cassa integrazione

CASSA DISINTEGRAZIONE - ESTATE SENZA CIG MA CON DIVIETO DI LICENZIARE. PER LE IMPRESE PUÒ DIVENTARE UNA CONDANNA A MORTE - CHI HA FATTO RICHIESTA DI CASSA INTEGRAZIONE AI PRIMI DI MARZO AVRÀ UNA COPERTURA FINO A METÀ GIUGNO. POI POTRÀ CHIEDERE ALTRI AMMORTIZZATORI A PARTIRE DAI PRIMI DI SETTEMBRE. NEL MENTRE, NULLA

conte - cassa integrazione

 

Claudio Antonelli per “la Verità

 

Il decreto Rilancio è arrivato a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri. La riunione dell' esecutivo ha preso in visione un testo che ha subito almeno una decina di modifiche più o meno sostanziali.

Dopo poco l' ha approvato.

 

Vorremmo dire che alla fine è migliorato, ma sarebbe una forzatura. Innanzitutto il testo è l' antitesi di ciò che serve in un momento di emergenza.

Soldi e velocità. Il Dl Rilancio è invece complesso e pieno di subordinate. Una montagna di articoli, oltre 250, alcuni dei quali sono in continuità con il suo predecessore (il Cura Italia) e altri sembrano in contrasto. Purtroppo le erogazioni a fondo perduto si inseriscono su filiere diverse rispetto alle aziende che hanno trovato un po' di sostegno nel Cura Italia.

Gualtieri Conte

 

In comune c' è sempre la burocrazia. Bisognerà dimostrare, per ottenere gli aiuti, che il calo di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019 è stato superiore al 33%, ma nessuno potrà ottenere aiuti se ha fatturato e non incassato. Eventualità molto probabile. Purtroppo però questo è niente rispetto al vero buco contenuto nel decreto.

 

La scarsità di fondi ha imposto un trucchetto al governo che rischia di trasformarsi in una corda attorno al collo delle aziende. La cassa integrazione è stata rifinanziata ma non in continuità rispetto al Cura Italia. In sostanza il governo ha deciso che le aziende potranno ottenere 9 più 5 settimane di Cig. A cui se ne aggiungeranno altre 5.

 

PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO

Queste ultime valide solo a partire dal primo di settembre. In pratica chi ha fatto richiesta di cassa integrazione ai primi di marzo avrà una copertura fino a metà giugno.

Poi potrà chiedere altri ammortizzatori a partire dai primi di settembre. Il dramma è che lo stesso decreto mantiene vivo l' articolo voluto da Nunzia Catalfo che vieta ogni tipo di licenziamenti (anche quelli per giusta causa). Non solo lo mantiene vivo, ma proroga il periodo di divieto a un massimo di cinque mesi. Tradotto: chiunque chieda gli ammortizzatori non può più far diminuire la forza lavoro in un periodo compreso tra il 17 marzo e il 16 agosto.

 

 

cassa integrazione

Peccato che ci sia un buco temporale nel quale non si può avere la cassa integrazione né licenziare alcuno. Il che è palesemente contro la Costituzione che prevede la libertà d' azienda. «Sarà lunga e difficile l' estate che attende le aziende italiane: il decreto Cura Italia e il decreto Rilancio non sono allineati e ai datori di lavoro restano quasi 2 mesi di buco senza aiuti», commenta battagliero Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.

 

Il primo decreto, infatti, stanziava 15 miliardi a copertura di 9 settimane di cassa integrazione con partenza 23 febbraio, il secondo decreto, invece, prevede 15 miliardi in più a copertura di ulteriore 9 settimane, 5 delle quali possono essere usate in continuità con la prima tranche di cassa integrazione, coprendo quindi fino a giugno e ulteriori 8, se richieste in aggiunta, utilizzabili solo dal primo settembre al 31 ottobre.

cassa integrazione

 

Se si aggiunge il divieto di licenziamento l' effetto bomba è garantito. «Per carità, quest' ultimo è un provvedimento sacrosanto a garanzia dei lavoratori», aggiunge Scordamaglia, «che in queste circostanze però può avere senso solo in un contesto in cui le aziende ricevono supporti esterni».

 

«Due mesi senza aiuti di nessun genere potrebbero avere un effetto devastante su economie già indebolite o su settori che stanno cercando di resistere», conclude Scordamaglia, «Pensiamo alla ristorazione che a luglio e agosto non lavorerà certo a pieno ritmo trascinando con sé con un potente effetto domino l' industria agroalimentare legata al food service che vedrà una contrazione anche del 40%». Sono molti gli imprenditori che sia augurano un nuovo intervento. D' altronde il vice ministro all' Economia, Laura Castelli, ha dichiarato in una intervista all' Avvenire che servirà presto un nuovo decreto da 20 miliardi. Detto da una collaboratrice di Roberto Gualtieri fa sorridere. Per non usare un altro verbo.

CASSA INTEGRAZIONE PIL

 

È folle licenziare un decreto con 55 miliardi di deficit e al tempo stesso ammettere che la cifra non è sufficiente. Perché allora non intervenire prima? È un governo che vive di toppa nella sola speranza che dissipato il virus tutto tornerà come prima. Invece, purtroppo, non è così. E se il governo non metterà mano ai guai che causa (tappando il buco della Cig del periodo estivo) falliranno migliaia di imprese. E le associazioni che le rappresentano faranno bene a denunciare il governo per concorso in fallimento. Cenni di redenzione, però, ieri sera non se ne sono visti.

 

CASSA INTEGRAZIONE

 Il premier, Giuseppe Conte si è limitato a dire «confidiamo che le erogazioni arrivino più speditamente di adesso, non ci sono sfuggiti i ritardi e cerchiamo con questo decreto di rimediare con dei passaggi più spediti». Solo che il grosso dei ritardi era in capo all' Inps e non alle Regioni. Il rischio che la situazione peggiori è dunque concreto. Ma il fondo dello show televisivo post cdm è stato toccato quando Conte direttamente da Marte ha rivendicato interventi cospicui per gli artisti. A loro, «che ci fanno tanto divertire e appassionare», 600 euro.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...