RIPARTE LA CORSA ALL'ORO - I TIMORI PER I PAESI EMERGENTI E LA CRESCITA MOSCIA DEI PAESI SVILUPPATI FANNO BALZARE LE QUOTAZIONI DEL METALLO GIALLO A 1.338 DOLLARI. MA PER GLI ESPERTI NON SI CRESCERA’ PIU’ DI COSI’
Carlotta Scozzari per Dagospia
Se il 2013 è stato un anno da dimenticare, nei primi mesi del 2014 sembra proprio essere ripartita la corsa all'oro. Le quotazioni del bene rifugio per eccellenza, sui mercati delle materie prime, nelle ultime ore, hanno toccato i massimi degli ultimi quattro mesi, portandosi fino a 1.338 dollari l'oncia. Una bella differenza rispetto ai minimi sotto il muro dei 1.200 dollari che erano stati toccati nel 2013.
Come indicano esperti di mercato e addetti ai lavori, a fare tornare in voga tra gli investitori il metallo giallo è un mix di fattori, tra cui spiccano i timori legati alle prospettive dei mercati emergenti e le preoccupazioni che la "locomotiva" economica statunitense sia ripartita ma stia andando più lentamente di quanto si sperava. Senza contare che il mondo intero, in questo momento, guarda con apprensione alla crisi ucraina. Ad aggiungere tasselli a questo quadro, poi, sono anche le previsioni economiche della Commissione europea giunte proprio oggi, che stimano per i prossimi due anni una crescita debole per l'area di riferimento.
In particolare, ieri, le quotazioni dell'oro sono state spinte verso i nuovi massimi degli ultimi quattro mesi da alcuni dati macroeconomici in arrivo dagli Stati Uniti e inferiori alle aspettative. Il meccanismo è semplice: l'economia dà segni di cedimento, o comunque mostra di crescere meno di quanto ci si sarebbe attesi, e subito scattano gli acquisti sul bene rifugio per eccellenza, le cui quotazioni così prendono il volo. Viceversa, l'anno scorso, i prezzi dell'oro erano calati anche perché il 2013 ha rappresentato per molti paesi lo spartiacque dell'uscita dalla recessione (per certi versi anche per l'Italia, che ha chiuso l'ultimo trimestre con una risicata crescita del Pil dello 0,1 per cento).
E da adesso in poi che succederà alle quotazioni dell'oro? Nel loro ultimo studio sull'argomento, gli esperti di Bank of America Merrill Lynch spiegano che "dopo il crollo dei prezzi dell'anno scorso, il peggio dovrebbe essere alle spalle per l'oro, perciò il 2014 dovrebbe consentire buoni livelli di ingresso agli investitori desiderosi di scommettere sul metallo". Tra gli elementi a supporto delle quotazioni del bene rifugio, gli analisti citano le difficoltà che stanno attraversando alcuni paesi emergenti e i timori che la banca centrale americana, la Fed, stia sottovalutando alcuni segnali macroeconomici di una crescita poi non così brillante.
Nello stesso tempo, però, gli economisti avvertono che sarà difficile che le quotazioni dell'oro si alzino molto dagli attuali livelli nei trimestri a venire. E ciò perché esistono fattori "zavorra" come "le pressioni deflazionistiche in Europa, che limiteranno gli spazi per una stretta monetaria" da parte della Banca centrale europea. Non stupisce perciò che in un'ottica di breve termine Bofa Merrill Lynch si aspetti che il metallo giallo possa tornare a scendere sotto i 1.200 dollari "man mano che rientreranno le preoccupazioni su mercati emergenti e Stati Uniti".




