giorgia meloni salario minimo salari

IL LAVORO AUMENTA, IL SALARIO NO – DA URSO A SALVINI, IL GOVERNO ESULTA PERCHÉ A DICEMBRE L'OCCUPAZIONE IN ITALIA HA FATTO SEGNARE UN NUOVO RECORD ED È ARRIVATA A QUOTA 23,75 MILIONI DI ADDETTI – PECCATO CHE GLI STIPENDI SIANO SEMPRE PIÙ POVERI: IL POTERE D'ACQUISTO DEI SALARI RESTA BEN SOTTO L'INFLAZIONE, CON ALCUNI SETTORI IMPORTANTI FERMI ADDIRITTURA A QUOTA ZERO E CON PIÙ DELLA METÀ DEI CONTRATTI ANCORA DA RINNOVARE...

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “la Stampa”

 

stipendio

A dicembre l'occupazione in Italia ha fatto segnare un nuovo record toccando quota 23,75 milioni di addetti, 456 mila unità del 2022. In parallelo la disoccupazione è scesa al 7,2%, il dato più basso degli ultimi 15 anni e anche la disoccupazione giovanile ha fatto segnare un calo di 0,4 punti al 20,1%, ai minimi dal luglio del 2007.

 

«Dati positivi che insieme a quelli sulla crescita del Pil superiore alla media Ue, confermano che siamo sulla strada giusta. Anche per questo abbiamo realizzato una manovra che destina risorse a incentivare e premiare il lavoro, con il taglio del cuneo fiscale, e a supportare nuovi investimenti produttivi nei settori a più alto contenuto tecnologico» ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

 

salario medio vignetta by rolli per il giornalone la stampa

Secondo la ministra del Lavoro Marina Calderone «si sta consolidando un sentimento di fiducia prima di tutto da parte delle imprese, per quello che potrà essere il 2024 in termini di sviluppo del lavoro e del business».

 

Mentre il governo suona la grancassa, e Matteo Salvini ci mette del suo («Record di posti di lavoro creati in Italia. Avanti insieme, si cresce» ha twittato ieri) una lettura più attenta dei dati diffusi ieri dall'Istat disegna scenari meno ottimistici.

Perché in realtà il mercato del lavoro, seguendo il rallentamento del Pil, a sua volta sta già frenando ed il potere d'acquisto dei salari (con più della metà dei contratti ancora da rinnovare) resta ben sotto l'inflazione con alcuni settori importanti fermi addirittura a quota zero.

 

Per Confcommercio la crescita del mercato del lavoro che si è registrata a dicembre «non è significativa. Data la sua esiguità, la variazione assoluta degli occupati potrebbe essere parzialmente attribuita alle procedure statistiche di destagionalizzazione dei dati». Ed in effetti a dicembre e 2023 i posti di lavoro sono cresciuti di appena 14 mila unità (+0,1%) tra gli uomini i dipendenti a termine e gli inattivi. […]

 

Marina Calderone Giorgia Meloni

Ma come si spiega che il record annuale di occupati non abbia un riscontro altrettanto forte sul Pil che invece nel corso del 2023 è cresciuto di un misero +0,7%? Secondo Seghezzi una crescita occupazionale senza parallela crescita economica può nascondere problemi di produttività.

 

«Le imprese – spiega - hanno comunque interesse, data la scarsità di lavoratori, ad assumere chi trovano in gamba, fenomeno che produce una polarizzazione del mercato del lavoro tra profili alti, professioni qualificate e tecniche, e profili bassi e personale scarsamente qualificato. […]

 

STIPENDIO IDEALE

Già, i salari. I dati su contratti collettivi e retribuzioni diffusi riferiti al periodo ottobre-dicembre diffusi sempre ieri dall'Istat confermano che la forbice tra salari e inflazione resta ancora molto ampia continuando a rappresentare un freno notevole alla ripresa dei consumi e quindi alla crescita del Pil.

 

A dicembre 2023 erano infatti in vigore 44 contratti collettivi nazionali per un totale di 5,9 milioni di dipendenti; 29, invece, quelli in attesa di rinnovo per un totale di 6,5 milioni di dipendenti coi tempi medi per definire i nuovi accordi che dai 20,5 mesi del gennaio 2023 sono saliti di quasi un anno a dicembre toccando quota 32,2 mesi.

 

A dicembre l'indice mensile delle retribuzioni è salito del 5,1% contro una media dell'anno del 3,1. Ma si tratta di un dato falsato dall'erogazione degli anticipi fatti a fine anno a favore dei dipendenti delle amministrazioni statali che infatti spuntano un aumento tendenziale del 22,2% contro il 4,5% dell'industria ed il 2,4 dei servizi privati. Rispetto all'inflazione che si è registrata nel 2023 pari al 5,7% mancano insomma 2,6 punti, come segnalano anche Aduc e Unione consumatori.

 

lavoro precario 2

Ma mentre il comparto scuola spunta un incremento delle paghe su base annua del 6,7% ed i ministeri del 6,5% l'intero settore privato si ferma tre punti e mezzo sotto il costo della vita (al 2,4), con comparti come le farmacie private ed i pubblici esercizi (alberghi compresi) che registrano aumenti pari a zero, le telecomunicazioni che recuperano appena l'1,1%, il commercio (dove i contratti sono scaduti da 5 anni) l'1,4%, l'edilizia ed i settori acqua e smaltimento rifiuti l'1,7%.

 

In soldoni a dicembre i dipendenti dei conservatori in media si sono trovati 1.122 euro in più in busta paga rispetto a novembre, 1.046 i dirigenti dei Vigili del fuoco, 788 le forze di polizia, 815 i ministeriali, 279 euro i bancari.

 

buste paga

Per gli addetti dei servizi portuali, invece, appena 22 euro in più, 23 i dipendenti delle lavanderie industriali, 24 magazzinieri e addetti al trasporto delle merci, 28 gli addetti delle imprese di laterizi. In coda a tutti gli impiegati agricoli che prima a ottobre e poi a dicembre hanno ricevuto 3 euro in più rispetto ai mesi precedenti. Quando si dice lavoro povero, ecco di cosa si parla.

giorgia meloni marina calderone lapresse

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….