A MAGLIE STRETTE - SE "JUNO" È UN FILM CONTRO L'ABORTO, IO SONO L'ETOILE DELLA SCALA - UN ALTRO ALLAM È ANDATO DI LÀ - MR. CROCODILE DUNDEE ESISTE - ISRAELE: SE NON MI FAI LAVARE, NON FACCIO SESSO.
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Caro Dago, Camilleri deve aver letto l'intervista di Eco sul rinnovo generazionale. Mgm
1 - IL DADO È TRATTO, E UN ALTRO ALLAM È ANDATO DI LÀ.
Dall'Ulivo al Popolo della Libertà, avanti un altro, come dal dentista. Ma questa volta il repentino passaggio dello stimato sociologo, Khaled Fouad Allam, che definisce razzista il partito democratico di Walterstein jr, e rivendica la promessa del cav di un posto da sottosegretario, se si può definite un tantino eccessivo e perfino spudorato, un suo senso ce l'ha. Uolter mi ha fatto fuori - dice - anche se sono islamico e democratico, perché ero in quota Rutelli. Capito la quota di democrazia?
Leggere per credere. Da "Vita".
Se Walter Veltroni can, Khaled Fouad Allam can't. Fino a qualche settimana fa era il candidato "straniero" con più possibilità di entrare nel nuovo Parlamento, oggi invece l'intellettuale di origine algerina è semplicemente un deputato uscente del centrosinistra. Uscente e mai più rientrante. Il suo nome infatti all'ultimo istante è stato depennato dalle liste del Partito democratico.
Vita: Come glielo hanno comunicato?
Khaled Fouad Allam: Molto semplicemente mi hanno detto che non c'era la possibilità di inserire il mio nome.
Vita: Ha ricevuto la solidarietà di qualcuno?
Fouad Allam: Non si stupisca: solo quella di Gianfranco Fini.
Vita: E dal Pd?
Fouad Allam: Solo in via privata nei corridoi del Parlamento. Pubblicamente non si è esposto nessuno.
Vita: E lei cosa ha fatto?
Fouad Allam: Ho preso carta e penna e ho scritto a Prodi. Finora non mi ha risposto
Vita: Quanto le dispiace aver perso lo scranno?
Fouad Allam: Il problema non sono io, ma il fatto che nelle liste del Pd non ci sia un nome di un cittadino italiano di origine straniera.
Vita: Lei però aveva aderito fin da subito al nuovo progetto politico del centrosinistra?
Fouad Allam: Mi avevano anche chiesto alcuni lavori, che ho consegnato. Fra questi un articolo sulla campagna elettorale di Obama che è stato pubblicato sul sito ufficiale.
Vita: Poi cosa è successo?
Fouad Allam: Mi hanno cancellato.
Vita: Lei era in quota Rutelli, e Rutelli adesso guarda al Campidoglio.
Fouad Allam: Questo potrebbe spiegare la mia bocciatura, ma non la mancanza di un candidato straniero in un partito che si presenta come nuovo.
2 - JUNO (AND USA) FOR EVER.
In Italia, dove praticamente non lo aveva visto nessuno, gli è toccato entrare nel dibattito politico, essere trascinato in periodo pre-elettorale. La storia dell'adolescente che pensa di abortire, va in clinica per questo motivo, ma poi la gente l'atmosfere e la puzza da dentista non le piacciono, cambia idea e sceglie di trovare i "perfetti genitori adottivi" - che si rivelano coppia scoppiata - è stata acchiappata da Giuliano Ferrara e dal suo movimento pro-life. Ma se quello che ho visto, insieme a mia nipote Daphne, diciassette anni, in anteprima ieri, è un film contro l'aborto, è un film "cor messaggio", io sono l'etoile della Scala.
Allison Janney, che interpreta la matrigna della protagonista, ha dichiarato: "Non vogliamo prendere nessuna posizione politica, raccontiamo solo la storia di una ragazzina e di ciò che decide di fare". Infatti è proprio questo a stupire: la maturità della ragazzina, la serenità dei suoi genitori, insieme ad alcune cosette molto americane, come l'adozione consentita ai single (il bambino andrà alla moglie perfetta scoppiata, la ragazzina tornerà a giocare e flirtare con il ragazzino- padre imbranato), la libertà dell'individuo, il pensiero, costante e lieve, di una società ai giovanissimi e al loro futuro.
