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ALT! NON SOLO IL GOVERNO NON RIESCE A TROVARE L’ACCORDO SUGLI EXTRAPROFITTI, MA ORA DARÀ 1,5 MILIARDI ALLE BANCHE! È IL RIMBORSO CHE SPETTA AGLI ISTITUTI FINANZIARI E ALLE ASSICURAZIONI SULLA BASE DI UNA PRONUNCIA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE – LA SENTENZA HA GIUDICATO ILLEGITTIMA L’IMPOSIZIONE IRAP DEL 50% DEI DIVIDENDI DELLE PARTECIPATE ESTERE. UN PASTROCCHIO COMPLICATISSIMO CHE METTE IN DIFFICOLTÀ LA MAGGIORANZA (LA LEGA SPINGE PER UN CONTRIBUTO DALLE BANCHE DI 5 MILIARDI)

Estratto dell’articolo di Marco Mobili per “il Sole 24 Ore”

 

GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI

Proprio mentre governo e maggioranza si confrontano, con visioni ancora piuttosto distanti, su nuovi possibili balzelli e contributi straordinari sulle banche oppure su una stretta sull’uso dei crediti fiscali (Dta), spunta un paradosso che rischia di complicare l’affannosa ricerca di risorse per finanziare la manovra per il 2026.

 

Accade, infatti, che la sentenza emessa il 1° agosto dalla Corte di giustizia Ue, che ha giudicato illegittima l’imposizione Irap del 50% dei dividendi delle partecipate estere, comporterà per l’Italia una spesa di almeno 1,5 miliardi di euro per i rimborsi a favore di banche, assicurazioni e altri soggetti.

 

I conti esatti sull’impatto della pronuncia non sono ancora disponibili. Di certo, la portata della pronuncia dei giudici comunitari non si ferma ai soli intermediari finanziari, ma apre la strada dei rimborsi anche alle imprese di assicurazioni, residenti in Italia, che hanno ricevuto dividendi soggetti ad Irap, così come a tutte le società madri negli Stati membri che, in applicazione della direttiva madre-figlia (2011/96), sono state tassate con imposte diverse dalle imposte sul reddito delle società.

 

La pronuncia di Lussemburgo, pur nota da settimane, entra dunque in una nuova fase: quella della quantificazione dei danni. E il tempismo non è irrilevante: la prospettiva di dover rimborsare 1,5 miliardi di euro [...]  rende il quadro futuro ancora più complesso, sia sul piano dei saldi di bilancio sia su quello politico.

 

tassa sugli extraprofitti delle banche

La vicenda nasce dai ricorsi promossi da Banca Mediolanum contro il mancato rimborso dell’Irap sul 50% dei dividendi percepiti dalle sue controllate con sede in altri Stati membri, che erano stati inclusi nella base imponibile dell’imposta, sulla base di una disposizione che la banca contestava in quanto incompatibile con il diritto comunitario.

 

La Corte Ue ha dato ragione alla banca italiana sostenendo che, per quanto riguarda il trattamento fiscale degli utili distribuiti da una società figlia alla società madre, la direttiva 2011/96 lascia esplicitamente agli Stati membri la scelta tra il sistema dell’esenzione e il sistema dell’imputazione.

 

MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI - MEME IN VERSIONE STUDIO GHIBLI

L’Italia applica il sistema dell’esenzione.

 

Tuttavia, oltre a tassare i dividendi distribuiti alle società madri residenti in Italia dalle loro società figlie in una misura, ammessa dalla direttiva, corrispondente al 5% del loro ammontare, la normativa nazionale impone, in sostanza, di includere il 50% di tali dividendi nella base imponibile di un’altra imposta, vale a dire l’Irap, indipendentemente dall’origine di questi dividendi.

 

Non è bastato all’Avvocatura dello Stato sostenere che l’Irap non fosse un’imposta sul reddito, ma sul valore della produzione: i giudici hanno chiarito che, in termini sostanziali, qualsiasi prelievo che colpisce i dividendi contrasta con il principio di esenzione previsto dalla direttiva.

 

L’effetto pratico è che banche, assicurazioni e altre società madri residenti in Italia possono chiedere il rimborso delle somme versate negli esercizi non ancora prescritti (dal 2022 in avanti). Secondo stime informali, come affermato, la somma complessiva si aggirerebbe su almeno 1,5 miliardi di euro [...].

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera

[...]  Il cortocircuito politico è che il governo si trova a dover restituire risorse a soggetti dai quali, parallelamente, vorrebbe raccoglierne di nuove per finanziare la manovra di bilancio.

 

Nella maggioranza c’è chi, come la Lega, spinge per un contributo che vale circa 5 miliardi di euro, e chi, come Forza Italia, preferisce un dialogo più cauto con il settore e un approccio decisamente più soft. [...]

tassa sugli extraprofitti delle banche

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