blatter putin

PUTIN FOR BLATTER! "CHE C'ENTRA L'AMERICA CON LA FIFA? ARRESTI ILLECITI COME CON ASSANGE E SNOWDEN. CHE COMUNQUE NON RIGUARDANO LA RUSSIA" - IL MEMBRO DEL COMITATO ETICO FIFA: "LE TANGENTI? TUTTO NORMALE" - PURE LA FEDERCALCIO FRANCESE SOSTIENE LO SVIZZERO: "HA FATTO MOLTO PER NOI"

  1. PUTIN, INDAGINE USA CONTRO RIELEZIONE BLATTER

 (ANSA) - L'indagine Usa sui dirigenti della Fifa e' un chiaro tentativo di evitare la rielezione di Blatter: lo ha detto il leader del Cremlino, Vladimir Putin, citato dalla Tass.

 

blatter putinblatter putin

  1. PUTIN, USA NON HANNO NULLA A CHE FARE CON FIFA

 (ANSA) - L'indagine americana sui dirigenti della Fifa e' l'ultimo evidente tentativo da parte degli Usa di estendere la propria giurisdizione su altri Paesi: lo ha detto il leader del Cremlino, Vladimir Putin, aggiungendo che gli Usa non hanno nulla a che fare con le vicende della Fifa e che i dirigenti Fifa arrestati non sono cittadini americani.

 

Questi arresti, ha detto Putin, ''sembrano quantomeno molto strani, perche' sono stati effettuati su richiesta della parte americana. Si puo' presumere che qualcuno di loro abbia fatto qualche violazione, io non lo so, ma e' ovvio che gli Usa non hanno nulla a che fare con questo''. I dirigenti Fifa arrestati, ha aggiunto, ''sono funzionari internazionali, non sono cittadini americani. Se qualche cosa e' avvenuto, ha avuto luogo non sul territorio degli Usa''.

 

blatter putin blatter putin

Il presidente russo ha inoltre criticato il procuratore americano per aver gia' accusato i membri del comitato esecutivo della Fifa ''di aver commesso un reato, come se non sapesse che esiste la presunzione di innocenza''. ''Se una persona e' colpevole o meno - ha proseguito - bisogna provarlo in aula. Solo dopo si puo' dirlo, sempre ammesso che gli Usa abbiano qualche diritto all'estradizione di queste persone''

 

  1. PUTIN, SCANDALO FIFA NON RIGUARDA RUSSIA

blatter  putin blatter putin

 (ANSA) - Lo scandalo legato agli arresti di dirigenti Fifa non riguarda la Russia: lo ha detto il leader del Cremlino, Vladimir Putin. Rispondendo ad una domanda dei giornalisti su come tale scandalo puo' riflettersi sui Mondiali di calcio del 2018 ospitati dalla Russia, il presidente ha risposto: "non lo so. Questo non ci riguarda".

 

  1. PUTIN CONDIVIDE FILOSOFIA BLATTER, SPORT E POLITICA SEPARATI

 (ANSA) - Putin condivide l'approccio del presidente della Fifa Blatter alla gestione del mondo del calcio: ''la sua posizione di principio e' 'lo sport e la politica devono essere separati'. Anzi, lui ritiene che lo sport debba influenzare positivamente la politica e servire da piattaforma per il dialogo, per la riconciliazione, per la ricerca di qualche decisione. Io ritengo che questa posizione sia assolutamente giusta''.

 

  1. PUTIN, USA PERSEGUONO LORO FINI, COME CON ASSANGE E SNOWDEN

putin e blatter sugli spalti del maracanaputin e blatter sugli spalti del maracana

(ANSA) - Putin ritiene che nella vicenda dello scandalo Fifa gli Usa ''perseguano i loro obiettivi in modo illecito'', come nei casi di Assange e Snowden. "Perche' me ne sono ricordato?'', si e' chiesto il presidente russo riferendosi al collaboratore di Wikileaks e all'ex talpa della Nsa, quest'ultimo in Russia sotto asilo politico. ''Purtroppo i nostri partner americani usano questi metodi per raggiungere i propri obiettivi e lo fanno in modo illecito, perseguono la gente. Non escludo che, per quanto riguarda la Fifa, sia la stessa cosa, anche se non so come finira'. Ma il fatto che questo accada alla vigilia dell'elezione del presidente della Fifa lo fa pensare''.

