vladimir putin borsa mercati economia russa

IL CAMOUFLAGE DI PUTIN HA LE ORE CONTATE – LA VERSIONE UFFICIALE DEL CREMLINO È CHE VA TUTTO BENE, E CHE L’ECONOMIA RUSSA STA RESISTENDO STRENUAMENTE ALLE SANZIONI OCCIDENTALI. IERI È STATO IL PREMIER MISHUSTIN A RIBADIRE IL CONCETTO: “LA PRESSIONE NON STA PRODUCENDO ALCUN RISULTATO NEGATIVO”. SARÀ, MA I SEGNALI SONO TUTTI DI SEGNO OPPOSTO: LE MERCI NEI SUPERMERCATI INIZIANO A MANCARE E COSTANO UNO SPROPOSITO E MANCANO I PEZZI DI RICAMBIO PURE PER GLI ASCENSORI

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

Vladimir Putin

«Sorridete, gente, sorridete». D'accordo, ormai Dmitry Medvedev non fa più testo. Ma se i suoi messaggi mattutini estremizzano per eccesso di zelo le posizioni del Cremlino, la tesi dell'ex presidente russo che una risata seppellirà le sanzioni «decise da nonno Joe» si rivela invece in linea con quanto detto ieri dal premier Mikhail Mishustin all'apertura del Forum Economico di San Pietroburgo che fino all'anno scorso rappresentava la grande vetrina internazionale del Paese.

 

dmitri medvedev vladimir putin

«Stiamo dimostrando di avere risorse per continuare il nostro sviluppo, ignorando tutti i tentativi di frenarci, di arrestarci, di farci tornare indietro. La pressione dei nostri nemici non sta producendo alcun risultato negativo».

 

Va tutto bene, la parola d'ordine è questa. La scorsa settimana, alcuni dipendenti di una banca sono rimasti chiusi per ore nell'ascensore di un grattacielo della City di Mosca. Ieri, i media statali hanno scritto che «a causa delle sanzioni» mancano i pezzi di ricambio per riparare gli ascensori ad alta velocità.

 

la russia dopo le sanzioni 7

E siccome si guastano spesso, non restano che le scale. Sono piccoli episodi, rivelatori di uno stato delle cose che va oltre la versione ufficiale. Perché l'economia rimane un argomento tabù, l'unico sul quale le autorità intervengono quasi in diretta per correggere qualunque opinione differente emerga all'interno del sistema. Qualche esempio.

 

All'inizio di giugno, durante una audizione alla Duma, il ministro dei Trasporti Vitaly Savelyev si è lasciato scappare l'ammissione che le sanzioni «hanno praticamente distrutto il nostro sistema della logistica».

 

mikhail vladimirovich mishustin con vladimir putin 1

Il giorno dopo, è tornato sull'argomento affermando di essersi espresso male. Il senatore di Russia Unita Andrey Klishas, autore dell'emendamento alla Costituzione che permette a Putin la ricandidatura a vita, ha affermato in una intervista che il piano di sostituzione delle importazioni «è completamente fallito». È stato subito smentito dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

 

«Il Forum di quest' anno è un evento più politico che economico. Serve a dimostrare a noi stessi che non siamo isolati». Sergey Tsypliaev, professore di Economia dell'università di San Pietroburgo, sostiene invece che l'inverno russo durerà anni.

Vladimir Putin 2

 

«L'Europa si sta muovendo verso la rinuncia a petrolio e gas nostrani. India e Cina non sono certo in grado di prendere tanto quanto fornivamo altrove. Le sanzioni sono un anaconda che stringe e soffoca lentamente.

 

Nessun paese è in grado di svilupparsi quando si trova isolato, e tanto meno ammodernarsi, anche perché il nostro progresso è sempre dipeso dall'importazione delle tecnologie occidentali. Se pensiamo di poterci occupare della sostituzione dell'import da soli, facciamo un errore tremendo. Nessuno al mondo ci è finora riuscito».

la russia dopo le sanzioni 9

 

I pochi esperti indipendenti ancora reperibili su piazza concordano con le altrettanto rare voci dal sen fuggite dell'establishment russo. Le sanzioni stanno avendo effetto. E dall'anno prossimo, le conseguenze diventeranno ancora più palpabili.

 

la russia dopo le sanzioni 2

«Nel 2023, i redditi che arriveranno all'erario russo diminuiranno di almeno un quarto dopo l'ultimo pacchetto di provvedimenti che riguarda il commercio del petrolio» sostiene Mikhail Krutikhin, cofondatore e analista capo di RusEnergy, una agenzia di consulenza su temi energetici. «In Russia potrebbero cominciare a chiudere le raffinerie, perché l'Europa non avrà più bisogno dei volumi di petrolio precedenti. Le società estrattive saranno obbligate a ridimensionare la propria produzione, che già quest' anno potrebbe scendere del 30 per cento».

Vladimir Putin 3

 

All'esterno, gli sforzi della Banca centrale per tenere alto il valore del rublo oltre ogni limite comunicano una impressione di solidità. La vita quotidiana è un'altra cosa.

 

Yevsej Gurvich, membro del Consiglio pubblico presso il ministero Finanze, prevede per l'immediato futuro un brusco calo dei redditi e del potere di acquisto. Il Comitato per la statistica Rosstat afferma che in questi mesi prezzi dei prodotti alimentari e per l'igiene personale sono saliti solo dell'11,8 per cento.

 

la russia dopo le sanzioni 5

Ma come documenta con tanto immagini e di scontrini il canale Telegram Mozhem Obyasnit, che raccoglie testimonianze da tutto il Paese, ancora una volta esiste una verità alternativa a quella ufficiale. Quella reperibile nei supermercati dice che il costo di shampoo, deodoranti, rasoi, pannolini, detersivi, è cresciuto del 30 per cento. La tradizionale damigiana di acqua minerale da cinque litri del 42%, il salame affumicato del 50%. Per comprare un chilo di patate, bene primario per eccellenza, serve il quintuplo dei rubli rispetto allo scorso 24 febbraio. Con le sanzioni, c'è poco da ridere.

mikhail vladimirovich mishustin 1italia russiala russia dopo le sanzioni 3mikhail vladimirovich mishustin 2la russia dopo le sanzioni 7la russia dopo le sanzioni 6la russia dopo le sanzioni 4la russia dopo le sanzioni 8vladimir putin e andrei turchak

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…