IL PETROLIO TORNA A CADERE, MA LE BORSE LO HANNO GIÀ MESSO IN CONTO - MILANO +0,5% - MPS CEDE 1 MILIARDO DI CREDITI DETERIORATI A FORTRESS. E CEDE PURE IL 6% IN BORSA

 

1.BORSA: LA RICADUTA DEL PETROLIO NON ALLARMA I LISTINI, +0,5% MILANO

Radiocor - La nuova caduta del barile di petrolio (-2,6% a 55,63 dollari il Wti febbraio) non impedisce alle Borse europee di archiviare la seduta in rialzo grazie al supporto di Wall Street e alla minore tensione sulla Russia (rublo in recupero sotto 56 contro dollaro e sotto 70 contro euro). Le vendite colpiscono ancora il settore energetico e i minerari, ma gli indici chiudono vivaci: +0,8% Francoforte, +0,3% Parigi, +0,48% Piazza Affari. A Milano bene banche e lusso, ma sono alcuni big delle blue chip a frenare l'indice.

BRENT IL PETROLIO DEL MARE DEL NORD BRENT IL PETROLIO DEL MARE DEL NORD

 

Realizzi su Finmeccanica (-1,6%) in attesa di novita' sulla vendita del settore trasporti, -1% Eni che paga il calo del greggio, -1% Telecom. Maglia nera per Mps (-6,88%) che infila un'altra seduta negativa sul timore di maxiaccantonamenti nel IV trimestre. Crollo di Seat Pagine gialle (-89%) nel primo giorno dell'assegnazione delle nuove azioni post aumento di capitale fun zionale alla ristrutturazione finanziaria. Sul fronte valutario, euro a 1,2257 dollari (1,2244 venerdi' in chiusura).

 

2.GENERALI: FONDAZIONE CRT E FERAK SCIOLGONO PATTO IN EFFETI SU QUOTA 2,15%

LEONE DI TRIESTE ASSICURAZIONI GENERALI jpegLEONE DI TRIESTE ASSICURAZIONI GENERALI jpeg

Radiocor - Fondazione Crt e Ferak hanno sciolto le intese che le legavano in Effeti, il veicolo che possedeva il 2,15% delle Generali. Come precisa un comunicato congiunto, la Fondazione ha acquisito da Effeti la proprieta' di 19.216.928 azioni della compagnia triestina e Ferak ha rilevato dall'ente torinese la partecipazione detenuta in Effeti.

 

Le operazioni sono state effettuati sulla scorta del prezzo ufficiale del titolo Generali del 19 dicembre (16,93 euro in chiusura, ndr). Ferak ora controlla il 100% di Effeti che a sua volta detiene lo 0,917% del capitale di Generali che va ad aggiungersi al pacchetto gia' in possesso della societa' (1,021%), dando luogo a una partecipazione complessiva in capo a Ferak pari all'1,938% di Generali. Fondazione Crt invece e' proprietaria esclusivamente dei titoli Generali rilevati oggi, pari all'1,234% del capitale del gruppo assicurativo.

 

3.HERA: PATTO RINNOVATO ALTRI 6 MESI, A PRIMAVERA DIBATTITO RIDUZIONE BLINDATURA

Radiocor - La grande 'corazzata' che blinda il controllo del gruppo Hera arriva puntuale alla scadenza dei patti parasociali con un rinnovo semestrale che sara' prodromico all'eventuale alleggerimento della quota blindata, attualmente al 51%.

 

Secondo quanto apprende l'Agenzia Radiocor, i quasi duecento Comuni - che vedono primeggiare nell'azionariato quelli della Romagna (19,8%), i Comuni della provincia di Bologna (13,3%), quelli di Modena (9,5%), seguiti da Trieste, Padova, Udine e Ferrara - hanno trovato l'accordo per il rinnovo a breve termine dei vincoli parasociali nella multiutility (in scadenza fine 2014), perdendo per strada il socio Forli' e qualche piccola municipalita'. Sara' infatti nella fase centrale del semestre, marzo-aprile, che si aprira' un'ampia discussione sull'entita' della limatura al controllo di Hera, in ottemperanza alle normative sul controllo degli enti pubblici, in modo che a fine giugno gli azion isti possano arrivare con un accordo comune alla costituzione del nuovo Patto.

hera jpeghera jpeg

 

La riduzione del controllo - si parla gia' di una discesa al 35% - comportera' una diluizione delle quote dei soci, consentendo ai Comuni interessati di liberare sul mercato milioni di euro in azioni svincolate dal Patto e ad altri di limare solo in parte le rispettive partecipazioni, mantenendo il controllo sul territorio.

 

La discussione del 'plotone' di consigli comunali, che posseggono il 57,4% del capitale dell'azienda guidata da Tomaso Tommasi di Vignano (8% fa capo a patto fra soci privati), non sara' indolore visti anche i livelli di crescita di Hera che negli ultimi anni e' andata progressivamente espandendosi nelle regioni limitrofe, fino a raggiungere nei soli nove mesi del 2014 i 3 miliardi di euro di ricavi, un mol di 632,7 milioni (+8,9% rispetto 9 mesi 2013) e un utile di 124,8 milioni (+27,3%).