 

  1. FIFA:EX MEMBRO COMITATO ETICO; TANGENTI? NORMALI

Jeffrey Webb Jeffrey Webb

 (ANSA) - "La Fifa è un'organizzazione piramidale, composta da 209 nazioni, che agisce attraverso commissioni incaricate di seguire vari aspetti della sua attività. Non c'è controllo su queste commissioni, e i loro capi hanno molta libertà nelle decisioni. Alcuni interpretano le tangenti come semplici commissioni, dovute perché stanno assegnando lavoro". A dirlo, in un'intervista alla Stampa, è Guillermo Jorge, che dal 2011 al 2013 ha fatto parte del comitato etico della Fifa. "I soldi veri, oltre l'80% dei ricavi, vengono dai contratti televisivi e dal marketing", "però li continua a gestire questa struttura vecchia di mezzo secolo, molto esposta alla corruzione".

Jack Warner Jack Warner

 

Jorge sottolinea come un altro aspetto critico sia "la scelta dei Paesi ospiti dei vari tornei. Qui la decisione finale avviene per voto segreto nel Comitato esecutivo, e quindi ogni genere di illecito diventa possibile, dalle tangenti alle promesse di ospitare eventi sportivi molto redditizi". La Fifa, afferma Jorge, "è un'organizzazione gestita come una famiglia, dove ci sono parenti e amici da soddisfare. È difficile intaccarla". La possibilità che il presidente Blatter non sapesse nulla? "È difficile, ma è possibile, perché i capi delle commissioni e delle federazioni regionali hanno molta autonomia. Non guida lui tutti i processi, ma è grave che non abbia fatto di più per prevenire questi comportamenti".

 

 

  1. FIFA: PRESIDENTE FEDERCALCIO FRANCIA SOSTIENE SEMPRE BLATTER

James Comey James Comey

 (ANSA) - Il presidente della Federcalcio francese (FFF), Noel Le Graet, rinnova la sua fiducia ai dirigenti Fifa nonostante lo scandalo corruzione, e in particolare al presidente Sepp Blatter. In particolare, Le Graet si è detto contrario al rinvio chiesto da molti - fra cui l'Uefa - dell'elezione di Blatter al suo quinto mandato alla presidenza della Fifa. "Mi sembra difficile - ha detto ai microfoni di Europe 1 - che due terzi dei votanti, che sono i presidenti delle federazioni, chiedano il rinvio".

 

Rammaricandosi per la rinuncia a candidarsi di Michel Platini - il presidente Uefa che sarebbe stato secondo lui il "miglior candidato" - Le Graet si è detto favorevole a una conferma dell'attuale leadership: "i nostri rapporti con la Fifa sono di grande qualità". In particolare, si è detto grato alla Fifa di aver attribuito alla Francia l'organizzazione dei mondiali di calcio femminili del 2019: "mi piace contraccambiare, quando qualcuno fa qualcosa per me...".

quartier generale fifaquartier generale fifa

 

 

  1. MILIARDI E MONDIALI LA MACCHINA DA SOLDI CHE NON CONOSCE SOSTE

Giulia Zonca per “la Stampa

 

Trovare l’uomo chiave dell’operazione Fifapulita è praticamente impossibile. Troppi soldi, troppe mazzette vere o presunte e troppi giri d’affari concentrici che prima di chiamare denaro ne producono in abbondanza. La Fifa si basa su un sistema fatto di soldi, tanti dichiarati, incalcolabili quelli in nero, non tutti e non sempre sono spesi male, anzi, ma il circolo infinito di dollari che non conosce crisi crea un vortice in stile deposito di Zio Paperone dove avidità chiama altra avidità. E non c’è pace.

 

CAMBIARE TUTTO

jeffrey webb capo concacafjeffrey webb capo concacaf

La Fifa si ritrova nelle stesse condizioni in cui stava il Comitato olimpico prima degli scandali del 2002 e ora se vuole reggere dovrà fare la stessa mossa. La rivoluzione. Nuovi nomi e altre regole ma al momento il sistema Fifa si basa proprio sull’immutabilità, sul circolo chiuso, su un potere che resta sempre nelle stesse mani, garantisce a tutti grandi introiti e visto dall’interno funziona benissimo. Ogni uomo preso con le mani nella marmellata sa che verrà abbandonato, però sa anche che fino a lì vivrà alla grande.

 

La perdita di credibilità non è mai sembrata un problema al governo di pallone. Ogni voce considerata frottola, ogni frode un male inevitabile ed arginabile. Il pantano perpetuo.

