berlusconi mediaset

BISCIONE CON I CRAUTI – PERCHÉ I BERLUSCONI HANNO DECISO DI COMPRARE IL 9,6% DI PROSIEBENSAT1? DA UN LATO C’È LA VOLONTÀ DI CREARE UN BLOCCO EUROPEO PER ATTUTIRE LA CONCORRENZA DELLO STREAMING, DALL’ALTRO IL PIANO DI CONFALONIERI PER RIDURRE IL RISCHIO D’IMPRESA E BLINDARE LA CASSAFORTE MEDIASET AGLI EREDI DI SILVIO – IL “FINANCIAL TIMES” È SCETTICO: “BERLUSCONI DOVREBBE RICORDARSI" CHE UNO DEI PROGRAMMI DI PUNTA DI PROSIEBENSAT1 SI INTITOLA ‘JERKS’, ‘COGLIONI’

1 – TLC: LA VERITÀ SULL'INGRESSO DI MEDIASET IN PROSIEBENSAT1

Da www.ilfoglio.it

 

mediaset prosiebensat

(Agenzia Nova) - Il quotidiano britannico "Financial Times" esprime oggi scetticismo sulla logica sottostante l'acquisizione da parte di Mediaset, l'azienda per le telecomunicazioni controllata da Silvio Berlusconi, di una quota di quasi il 10 per cento nel capitale dell'emittente satellitare tedesca ProSiebenSat1.

 

Il "Financial Times" non dubita che Berlusconi abbia un buon fiuto per i buoni affari, ma scrive che "bisogna inforcare occhiali colorati di rosa per sperare che le due compagnie siano in grado di vendere reciprocamente le rispettive produzioni televisive. Prima di congratularsi con se stesso per il buon affare fatto, Berlusconi dovrebbe ricordarsi" che uno dei programmi di punta di ProSiebenSat1 tratta dell'amicizia tra due uomini disperati, il cui titolo è "Jerks", ossia "Coglioni".

 

2 – B S'È RISTRETTO, MEDIASET CERCA DI SALVARSI IN EUROPA

antenne mediaset ei towers

Estratto dell'articolo di Carlo Tecce per “il Fatto Quotidiano”

 

(…) Questa operazione finanziaria è il prologo di un' ambizione più grossa: creare un blocco europeo - gratuito e digitale - per attutire la concorrenza spietata di Comcast, Disney, Amazon, Google, Netflix, multinazionali che offrono eventi, cinema e serie tv di qualità a pagamento con le connessioni veloci a Internet. Più che un' ambizione, è una necessità: "O così o morte", spiegano da Cologno Monzese, dove celebrano la campagna di Germania respirando ossigeno per una televisione che in Spagna cresce, ma in Italia ha saturato gli introiti pubblicitari e sopravvive di vecchie rendite di posizione.

prosiebensat1

 

Il pacifico ingresso in Prosiebensat1, per citare Pier Silvio Berlusconi, vale un posto nel sinedrio europeo che dovrà spingere la notte più in là. Con i 340 milioni spesi - gruzzolo che proviene dalle plusvalenze delle torri tv - il Biscione ha rotto gli indugi dei tedeschi e di altri presunti alleati, da tempo inchiodati al dilemma: "Chi comanda?". La solita riflessione sul potere ha procrastinato la nascita di un' azienda europea, tramite fusione, con base in Olanda soprattutto per ragioni di struttura societaria e di vantaggi fiscali.

pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018

 

Oggi Mediaset prende un pezzo di Prosiebensat1, domani i tedeschi sono autorizzati a prendere un pezzo di Mediaset, e lo scambio di prodotti (e non di quote, e basta) può coinvolgere inglesi, francesi e via elencando. Per esempio, il Biscione assieme a Prosiebensat1, ai francesi di Tf1, agli inglesi di Channel4 fa parte di una piattaforma che fabbrica spot.

 

fedele confalonieri

Fedele Confalonieri non è più dipendente Mediaset dal 31 luglio 2018, quel giorno, però, il Cda gli ha rinnovato il mandato di presidente fino al 2021. Il compagno Fidel, amico di sempre di Silvio, ha indicato la rotta: espansione europea, televisione generalista. Un ritorno al passato, altra urgenza, dopo la sbandata con Premium che fu un pasticcio di Pier Silvio e l' accordo stracciato da Vivendi. Il contenzioso ancora in corso ha lasciato i francesi di Vincent Bolloré incagliati al 28,8 per cento di Mediaset, di cui un terzo congelato per la contestuale partecipazione in Telecom. Confalonieri ha due anni per completare la missione: mettere in sicurezza Mediaset, garantire un futuro sereno agli eredi di Silvio, ridurre il rischio di impresa, assicurare dividendi e non gestione. Con proporzioni diverse, Mediaset s' è incamminata sul sentiero che la famiglia Agnelli con Exor ha percorso in Fca e adesso in Renault/Nissan.

 

CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI

E dopo varie incomprensioni, la sintonia tra Pier Silvio e Fidel è totale. Nella formale dichiarazione su Prosiebensat1, il giovane Berlusconi ha menzionato il bisogno di "unire le forze" per resistere all' offensiva dei più grandi. Fininvest ha blindato Mediaset fissando la bandiera oltre il 44 per cento del capitale, non è sufficiente il sostegno di Prosiebensat1 - che fa 4 miliardi di ricavi, e dunque ha più o meno le stesse dimensioni del Biscione - per respingere l' assalto dei predatori. E Fidel l' ha capito.

prosiebensat1 2prosiebensat1 1prosiebensat1 3

Ultimi Dagoreport

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?