conte renzi

RIMPASTATI E MAZZIATI! L’OFFERTA DI CONTE A RENZI: RECOVERY RIVEDUTO E CORRETTO E RIMPASTONE – LA NASCITA DI UN CONTE TER POTREBBE AVVENIRE CON ORLANDO E DI MAIO (CHE TERREBBE ANCHE LA FARNESINA) VICEPREMIER, LA BOSCHI ALLA DIFESA E GUERINI AGLI INTERNI - TRA LE RICHIESTE DI MATTEUCCIO ANCHE L'ATTIVAZIONE (PARZIALE) DEL MES E LA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE...

Da liberoquotidiano.it

 

renzi conte

Giuseppe Conte è "pronto a rafforzare la solidità della squadra di governo". Lo scrive lo stesso premier, dopo giorni di attesa. L'offerta di Conte è quella di mostrarsi "disponibile ad ascoltare le forze della maggioranza".

 

L'offerta del Recovery riveduto e corretto, e del rimpasto di governo, non soddisfa del tutto Renzi, ma vi si avvicina. Un Conte ter, ma con le stesse garanzie politiche del Conte1 e del Conte2, è quello che chiede il premier. Tra le richieste di Renzi c'è l'attivazione - parziale - del Mes e la riforma della prescrizione. La nascita di un Conte-ter potrebbe avvenire con unico vicepremier dem, come Andrea Orlando. Al Viminale potrebbe finire Lorenzo Guerini, con il renziano Ettore Rosato alla Difesa, Stefano Patuanelli destinato alle Infrastrutture.

 

RIMPASTO

Carlo Tarallo per "La Verità"

 

renzi mejo dello sciamano di washington

La giornata decisiva, l' ennesima giornata decisiva di questa infinita crisi, scorre nell' attesa del vertice di maggioranza sul Recovery plan, in programma ieri alle 18. Il clima è incerto, le previsioni pessime: Matteo Renzi e la sua pattuglia lanciano segnali di guerra, la nuova frontiera è la richiesta, ribadita ieri sera al tavolo di maggioranza, di attivare il Mes, che vuol dire accendere la miccia e prepararsi all' esplosione del governo. La Verità lo aveva anticipato: Renzi avrebbe fatto saltare tutto sul Mes.

conte renzi

Così sta accadendo. Riavvolgiamo il nastro di questa giornata tremenda per il governo. Nel primo pomeriggio, le parole di Teresa Bellanova, ministro renziano che promette di dimettersi ormai da un mese, ma che è costantemente inchiodata alla poltrona, suonano come il triplice fischio finale.

«Posso dire», minaccia ancora una volta la Bellanova, su Rai Due, «che il tempo, per quanto mi riguarda, è finito. Il presidente del Consiglio dovrebbe capire che questa esperienza è al capolinea, lo capiscono anche i bambini», aggiunge la Bellanova, «e si riparte con un nuovo patto di governo. Vogliamo tutto il testo del Recovery prima di andare in Consiglio dei ministri per sottoporlo ai nostri gruppi parlamentari. Non ci possiamo perdere su dichiarazioni ideologiche sul Mes. La leadership di un presidente del Consiglio si misura anche su questo».