La sceneggiatrice, a chi ha cercato di tirarla per la giacchetta, ha risposto: "Sicuramente è una questione molto delicata. Si potrebbe affermare che questo film è un inno alla vita e alla nascita di un bambino, oppure come la storia di una giovane emancipata che continua a essere emancipata. O si potrebbe leggere come una riflessione sull'amore difficile, o sulla maturità". Insomma: impossibile ficcare Juno e il suo "baccello", che dopo la nascita lei non vorrà neanche vedere, in uno slogan.
Resta, alla fine di un film fatto da dio, che questa ragazzina è bella, non è per nulla politicamente corretta, che affronta la vita col suo pancione da gravidanza e con i suoi parenti e amici che le fanno da nido, è oggettivamente un inno alla vita. Non c'entra niente con la legge o con la moratoria, parola diventata ufficialmente parolaccia, sull'aborto. Figuriamoci se c'entra qualcosa con quella povera ragazzina psicolabile di Pordenone che a 15 anni vuol figliare per la seconda volta con il fidanzatino albanese, e che ha trovato giudici e avvocati, così come la stramaggioranza dei medici, più preoccupati dell'ideologia antiaborista che del futuro di una bambina.
PS. Ma noi quando ci riusciremo mai a fare un film da 16 milioni che ne ha già fatti quasi 200, con quegli attori perfetti, con quei dialoghi scoppiettanti, e la musica scintillante?
3 - VOGLIO UN UOMO COSI'.
Un uomo ha preso a pugni un coccodrillo salvando cosi' la moglie che era gia' finita nelle sue fauci, presso un fiume nel nord dell'Australia. L'uomo e' balzato in groppa al grosso coccodrillo di 2 metri e mezzo percuotendolo e infilandogli le dita negli occhi. La donna, 36 anni, ha riportato profonde ferite alle gambe e a una mano, ed e' ricoverata nell'ospedale di Darwin. I due si stavano bagnando nelle acque del Bamboo Creek nel Parco nazionale di Litchfield, quando sono stati attaccati.
4 - UN AFFAIR COMPLICATO.
Un mancato pagamento di stipendi rischia di provocare, come singolare reazione, l'inizio di uno sciopero del sesso in Israele. A proclamarlo sono le mogli degli ebrei ultraortodossi che intendono cosi' denunciare il ritardo di oltre 5 mesi nel pagamento dei salari delle inservienti dei 'mikve'. Sono i luoghi dove, secondo il rito ebraico, tutte le donne religiose dovrebbero compiere abluzioni rituali almeno una volta al mese per 'purificarsi' e avere poi rapporti con il partner.
Dagospia 03 Aprile 2008
Caro Dago, Camilleri deve aver letto l'intervista di Eco sul rinnovo generazionale. Mgm
1 - IL DADO È TRATTO, E UN ALTRO ALLAM È ANDATO DI LÀ.
Dall'Ulivo al Popolo della Libertà, avanti un altro, come dal dentista. Ma questa volta il repentino passaggio dello stimato sociologo, Khaled Fouad Allam, che definisce razzista il partito democratico di Walterstein jr, e rivendica la promessa del cav di un posto da sottosegretario, se si può definite un tantino eccessivo e perfino spudorato, un suo senso ce l'ha. Uolter mi ha fatto fuori - dice - anche se sono islamico e democratico, perché ero in quota Rutelli. Capito la quota di democrazia?
Leggere per credere. Da "Vita".
Se Walter Veltroni can, Khaled Fouad Allam can't. Fino a qualche settimana fa era il candidato "straniero" con più possibilità di entrare nel nuovo Parlamento, oggi invece l'intellettuale di origine algerina è semplicemente un deputato uscente del centrosinistra. Uscente e mai più rientrante. Il suo nome infatti all'ultimo istante è stato depennato dalle liste del Partito democratico.
Vita: Come glielo hanno comunicato?
Khaled Fouad Allam: Molto semplicemente mi hanno detto che non c'era la possibilità di inserire il mio nome.
Vita: Ha ricevuto la solidarietà di qualcuno?
Fouad Allam: Non si stupisca: solo quella di Gianfranco Fini.
Vita: E dal Pd?
Fouad Allam: Solo in via privata nei corridoi del Parlamento. Pubblicamente non si è esposto nessuno.
Vita: E lei cosa ha fatto?
Fouad Allam: Ho preso carta e penna e ho scritto a Prodi. Finora non mi ha risposto
Vita: Quanto le dispiace aver perso lo scranno?
Fouad Allam: Il problema non sono io, ma il fatto che nelle liste del Pd non ci sia un nome di un cittadino italiano di origine straniera.
Vita: Lei però aveva aderito fin da subito al nuovo progetto politico del centrosinistra?
