donald trump faang

AHI, TECH! – L’ANTITRUST AMERICANO DICHIARA GUERRA AI COLOSSI DELLA SILICON VALLEY E APRE UN’INDAGINE CONTRO GOOGLE, APPLE, AMAZON E FACEBOOK, CON IL SOSPETTO CHE CON PRATICHE MONOPOLISTICHE DANNEGGINO CONCORRENZA E INNOVAZIONE (SAI CHE SCOPERTA) – TRA SCANDALI DELLA PRIVACY E POSIZIONI ULTRA DOMINANTI, ORMAI DA TRUMP A SANDERS SONO TUTTI D’ACCORDO CHE I MONOPOLI DEI FAANG VANNO COMBATTUTI. MA COME?

 

 

Marco Valsania per “il Sole 24 Ore”

 

GOOGLE NEWS

Parte lancia in resta una nuova offensiva a tutto campo dell' antitrust americano contro i protagonisti dell' economia digitale, incalzati dall' accusa d' esser diventati troppo dominanti. Il Dipartimento della Giustizia di Washington ha sollevato il sipario su una rara campagna che prende di mira collettivamente, di fatto se non per nome, i leader indiscussi d' un intero settore, Google di Alphabet e Apple, Amazon e Facebook. Il sospetto: che con pratiche monopolistiche danneggino la concorrenza e, dopo esserne stati all' avanguardia, l' innovazione.

 

tim cook donald trump 2

L' indagine-ombrello è stata illustrata dal responsabile antitrust del Guardasigilli, Makan Delharim, che si avvarrà della cooperazione dell' altra authority con voce in capitolo, la Federal Trade Commission. «Senza la disciplina d' una significativa concorrenza - ha indicato - le piattaforme digitali possono agire con modalità che non rispondono ai consumatori». Il Dipartimento ha aggiunto: «Valuteremo le condizioni competitive sui mercati online».

 

mark zuckerberg e la moneta virtuale di facebook

Più precisamente sotto esame sono le piattaforme che dominano il segmento dei motori di ricerca, l' e-commerce e i social media. L' offensiva federale promette di moltiplicare le pressioni per un' inedita trasparenza e regolamentazione del settore, intensificatesi su scala internazionale dagli Stati Uniti all' Europa.

 

william barr

In gioco negli Usa è la reinterpretazione dei mandati anti-monopolistici nell' era Internet: perde rilevanza il tradizionale accento sui prezzi quale misura di danni ai cittadini, lasciando il campo a approcci olistici. Con servizi spesso gratuiti o a basso costo, il potere di questi colossi si manifesta altrove, nel soffocamento di aziende e tecnologie rivali o in "cartelli" su salari e lavoro. È un dibattito che coinvolge le istituzioni più diverse, da governo e centri di ricerca fino alla Federal Reserve, che vi dedicò l' ultimo seminario annuale a Jackson Hole la scorsa estate. In Congresso trovano eco radicali proposte di scorpori, ad esempio imponendo a Facebook di cancellare le acquisizioni di WhatsApp e Instagram.

jeff bezos 1

 

La decisione delle autorità era ormai in preparazione da tempo. Google nei mesi scorsi è finita sotto la lente del Dipartimento della Giustizia per sospetti comportamenti monopolistici. Apple è stata criticata perché premierebbe irregolarmente le proprie App nel suo negozio online.

Il governo ha già ascoltato a porte chiuse scettici dei colossi hi-tech.

 

Adesso potrebbe arrivare un salto di qualità: la nuova inchiesta può sconfinare anche al di là dell' antitrust, esaminando il rispetto di numerose leggi e norme con preoccupazioni sia conservatrici che progressiste. Il Ministro della Giustizia William Barr ha chiarito di non vedere di buon occhio la crittatura di gadget e tecnologie che ostacola la polizia. Ma resta anche aperto il capitolo delle tasse pagate o eluse dai re globali delle proprietà intellettuali. Ed è possibile, se ci sarà la volontà politica, affidare maggiori poteri all' antitrust e varare una nuova legge nazionale sulla privacy oggi assente.

Cambridge Analytica

 

Facebook è oggi il volto più noto e esemplare delle controversie e della nuova urgenza sentita delle autorità: è stata ufficializzata proprio ieri dalla Ftc una prevista multa record da cinque miliardi - «senza precedenti», ha detto il chairman dell' ente Joseph Simons - contro il social network per violazioni della privacy venute alla luce nel caso di Cambridge Analytica, dove 87 milioni di utenti erano stati «passati» senza consenso a una società di consulenza assoldata da Donald Trump.

 

Sono in seguito emersi scandali di disinformazione, a volte con tragiche conseguenze. Facebook, oltre a rendere conto alla Ftc, pagherà cento milioni alla Sec per inadeguata trasparenza con gli investitori sulle violazioni. E all' azienda non basterà aprire il portafoglio: Simons le ha intimato di «cambiare l' intera cultura sulla privacy».

DONALD TRUMP FACEBOOK

 

Di sicuro Facebook ha accettato nuova supervisione, con un comitato indipendente del Board sulla privacy che il chief executive Mark Zuckerberg non potrà smantellare e con verifiche periodiche di revisori esterni.

 

Zuckerberg dovrà certificare ogni trimestre di persona il rispetto degli obblighi di privacy, pena sanzioni civili e penali. Facebook, stando al j' accuse dettagliato della Ftc, ha fatto ricorso a strategie e sistemi ingannevoli in grado di erodere la protezione di dati personali, violando intese del 2012 con la Ftc. Ha abusato di numeri di telefono, ottenuti per ragioni di sicurezza, a fini di pubblicità mirate.

MARK ZUCKERBERG

 

Ha nascosto agli utenti l' utilizzo automatico del riconoscimento facciale. A testimonianza del clima critico, la sanzione è stata approvata solo di stretta misura dalla Ftc: i due commissari democratici, su cinque totali, hanno bocciato le misure come troppo deboli, in particolare contro Zuckerberg che rimane al comando. I dissidenti avrebbero voluto portare in tribunale Facebook e hanno affermato che mancano adeguate «svolte nella struttura e negli incentivi finanziari causa delle violazioni» e «restrizioni su tattiche di sorveglianza di massa e pubblicitarie del gruppo».

mark zuckerberg

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?