 

4.FINMECCANICA, CONTRATTO DA 120 MLN EURO CON MINISTERO DIFESA ITALIANO

massimo d alema mauro morettimassimo d alema mauro moretti

 (Reuters) - Alenia Aermacchi, controllata di Finmeccanica, ha firmato oggi un contratto da 120 milioni di euro con ministero della Difesa italiano per la fornitura di tre velivoli di addestramento M-346 e relativo supporto logistico.

Lo ha riferito una nota Finmeccanica.

L'intesa rientra in un accordo più ampio con la Difesa, firmato nel 2009, che prevedeva un totale di 15 M-346.

Ad oggi Alenia Aermacchi ha raggiunto complessivamente un portafoglio ordini di 59 velivoli di questo tipo, come dice la nota.

 

5.MPS HA PERSO OLTRE 6%, PESANO ATTESE SU SVALUTAZIONI TRIM4

 (Reuters) - Mps ha ampliato oggi le perdite dopo essere andata in asta di volatilità, continuando un movimento al ribasso che da lunedì scorso ha fatto perdere alla banca senese circa il 17%.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Il titolo quota in chiusra di contrattazioni 0,4640 euro (-6,88%), sui minimi storici e con volumi sostenuti. Mps da giorni quota ben sotto i valori che aveva, attorno a 1,5 euro, subito dopo l'aumento di capitale da 5 miliardi chiuso lo scorso luglio.

Attualmente la banca capitalizza 2,56 miliardi, cioè quanto l'aumento che dovrà fare.

Dal quando è stato reso noto il risultato del Comprehensive assessment, che ha visto il Monte dei Paschi uscire come la banca con lo shortfall maggiore fra le 130 banche europee esaminate, il titolo ha dimezzato il suo valore.

 

6.MPS: CESSIONE A FORTRESS DI UN PORTAFOGLIO CREDITI IN SOFFERENZA

Finanza.com – Banca Monte dei Paschi di Siena ha emesso una nota per annunciare di aver raggiunto un accordo per la cessione pro soluto e in blocco di un portafoglio di crediti in sofferenza a un veicolo di cartolarizzazione finanziato da società riconducibili a Fortress Investment Group. Il portafoglio oggetto della vendita è composto da quasi 4 mila sofferenze con un valore lordo di bilancio di circa 380 milioni di euro.

LOGO FORTRESSLOGO FORTRESS

 

“L’impatto della vendita sul conto economico e sullo stato patrimoniale di BMps non è significativo –precisa l’istituto senese in una nota- mentre i benefici amministrativi e gestionali derivanti dall’operazione saranno rilevanti alla luce del numero di posizioni inserite nel portafoglio oggetto di cessione”. Nell’anno corrente BMps ha ceduto complessivamente circa 16 mila posizioni in sofferenza con un valore lordo di bilancio di quasi 1 miliardo di euro.

 

7.FOND.CARIGE: IL SOCIO ANCORA NON C'E', SALE TENSIONE CON BANCA SU FIDO

Radiocor - I contatti con i potenziali investitori pronti ad allearsi con Fondazione Carige non si sono finora tradotti in nulla di concreto. Ma nel frattempo sale, nelle stanze dell'Ente ligure, la tensione nei confronti della banca che ha chiesto il rientro di un fido da circa 80 milioni tanto che, nel pomeriggio, si e' tenuto anche un incontro tra i vertici di Carige e i consulenti della Fondazione. Sono questi gli elementi emersi dalle riunioni del consiglio di amministrazione e del consiglio di indirizzo di Fondazione Carige che, insieme all'advisor Banca Imi, hanno fatto il punto sulle trattative per la ricerca di un investitore in grado di rilevare parte della quota dell'Ente e di sottoscrivere poi l'aumento di capitale di Carige.

 

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

Le fasi decisive sembrano ancora lontane nonostante le numerose indiscrezioni emerse negli ultimi giorni di un interesse da parte dei fondi Apollo e Centerbridge oltre che di una posizione at tendista assunta dalla Investindustrial di Andrea Bonomi: secondo quanto illustrato da Imi, i contatti vanno avanti con un paio di soggetti ma difficilmente si passera' a breve a un'operazione concreta e pertanto un aggiornamento e' previsto a gennaio.

 

Se il tempo per un accordo non sembra mancare, visto che la ricapitalizzazione di Carige da 650-700 milioni partira' formalmente solo in primavera, la ricerca di un partner in sintonia sulle strategie future e disposto a riconoscere un premio alla partecipazione della Fondazione resta dunque un rebus di difficile soluzione. In base alle proiezioni presentate dall'advisor, la prospettiva per Fondazione Carige e' comunque quella di ridurre la propria partecipazione al 3-5%, una quota troppo bassa per non rendere necessario il supporto di un alleato di rilievo.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....