Fouad Allam: Mi avevano anche chiesto alcuni lavori, che ho consegnato. Fra questi un articolo sulla campagna elettorale di Obama che è stato pubblicato sul sito ufficiale.
Vita: Poi cosa è successo?
Fouad Allam: Mi hanno cancellato.
Vita: Lei era in quota Rutelli, e Rutelli adesso guarda al Campidoglio.
Fouad Allam: Questo potrebbe spiegare la mia bocciatura, ma non la mancanza di un candidato straniero in un partito che si presenta come nuovo.
2 - JUNO (AND USA) FOR EVER.
In Italia, dove praticamente non lo aveva visto nessuno, gli è toccato entrare nel dibattito politico, essere trascinato in periodo pre-elettorale. La storia dell'adolescente che pensa di abortire, va in clinica per questo motivo, ma poi la gente l'atmosfere e la puzza da dentista non le piacciono, cambia idea e sceglie di trovare i "perfetti genitori adottivi" - che si rivelano coppia scoppiata - è stata acchiappata da Giuliano Ferrara e dal suo movimento pro-life. Ma se quello che ho visto, insieme a mia nipote Daphne, diciassette anni, in anteprima ieri, è un film contro l'aborto, è un film "cor messaggio", io sono l'etoile della Scala.
Allison Janney, che interpreta la matrigna della protagonista, ha dichiarato: "Non vogliamo prendere nessuna posizione politica, raccontiamo solo la storia di una ragazzina e di ciò che decide di fare". Infatti è proprio questo a stupire: la maturità della ragazzina, la serenità dei suoi genitori, insieme ad alcune cosette molto americane, come l'adozione consentita ai single (il bambino andrà alla moglie perfetta scoppiata, la ragazzina tornerà a giocare e flirtare con il ragazzino- padre imbranato), la libertà dell'individuo, il pensiero, costante e lieve, di una società ai giovanissimi e al loro futuro.
La sceneggiatrice, a chi ha cercato di tirarla per la giacchetta, ha risposto: "Sicuramente è una questione molto delicata. Si potrebbe affermare che questo film è un inno alla vita e alla nascita di un bambino, oppure come la storia di una giovane emancipata che continua a essere emancipata. O si potrebbe leggere come una riflessione sull'amore difficile, o sulla maturità". Insomma: impossibile ficcare Juno e il suo "baccello", che dopo la nascita lei non vorrà neanche vedere, in uno slogan.
Resta, alla fine di un film fatto da dio, che questa ragazzina è bella, non è per nulla politicamente corretta, che affronta la vita col suo pancione da gravidanza e con i suoi parenti e amici che le fanno da nido, è oggettivamente un inno alla vita. Non c'entra niente con la legge o con la moratoria, parola diventata ufficialmente parolaccia, sull'aborto. Figuriamoci se c'entra qualcosa con quella povera ragazzina psicolabile di Pordenone che a 15 anni vuol figliare per la seconda volta con il fidanzatino albanese, e che ha trovato giudici e avvocati, così come la stramaggioranza dei medici, più preoccupati dell'ideologia antiaborista che del futuro di una bambina.
PS. Ma noi quando ci riusciremo mai a fare un film da 16 milioni che ne ha già fatti quasi 200, con quegli attori perfetti, con quei dialoghi scoppiettanti, e la musica scintillante?
3 - VOGLIO UN UOMO COSI'.
Un uomo ha preso a pugni un coccodrillo salvando cosi' la moglie che era gia' finita nelle sue fauci, presso un fiume nel nord dell'Australia. L'uomo e' balzato in groppa al grosso coccodrillo di 2 metri e mezzo percuotendolo e infilandogli le dita negli occhi. La donna, 36 anni, ha riportato profonde ferite alle gambe e a una mano, ed e' ricoverata nell'ospedale di Darwin. I due si stavano bagnando nelle acque del Bamboo Creek nel Parco nazionale di Litchfield, quando sono stati attaccati.
4 - UN AFFAIR COMPLICATO.
Un mancato pagamento di stipendi rischia di provocare, come singolare reazione, l'inizio di uno sciopero del sesso in Israele. A proclamarlo sono le mogli degli ebrei ultraortodossi che intendono cosi' denunciare il ritardo di oltre 5 mesi nel pagamento dei salari delle inservienti dei 'mikve'. Sono i luoghi dove, secondo il rito ebraico, tutte le donne religiose dovrebbero compiere abluzioni rituali almeno una volta al mese per 'purificarsi' e avere poi rapporti con il partner.
Dagospia 03 Aprile 2008