TASSE! PUR DI EVITARE LA MANOVRONA D’AUTUNNO, RENZI VUOLE CANCELLARE DETRAZIONI E AGEVOLAZIONI FISCALI, SFRUTTATI DALLE FASCE MEDIO-BASSE DELLA POPOLAZIONE: BALLANO I RIMBORSI PER SPESE MEDICHE, BONUS FARMACI E AIUTI PER LE BADANTI

Antonio Castro per “Libero Quotidiano

 

r RENZI PADOAN huge r RENZI PADOAN huge

Manovra correttiva in vista? Sì. No. Boh! «Assolutamente no», giura il presidente del Consiglio Matteo Renzi, facendo eco alla contraerea mediatica partita di buona mattina da via XX Settembre. Con Pier Carlo Padoan, paziente economista prestato alla politica (e armigero messo a protezione dei conti pubblici), che dalle colonne del quotidiano Il Sole 24Ore, assicura e ripete: «Non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva», anche perché questa volta il Paese non sarebbe certamente in grado di reggere la botta. E allora, visto che il Pil ha ripreso la serie negativa, visto che le riforme (annunciate ma non codificate), stentano a dare nuovo abbrivio al Paese,come se ne esce?

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

 

Gira che ti rigira, come in ogni famiglia normale anche la “Famiglia Italia” se non può incassare di più (altre tasse), deve rassegnarsi a spendere di meno. La spending review è impantanata, e difficilmente darà risultati tangibili di pronta cassa.

 

Le privatizzazioni - soprattutto con una fase negativa dei corsi borsistici com quella in cui ci troviamo - non porteranno a stretto giro quattrini freschi, sicuramente non i 20-25miliardi che servirebbero. E allora?

 

TASSETASSE

Allora si è andato a ripescare il vecchio rapporto Ceriani (partorito nel novembre del 2011), e si sta studiando a via XX Settembre dove e come risparmiare. Come? Rivedendo - e rimodulando- detrazioni e deduzioni. Stando al “Rapporto sulla finanza pubblica” della Corte dei Conti (maggio 2014), le 722 agevolazioni valgono complessivamente la bellezza di 254 miliardi di mancati incassi per le casse dello Stato.

 

Dentro c’è un po’ di tutto: dagli assegni familiari, alle detrazioni per il veterinario, dagli sconti per la casa a quelli per il carburante. Stratificazioni decennali di favori (politici) e rimborsi. Ma anche un meccanismo che per paradosso penalizza già ora chi ha redditi modesti, aiutando chi ne ha di consistenti. E quindi l’idea è di mettere mano alle voci inutilizzate (non tutti i capitoli di bilancio vengono usufruiti in pieno), e di limare (magari in base al reddito della persona) quelle concesse erga omnes nei tempi di vacche grasse (e a debito crescente).

soldisoldi

 

Ma mettere mano alla tax expenditur è esercizio pericoloso e delicato. Anche perché si corre il rischio di instillare nei contribuenti la sensazione che con una mano si è dato (gli 80 euro al mese per chine incassamenodi26mila euro lordi l’anno), e con l’altra si prende, tagliando con l’accetta le agevolazioni sui farmaci, sui   alla badante o il rimborso del 19% delle spese mediche.

 

Quindi la rivisitazione - come suggeriscono anche i giudici contabili - deve tener conto soprattutto delle classi di reddito. La legge delega fiscale potrebbe offrire l’occasione proprio per rimodulare gli interventi, premiando chi è più “fragile”, e magari togliendo qualcosa a chi “ha di più”.

 

mario monti intervistato da alan friedman 3mario monti intervistato da alan friedman 3

Del resto la rimodulazione delle agevolazioni è stata già attuata dai precedenti governi (Monti e Letta), ma solo con «modesti interventi» sottolinea sempre la Relazione della magistratura contabile. Se il commissario alla revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli - sottoposto ad un fuoco mediatico senza pari -propone di tagliare è solo perché gli è stato affidato un ruolo tecnico.

 

Poi spetta a Palazzo Chigi decidere politicamente dove e come intervenire. L’esperimento “bonus” 80 euro potrebbe racchiudere la futura strategia di intervento. Insomma, concedere più detrazioni a chi ha meno (in busta paga) o ha più figlia carico, magari grattando via qualcosa in base al reddito.  

 

ENRICO LETTA ENRICO LETTA

Magari applicando una franchigia differenziata. C’è tempo fino al 20 settembre per approntare la Nota di aggiornamento del Def, quindi un mese abbondante di lavoro per individuare i possibili tagli, o meglio la riduzione delle detrazioni.Agganciandola al reddito.

 

E magari- come hanno chiesto ieri le associazioni per la tutela dell’handicap - per attuare un po’ di promesse. Padoan oggi dovrebbe riferire in Parlamento proprio sui dati Istat del Pil e prudentemente parlare delle prospettive economiche. E forse dirà qualcosa anche sulla tax expenditur ma senza svelare troppo.

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