sergio mattarella mario draghi

DRAGHI E MATTARELLA A TUTTO GAS! – IL PREMIER VOLA ALLA CORTE DEL “DITTATORE” ERDOGAN PER DISCUTERE DI UN AUMENTO DEI FLUSSI DI GAS E DI UN MAGGIORE CONTROLLO SUI MIGRANTI – IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN MOZAMBICO SI È MOSSO PER FAR AVERE ALL’ITALIA UNA FETTA DEI GIACIMENTI OFF SHORE PIÙ RICCHI DI GAS AL MONDO, CON RISERVE STIMATE FINO A 2.400 MILIARDI DI METRI CUBI – DUE MISSIONI CRUCIALI PER EVITARE UNA CRISI ENERGETICA INVERNALE E SOTTRARSI ALLA DIPENDENZA DI PUTIN…

Luca Pagni, Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

mario draghi recep tayyip erdogan g20

Due visite in parallelo, a poche ore di distanza l'una dall'altra. Legate da un filo conduttore che risponde al nome di crisi energetica. Nonché dalla necessità di sottrarsi alla dipendenza russa per le forniture del gas.

 

Non è l'unico tema in agenda, ma c'è soprattutto questo che unisce, tra ieri e oggi, la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella in Mozambico con la trasferta del premier Mario Draghi e di mezzo governo in Turchia. Due missioni diplomatiche ai massimi livelli che servono per rafforzare le relazioni con chi possiede o in qualche modo controlla i flussi di materia prima.

 

stretta di mano mario draghi recep tayyip erdogan

Perché è vero che il governo ha già predisposto un piano di emergenza per passare l'inverno nel caso in cui il Cremlino decida all'improvviso di tagliare le esportazioni di gas naturale verso la Ue, Italia compresa. Un piano che si basa soprattutto sull'aumento nei prossimi mesi delle forniture dall'Algeria (fino a 8-9 miliardi) e via nave sotto forma di Gnl, il gas naturale liquefatto che dovrebbe arrivare da Qatar e Stati Uniti.

 

Ma, allo stesso tempo, è interesse dell'Italia lavorare in anticipo per aprire nuovi canali e, soprattutto, avere la certezza che rimangano aperti anche per i prossimi inverni.

 

sergio mattarella aereo presidenziale

Ecco perché diventa fondamentale un paese con il Mozambico.

Nel nord del paese, sono stati individuati alcuni dei giacimenti off shore più ricchi di gas al mondo, con riserve stimate fino a 2.400 miliardi di metri cubi. Qui opera dal 2006 anche il gruppo Eni, che ha due concessioni, una che sta sfruttando da sola e l'altra assieme agli americani di ExxonMobil.

 

Le prime navi con carichi di Gnl prenderanno la via del mare con la fine dell'anno: si tratta di contratti già sottoscritti con clienti sia occidentali che asiatici. Ma le quantità sono tali per cui non è difficile prevedere l'apertura di possibili trattative per successive forniture. Non se ne occupa ovviamente Mattarella.

 

Ma con la sua visita il presidente rafforza le relazioni bilaterali, anticipando una possibile visita di Mario Draghi che potrebbe avvenire nel prossimo mese di settembre.

 

fornitura gas russo

A sua volta, il premier affronterà oggi il tema energia durante la sua visita ufficiale in Turchia. Non sono esclusi ragionamenti attorno all'aumento dei flussi che dal Trans-Anatolian Pipeline arrivano al Tap, ma senza spendersi in progetti di vasta portata come quelli del raddoppio dei tubi. E lo stesso vale per il percorso che da Israele alla Turchia potrebbe condurre energia in Europa.

 

Resta il fatto che Erdogan detiene per influenza e posizione geografica il pallino del transito energetico da Est e Ovest. Ed è strategico anche solo per assicurarsi un aumento dell'importazione di gas liquefatto, che verrebbe poi rigassificato a destinazione.

 

I GASDOTTI VERSO L EUROPA

La missione, a cui parteciperanno anche i ministri Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, RobeRTO Cingolani, Giancarlo Giorgetti e Luciana Lamorgese, porterà a siglare diversi patti bilaterali. Cruciale il ruolo del ministro della Difesa, anche per affrontare il nodo dei giacimenti di gas Eni a Cipro, dove il gruppo italiano lavora come altre grandi compagnie attorno al giacimento "Leviathan", e rafforzare le relazioni nel settore dell'industria bellica.

 

Senza dimenticare l'obiettivo di ridurre i flussi migratori illegali (triplicati del 2021 sulla rotta del Mediterraneo orientale) e di stabilizzazione del quadro libico, fondamentale per l'attività di Eni nel tentativo di aumentare le forniture verso l'Italia. Infine la partita del grano ucraino.

 

Restano alcune resistenze di Kiev, preoccupata dal rispetto dei patti da parte di Putin. L'ex banchiere, tra i leader europei con il rapporto migliore con Zelensky, si muoverà direttamente con il presidente ucraino per offrire ulteriori garanzie e rendere accettabile un accordo sul piano elaborato da Onu e Turchia.

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