topolino e murdoch disney e 21 century fox

IL TOPO E LA VOLPE – COMCAST RINUNCIA A FOX E DÀ IL SUO BENESTARE AL MATRIMONIO CON LA DISNEY, CHE VALE 71 MILIARDI DI DOLLARI - MURDOCH ESCE RAFFORZATO (IL FIGLIO SARÀ IL NUOVO BOSS DEL GRUPPO) – DIETRO AL RITIRO DI COMCAST C’È LA PARTITA DI SKY, CHE IL COLOSSO DELLE TLC USA VUOLE STRAPPARE A RUPERT CON UN’OFFERTA DI 34 MILIARDI – DOPO L'OPERAZIONE AT&T-TIME WARNER, LA BATTAGLIA DEI MEDIA È APPENA COMINCIATA

1 - COMCAST RINUNCIA A FOX E LASCIA VIA LIBERA A DISNEY. L’OBIETTIVO RESTA SKY

Marco Valsania per http://www.ilsole24ore.com

 

COMCAST

Comcast rinuncia a Fox per concentrarsi sul suo tentativo di conquista di Sky. Il colosso di media e tlc guidato da Brian Roberts ha ufficialmente alzato bandiera bianca nella gara che vedeva in palio gli asset pregiati dell’impero di Rupert Murdoch, lasciando la strada libera ad una combinazione da 71 miliardi orchestrata dalla rivale Disney.

 

Ma ha allo stesso tempo indicato che non intende arrendersi per l’altra preda, il leader europeo della pay tv controllato al 39% da Fox e che Murdoch vuole rilevare per intero e a sua volta portare in dote alla fusione con Disney.

 

BRIAN ROBERTS COMCAST

«Comcast non intende perseguire ulteriormente l’acquisizione di asset della 21st Century Fox e invece si concentrerà sull’offerta per Sky», ha indicato l’azienda in un comunicato.

 

«Vorrei congratularmi con Bob Iger e la squadra di Disney e la famiglia Murdoch e la Fox per aver creato un gruppo tanto desiderabile e rispettato», ha fatto sapere lo stesso Roberts.

 

Finora Roberts aveva mantenuto viva la prospettiva di alzare la sua offerta per Fox dopo una battaglia già a colpi di rilanci che aveva visto Comcast sfidare una iniziale proposta di Disney mettendo sul tappeto 65 miliardi di dollari in contanti e costringendo la rivale a offrire 71,3 miliardi in cash e azioni per batterla.

Rupert Murdoch Sky

 

Una decisione da parte di Comcast su possibili nuove offerte era però ormai diventata urgente: il 27 luglio è previsto il voto dell’assemblea dei soci di Fox sul merger con Disney, che ha già anche ottenuto via libera preliminari da parte delle autorità.

 

Allo stesso tempo, però, come messo nero su bianco nel suo comunicato Comcast non ha affatto abbassato le sue mire per Sky.

 

Anzi, per la società britannica oggi controllata da Murdoch ha separatamente offerto di recente 34 miliardi di dollari, superando quanto messo in campo da Murdoch. Non è chiaro quanto Disney ritenga strategica Sky nell’ambito dell’intera operazione Fox.

DISNEYLAND

 

Le partite su Fox e su Sky sono parte di un nuova e aggressiva spinta al consolidamento globale nel settore dei media, delle tlc e dell’hi-tech che vede la nascita di giganti che uniscono sempre più produzione di contenuto e piattaforme di distribuzione vecchie e nuove.

 

Di recente AT&T ha rilevato Time Warner per 85 miliardi di dollari, anche se l’antitrust americano ha annunciato che farà appello contro la fusione. La battaglia concorrenziale vede protagonisti tradizionali gruppi mediatici, colossi dei sistemi di telecomunicazione e Internet e leader digitali e dello streaming quali Netflix e Amazon.

 

2 - L’IMPERO MURDOCH SARÀ FATTO A PEZZI CORSA FOLLE PER CONQUISTARE IL CONTROLLO MONDIALE DI TV, FILM E PROGRAMMI

Ugo Bertone per “Libero Quotidiano”

 

COMCAST

«Devo fare i complimenti a Bob Iger e a tutta la squadra di Disney oltre, naturalmente alla famiglia Murdoch: hanno messo assieme un’impresa straordinaria».

