che il premier lunedì e martedì avrà illustrato il «Pnrr» al Parlamento in modo da raccoglierne i suggerimenti.

 

Ma di fatto il «piano Draghi» è pronto. L' ultima bozza del Recovery plan o Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che dovrebbe finalmente segnare un «cambio di passo» nella crescita del Paese mettendo sul piatto 221,5 miliardi di euro, è stata esaminata ieri dal presidente del Consiglio nel corso di un incontro coi ministri più direttamente interessati al dossier ed i capidelegazione di maggioranza.

 

Di fatto un preconsiglio politico, svoltosi in un «clima positivo» nonostante le fibrillazioni del giorno prima, nel corso del quale alcuni partiti non hanno però fatto mancare le loro osservazioni.

 

mario draghi angela merkel

A cominciare dai 5 Stelle, che hanno chiesto altri dettagli oltre alle 15 slides e alle tabelle presentate dal Mef e dal Pd, che chiede «attenzione alle clausole per l' occupazione delle donne e dei giovani, al Mezzogiorno, la garanzia sulla sicurezza per il cloud dei dati pubblici» sollecitando poi «un chiarimento sulla strategia per la rete unica». Mentre Forza Italia definisce «cruciali» famiglia, Sud e grandi opere e riforma della Pa, dalla Lega arriva invece l' ok di Salvini «soddisfatto» per i suoi tanti progetti accolti nel piano.

daniele franco

 

Il nodo della governance A tutte le forze di maggioranza adesso preme definire la governance «politica», che verosimilmente sarà oggetto di un decreto ad hoc atteso per inizio maggio, posto che sul fronte operativo è stato chiarito che a ministeri ed enti territoriali competono «la realizzazione di investimenti e riforme entro i tempi concordati», mentre il controllo sugli investimenti, la loro rendicontazione ed il rapporto con la Commissione europea spettano al ministero dell' Economia. Alle forze di maggioranza, in particolare, non sta bene che nella cabina di regia a fianco di Draghi siedano solamente i ministri tecnici ed il responsabile della Salute e per questo chiedono di avere voce in capitolo.

mario draghi luigi di maio

 

I progetti e i fondi Al di là di queste dispute resta confermata l' intenzione di presentare il piano a Bruxelles tassativamente entro la scadenza di fine mese. Confermate pure le sei missioni già individuate dal precedente governo (vedere schede a destra) suddivise in 16 componenti e articolate in 39 assi di sviluppo anziché 48.

 

In tutto il «piano Draghi» conta 135 progetti di investimento per un ammontare complessivo di 191,5 miliardi tra interventi già in essere (53 miliardi) e risorse aggiuntive (138,5 miliardi). A questo importo vanno poi aggiunti i 30,04 miliardi dell' extra fondo relativo al programma complementare al Pnrr appena finanziato con l' ultimo scostamento di bilancio previsto dal Def.

 

daniele franco g20

Giusto ieri il Documento di economia e finanza ha ottenuto il via libera dal Parlamento (492 sì ed un astenuto alla Camera, 212 sì, 30 no e 2 astenuti al Senato). Ed è da questo capitolo parallelo che verranno attinti anche gli 8,25 miliardi da destinare al Superbonus del 110%. Tema che sta molto a cuore al Parlamento, che con le risoluzioni di maggioranza ha ribadito la richiesta di proroga a tutto il 2023; ma anche a Confindustria, che giusto ieri ha lanciato l' allarme definendo «un gravissimo errore» l' eventualità che i fondi venissero tagliati. Di certo a sparire dal Pnrr sono i 5 miliardi destinati al cashback: questa misura resterà comunque in vigore ma con diverse modifiche.

 

Tre punti in più di Pil L' obiettivo del governo, secondo le stime del Mef, è quello di ottenere 3 punti di crescita in più entro il 2026 e 1,4 punti di crescita media in più nel 2022-26 rispetto al 2015-19, incrementando la produttività attraverso innovazione, digitalizzazione, investimenti in capitale umano, combinando riforme e investimenti.

 

MARIO DRAGHI

Riforme vecchie e nuove Due, in particolare, le riforme strutturali che accompagneranno il Recovery plan nazionale. La prima riguarda la Pubblica amministrazione che dovrà recuperare efficienza, introducendo una buona dose di investimenti nel campo della digitalizzazione, avviare il ricambio generazionale e di competenze, e semplificare le procedure. La seconda è quella della Giustizia, campo in cui si prevedono sia interventi sul fronte della digitalizzazione e della riorganizzazione ed una revisione del quadro normativo e procedurale, con l' aumento del ricorso a procedure di mediazione ed interventi di semplificazione sui diversi gradi di giudizio in modo da ridurre durata dei processi.

draghi merkel

 

Ci sono poi altri interventi orizzontali destinati a garantire l' attuazione ed il massimo impatto degli investimenti, come gli interventi sul Codice degli appalti e le semplificazioni su permessi ed autorizzazioni, e altre riforme settoriali specifiche che servono ad aumentare l' efficienza e a rafforzare la gestione degli interventi come nuove regole per la produzione di rinnovabili, interventi sul contratto di programma delle Ferrovie, la riforma del sistema della proprietà industriale, quella della formazione obbligatoria per la scuola, le politiche attive del lavoro e la riforma della medicina territoriale.

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

 

Senza queste, infatti, il Pnrr rischia di non raggiungere l' obiettivo che si è dato il governo che di qui al 2026 punta ad affrontare in modo strutturato le tante debolezze del Paese ed in particolare tre problemi di fondo che ci affliggono: disuguaglianza di genere, inclusione giovanile e divari territoriali.

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...