L’inchiesta dell’Fbi parte dal 1991 e traccia una scia di bigliettoni che rimbalzano dai conti alle Cayman, girano sulle banche di Hong Kong e tornano in Svizzera.

il procuratore loretta lynchil procuratore loretta lynch

 

Fondi alleggeriti e pronti ad altro uso. Il mondo del pallone ha dichiarato 4,826 miliardi di dollari di incasso dall’ultimo quadriennio mondiale. Già: la parola magica che attira sponsor, apre porte, unge canali ed evidentemente fa dimenticare ogni decenza. Non è solo la manifestazione più vista al mondo a solleticare scambi illeciti, dentro il calderone della frode denunciato dall’accusa americana ci sono Confederations Cup, tornei minori, pacchetti di diritti tv e persino la Coppa America del 2016 che si gioca proprio negli Stati Uniti. Al Bureau non hanno indagato a caso.

 

LA DOPPIA ASSEGNAZIONE

principe ali bin hussein di giordaniaprincipe ali bin hussein di giordania

Lo scandalo più evidente e cristallino resta l’assegnazione dei Mondiali 2018-2022, doppio pacco per essere sicuri di mescolare abbastanza le carte e sovrapporre gli illeciti. La confusione e la molteplicità degli interessi in ballo è sempre lo sfondo in cui si muove la Fifa. L’edizione 2018 è andata alla Russia e quella del 2022 al Qatar, voto segreto deciso da 22 persone: dovevano essere 24 ma due erano già tagliati fuori da un’inchiesta di corruzione. Tanto per capire.

 

E qui siamo agli atti non alle speculazioni. Sempre fatti concreti escono dal rapporto Garcia, una memoria investigativa seguita alle proteste per quei Mondiali assegnati in modo così strano. I conti non tornavano a nessuno il che significa che hanno provato a farli tutti e che il famoso voto di scambio, di cui ci si preoccupava all’inizio del dicembre 2010, era davvero in atto.

 

michel van praagmichel van praag

Doveva esserci un asse Inghilterra-Australia, uno Spagna-Portogallo-Qatar: tu muovi consensi per il 2018, io per il 2022 e siamo tutti contenti. Era già molto al limite però almeno non ancora fraudolento. Peccato che il giochino sia scoppiato perché sono intervenuti fattori esterni. Le bustarelle.

 

L’INDAGINE CENSURATA

L’indifferente Blatter ha tentato di mostrarsi magnanimo. Ha varato una commissione etica, ci ha messo dentro Michael Garcia, ex procuratore federale americano, e qui parte il labirinto. Garcia ha redatto un rapporto, mai reso noto ufficialmente, la Fifa ne ha prodotto una sintesi e ha concluso che non c’era stata manipolazione nel voto. Garcia ha rigettato la tesi e ha dato le dimissioni. Vi gira la testa?

FIFA World CupFIFA World Cup

 

Chiaro, i nonsense si rincorrono e la trasparenza è impossibile perché la Fifa è uno statuto autonomo, risponde solo a se stessa. Non ha pubblicato gli esiti dell’indagine e la normale conseguenza è che sia trapelato un dettaglio al giorno. Ma a questo punto senza più il sigillo dell’autenticità. Il trucco è questo: pasturare all’infinito.

 

Molti esponenti della FIFA sono stati corrotti per il voto al Qatar Molti esponenti della FIFA sono stati corrotti per il voto al Qatar

Si parla di più di un milione di dollari passati dal qatariota Mohamed bin Hammam al delegato caraibico Jack Warner, in auge dai primi Anni Novanta, guarda caso la data da cui parte l’inchiesta Usa. Bruciato Warner, ormai troppo chiacchierato, avanti un altro, il suo successore Jeffrey Webb tra gli arrestati di ieri, vice presidente Fifa e soprattutto dell’Internal Audit Committee, l’organismo che controlla soldi e bilanci dall’interno dell’organizzazione e lo fa dalle Cayman, il paradiso del riciclaggio. Tanto smaccato da non sembrare possibile e tanto radicato da funzionare a dispetto di arresti e sospensioni a ciclo continuo. Ognuno guadagna in proprio, ognuno paga per sé quando viene beccato. La Fifa, come la famiglia, non è mai in discussione.

il Qatar si aggiudica i mondiali il Qatar si aggiudica i mondiali

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)