art basel conquista il grand palais di parigi

“ART BASEL” CONQUISTA PARIGI – LA FIERA D’ARTE PIÙ IMPORTANTE AL MONDO SI È AGGIUDICATA UN CONTRATTO DI SETTE ANNI PER REALIZZARE UN NUOVO EVENTO AL GRAND PALAIS DELLA CAPITALE FRANCESE, SPODESTANDO LA “FIAC”. L’APPUNTAMENTO È PER OTTOBRE: DI SICURO LA NUOVA FIERA NON SI CHIAMERÀ “ART BASEL PARIS” (SAREBBE UNO SGARBO), MA LE AMBIZIONI SONO MOLTO FORTI…

 

Da https://artslife.com/

 

marc spiegler art basel

Art Basel, guidata da MCH Group, si è aggiudicata un contratto di sette anni per realizzare una nuova fiera d’arte contemporanea e moderna presso il Grand Palais di Parigi. Appuntamento per ottobre 2022.

 

Colpo grosso a Parigi. Il colosso fieristico Art Basel (con sede a Basilea, Miami e Hong Kong) arriva nella Ville Lumiere spodestando la storica fiera parigina, Fiac, fondata nel 1974.

 

Art Basel si è infatti aggiudicata, per sette anni, lo slot del Grand Palais occupato per anni dalla fiera più rappresentativa della città. L’annuncio è arrivato via social con un saluto in francese dei nuovi arrivati: “Bonjour Paris!“.

 

ART BASEL

Una notizia sorprendente, certo, ma in qualche modo anticipata. Alla fine dello scorso anno, infatti, la Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais (RMN-GP), l’ente culturale francese che gestisce il Grand Palais (e il suo sostituto temporaneo, il Grand Palais Éphémère), ha inaspettatamente messo in vendita gli slot occupati da Fiac (ottobre) e Paris Photo (novembre).

 

Oggi RMN ha annunciato che l’azienda svizzera MCH (che detiene Art Basel) è stata scelta per organizzare una fiera internazionale d’arte contemporanea nel mese di ottobre, mentre RX France (proprietaria di Fiac e Paris Photo) continuerà ad organizzare Paris Photo a novembre. MCH Group e RX Global hanno firmato contratti di sette anni, per un totale di €20 milioni, per assicurarsi le rispettive date.

ART BASEL CONQUISTA IL GRAND PALAIS DI PARIGI

 

Questo è il secondo importante annuncio che Art Basel fa in pochi giorni. Lunedì MCH ha infatti reso noto l’acquisto del 15% di Art SG a Singapore. Tale comportamento rialzista è ben lontano dal “periodo di ridimensionamento” del 2018-19, come lo chiama Spiegler, quando MCH ha fatto marcia indietro dagli investimenti nelle fiere d’arte regionali in un momento di difficoltà finanziarie.

 

Il colpo

Il golpe che ha portato Art Basel a spodestare Fiac ha inizio nel novembre 2021, quando RMN ha ricevuto «una manifestazione spontanea di interesse per l’organizzazione di una fiera d’arte contemporanea e fotografica nelle date solitamente organizzate dalla Fiac e da Paris Photo». A quel punto, in assenza di un accordo scritto con RX France, la società ha invitato tutti gli interessati a presentare un’offerta.

art basel 4

 

Uno sgarbo, inutile girarci intorno. Anche se Marc Spiegler, direttore globale di Art Basel, sostiene di non aver avuto altra scelta: «La fascia di ottobre di Fiac era l’unica volta che avrebbe funzionato per noi, dato che abbiamo già Art Basel a Hong Kong in primavera, Basilea in estate e Miami Beach in inverno». Non rimaneva che l’autunno, dunque.

 

art basel hong kong 4

Come autunnale – anche se più rabbioso che malinconico – l’umore di RX. Tra orgoglio ferito e timori di un monopolio, la società ha annunciato cause legali e non ha mancato di sottolineare la delusione per un epilogo inaspettato e forse immeritato per i tanti anni di collaborazione.

 

La nuova fiera

Un aspetto è stato messo in chiaro subito: la fiera non si chiamerà sicuramente Art Basel Paris. La scelta del nome, come la selezione del comitato che si occuperà dell’organizzazione, è in fase di definizione. «Quello che posso dire è che sarà gestito da Parigi, non da Basilea, e sarà composto da una squadra esclusivamente francese», dice Spiegler, «che lavorerà a stretto contatto con la comunità delle gallerie francesi e garantirà la loro forte rappresentanza nel comitato di selezione della fiera». 

art basel 2018

 

Un evento, ovviamente, dalle forti ambizioni, come «lanciare un nuovo evento che riunisca artisti, collezionisti, curatori e galleristi di tutto il mondo e unisca gli attori culturali parigini oltre il Grand Palais».

 

«L’intento – spiegano dalla fiera – sarà creare ponti con le industrie culturali francesi, dalla moda e dal design, al cinema e alla musica. Con la sua storia incomparabile e il dinamismo contemporaneo, Parigi è posizionata in modo unico come epicentro fondamentale della scena culturale internazionale».

art basel hong kong 7

 

Art Basel allarga così la sua già enorme influenza sul sistema dell’arte mondiale, strappando uno spazio di primissimo piano nel panorama parigino. Anche se, per i primi due anni, Art Basel sarà costretta a rinunciare al Grand Palais, situato sugli Champs-Elysées ma temporaneamente in ristrutturazione, e a posizionarsi nel Grand Palais Éphémère sul Champ-de-Mars.

DAVID ZWIRNER - ART BASEL

 

Questa volta, però, la differenza è sostanziale. Se con gli importanti distaccamenti di Miami e Hong Kong la fiera è riuscita a conquistare piazze rilevanti ma molto distanti tra loro, l’avamposto di Parigi va a posizionarsi molto vicino alla casa madre, Basilea. Riusciranno i due eventi fieristici – sostanzialmente i più importanti del calendario europeo insieme a Frieze (Londra) – a non pestarsi i piedi?

metro pictures, nina beier, beast, 2018art basel hong kong 3xhafa art basel 11pae white art baselxu zhen art basel art basel hong kong 2art basel hong kong 1art basel hong kong 5art basel hong kongart basel hong kong 2art basel 2018art basel hong kong 3art basel hong kong 5coronavirushong kongart baselart basel hong kong 6

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…