maria elena boschi teresa bellanova

I toni della Bellanova sono sprezzanti, il rilancio sul Mes è il segnale che Renzi non si fermerà davanti a nulla. Le ore che precedono il vertice dei capidelegazione fanno registrare il messaggio forte e chiaro del Pd, che riunisce la direzione. «Sarebbe importante», sottolinea il segretario, Nicola Zingaretti, «che il presidente Conte, sulla base dei contributi elaborati e proposti dalle diverse componenti della maggioranza in questi mesi, prendesse un' iniziativa per arrivare a una proposta di patto di legislatura, un' esigenza che con tutti gli alleati di governo abbiamo condiviso come necessità per dare nuovo slancio al governo. Si trovi il livello più alto possibile di sintesi e tutti siano leali e partecipi rispetto all' importanza vitale di questa sfida. Ora è il momento di decidere e procedere. Si adotti il testo nel Consiglio dei ministri e si avvii il percorso parlamentare così da coinvolgere il Paese sulle scelte fondamentali per i prossimi anni». Già, il Consiglio dei ministri: sarà in quella sede che Renzi, salvo clamorose marce indietro, strapperà, non approvando il teso e facendo dimettere Teresa Bellanova, Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Un cdm non ancora calendarizzato, in attesa di capire l' evoluzione della crisi: dovrebbe tenersi tra oggi e domani, ma il condizionale, come si usa dire, è d' obbligo.

 

ANDREA ORLANDO

A proposito di Pd, il ministro degli Affari europei, Enzo Amendola, scarica sul collega all' Economia, Roberto Gualtieri, la responsabilità della evoluzione della crisi: «Il ministero dell' Economia e finanza con Gualtieri ha fatto delle proposte che io considero molto buone per il dibattito», dice Amendola a Radio InBlu, «e speriamo di lavorare nel merito e andare avanti».

 

 

guerini

Anche Luigi Di Maio utilizza toni netti: «Questo governo deve andare avanti», scrive il ministro degli Esteri su Facebook, «il Paese non può rischiare di cadere nell' immobilismo, non sono accettabili giochi di palazzo, ma serve trasparenza. Lavoriamo tutti a un patto di governo più articolato, ma insieme a Giuseppe Conte che va rispettato e sostenuto».

 

Zinga di Maio Conte Renzi

La riunione inizia con mezz'ora di ritardo: alle 18 e 30, entrando a Palazzo Chigi, il capogruppo di Leu al Senato, Loredana De Petris, è pessimista: «Noi abbiamo dato il nostro contributo», sottolinea la De Petris, «per migliorare il Recovery plan: molte cose sono state accolte e il piano è migliorato. Se si vuole in spirito costruttivo si può trovare un accordo, ma una dichiarazione come quella di Bellanova sull' esperienza di governo al capolinea non aiuta molto».

 

roberto gualtieri

La riunione inizia: tra presenti e collegati in videoconferenza, insieme al premier Giuseppe Conte, ci sono i ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Enzo Amendola, Giuseppe Provenzano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro; i capidelegazione Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s), Teresa Bellanova (Iv) e Roberto Speranza (Leu). La delegazione del M5s include anche il viceministro Laura Castelli e la sottosegretaria Laura Agea; per il Pd Andrea Orlando e Cecilia D' Elia; per Liberi e uguali i capigruppo Federico Fornaro e Loredana De Petris; per Italia viva i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone. Conte e Gualtieri illustrano i cambiamenti al Recovery, Italia viva porta al tavolo le 62 osservazioni presentate lo scorso 30 dicembre alla prima bozza del piano, chiede di discutere punto per punto e soprattutto pretende l' attivazione del Mes, chiedendo a Conte di motivare la sua contrarietà. È il caos. Durissimo botta e risposta fra la Boschi e Gualtieri: «Siete sommari», «Risposta scritta così capite».

 

davide faraone matteo renzi

Faraone urla contro Gualtieri, chiedendo pure il ponte sullo stretto, mentre il ministro Pd garantisce l' invio del testo del Recovery prima del cdm. «La sensazione», dice alla Verità uno dei partecipanti mentre il vertice è in corso, «è che Renzi voglia perdere tempo». L' unica cosa che l' Italia non può permettersi. La riunione va per le lunghe: oggi sapremo se i giallorossi si sono ricompattati, se la rottura si è consumata o se si continuerà con questo indecoroso balletto. All' orizzonte, le prime indiscrezioni su un rimpasto che permetterebbe di andare avanti: Orlando e Di Maio (che terrebbe anche la Farnesina) vicepremier, la Boschi alla Difesa a Guarini agli Interni.

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...