 

Brian Roberts, il numero uno di Comcast, da sempre rivale (anzi, nemico) del boss di Disney ha ammesso così, con grande fair play, la sconfitta nella guerra del secolo per la conquista di XXI? Century Fox.

 

Via libera perciò al matrimonio del secolo, che sarà celebrato il 27 luglio, data dell’assemblea della “preda”: l’impero di Walt Disney si allargherà agli studi di Hollywood dove è nato Titanic nonché alle reti tv di Murdoch, la catena Fx,i canali sportivi Usa e la rete indiana Star oltre a Huli, il servizio streaming concorrente di Netflix.

 

BOB IGER PRESIDENTE DISNEY jpeg

Il tutto per 71 miliardi di dollari, qualcosa di più dell’ultimo rilancio di Comcast (65 miliardi) che ora si concentrerà su Sky, il colosso delle pay tv che Roberts intende strappare aMurdoch (che possiede il 39%) con un’offerta in Borsa pari a 34 miliardi di dollari.

 

Sarà un nuovo scontro tra titani. Murdoch, rafforzato dall’accordo con Disney (il figlio Lachlan sarà probabilmente il nuovo boss del gruppo di Topolino) si batterà come un leone, forte dei suoi giornali e il controllo di Fox tv. Per mantenere la leadership nel Regno Unito. Ma ieri, in quel di Sun Valley, Idaho, non si respirava aria diguerra.

 

C’erano tutti alla conferenza annuale organizzata da Paul Allen (socio della prima ora di Bill Gates, ancor oggi secondo azionista di Microsoft) che riunisce i big mondiali della tecnologia, dei media e dello sport, a partire da Jeff Bezos, il proprietario di Amazon fotografato in compagnia di John Philip Elkann fino aWarren Buffett. Oltre naturalmente alla Murdoch, Bob Iger e lo stesso Roberts.

 

PIOGGIA DI DENARI

TIME WARNER

Tutti assieme appassionatamente a celebrare la pioggia di denari e di buoni affari che si sta rovesciando sul settore dei media. Le previsioni volgono, a prima vista, al bello stabile. Il via libera delle autorità Usa all'operazione At&t-TimeWarner (contro il parere di Donald Trump) a fatto caere un’altra barriera, coinvolgendo nella grande sfida anche le società tlc.

 

RUPERT MURDOCH

L’espansione di Internet, intanto, ha reso possibile il boom dello streaming, allargando a dismisura le potenzialità dI crescita dei servizi, a partire da Netflix, in pieno boom. Ma, come sempre succede, i confini tra boom e bolla sono labili. In settimana è suonato l’allarme in casa Netflix: -14% a Wall Street in una sola giornata, ovvero un taglio di 20 miliardi di dollari di valore. Il motivo? Nel corso del trimestre la società ha registrato “solo” 5,2 milioni di abbonati in più, contro i sei previsti dagli analisti.

 

rupert murdoch

A prima vista una reazione esagerata, ai limiti dell’assurdo. Ma giustificata alla luce dei multipli raggiunti dalla regina dello streaming. Netflix, che a fine maggio ha superato per pochi giorni il valore di Borsa di Disney, vale a Wall Street 167 volte il giro d’affari a fine 2017. Una valutazione difficile da sostenere anche per un gruppo abituato a crescere a due cifre, che ormai conta più abbonati in giro per il mondo che negli Stati Uniti (72 milioni contro poco più di 57) e che si accinge alla conquista del mercato indiano, grazie all’offerta di una raffica di film formato Bollywood.

 

Ma la corsa ha i suoi costi: nell’ultimo anno Netflix ha investito più di 10 miliardi di dollari nell’acquisto di programmi e produzioni originali. Negli ultimi seimesi le spese in marketing hanno superato il mezzo miliardo di dollari (contro 334milioni diprofitti un anno fa). C’è da chiedersi fino a che punto sarà sostenibile un tale tasso di spese, sia da parte di Netflix che dei concorrenti, prima fra tutti Disney-Murdoch (ma anche Amazon ed Apple) decisi a sbarrare la strada al gigante. Per ora a Sun Valley i padroni di media e tech brindano: finché la Borsa tira, lo streaming va.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”