EURO-SUPPOSTA PER SIENA: 8MILA DIPENDENTI A CASA, RIMBORSO DEI MONTI-BOND, MEGA-AUMENTO DI CAPITALE - CHI DICE CHE NON SIAMO COMMISSARIATI?

Fabrizio Massaro per "Il Corriere della Sera"

È pesante la cura europea per Mps. Il piano di ristrutturazione approvato ieri dal consiglio d'amministrazione presieduto da Alessandro Profumo prevede più tagli al personale - altre 5.300 uscite entro il 2017 oltre le 2.700 già realizzate, per un totale di 8 mila su 31.200 dipendenti iniziali - ulteriori chiusure di filiali - 150 dopo le 400 già effettuate nel 2012 - niente dividendi nel breve periodo e, sotto il profilo patrimoniale, il rimborso entro il 2014 di ben 3 miliardi di Monti bond sui 4,1 ottenuti attraverso un aumento di capitale da 2,5 miliardi da realizzare entro l'anno prossimo.

I punti essenziali del piano presentato ieri dall'amministratore delegato, Fabrizio Viola, corrispondono sostanzialmente a quelli attesi dal mercato, dopo l'accordo politico di inizio settembre a Cernobbio tra il commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia, e il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. La brusca interruzione del consiglio di Mps lo scorso 24 settembre è servita ad appianare gli ultimi punti in discussione, come la remunerazione dei top manager fissata ieri in massimi 500 mila euro (sarà dunque ridotto quello di Viola, pari a 1,59 milioni nel 2012) e il pagamento delle cedole sui bond subordinati. Il via libera al piano ieri ha sostenuto il titolo, +6,26% a 0,23 euro.

Il tema principale resta comunque l'aumento di capitale: Viola ha detto che ad esso si procederà compatibilmente con le condizioni di mercato. Ubs è la banca incaricata di formare il consorzio di garanzia sull'operazione, cui è legato anche il pagamento delle cedole sui bond subordinati «upper tier 2», quelli in mano a 40 mila clienti: per il 2013 la cedola sarà pagata; per il 2014 la condizione imposta dalla Ue per il pagamento è che entro maggio (in vista dello stacco della cedola) ci sia il consorzio di garanzia per l'aumento, altrimenti il dividendo sarà differito.

C'è poi il nodo del pagamento degli interessi sui Monti bond relativi al 2013. I 390 milioni di cedole dovrebbero essere pagati a metà 2014 in nuove azioni Mps, di fatto facendo entrare il Tesoro con circa il 10%. Ma se l'aumento di capitale avvenisse prima del momento in cui deve essere pagata la cedola, l'onere nei confronti del Tesoro potrebbe essere affrontato con i nuovi capitali apportati. Ma innanzitutto servirà trovare gli investitori, forse un partner bancario che affianchi Mps. Lo scenario peggiore è comunque che l'aumento non vada in porto entro il 2014: in quel caso i bond verranno convertiti in azioni, e la banca sarà di fatto nazionalizzata.

Il piano di ristrutturazione - i cui punti di dettaglio saranno presentati dopo l'ok di Bruxelles, atteso entro il 14 novembre - prevede anche entro il 2017 un calo dell'esposizione in Btp e titoli di Stato di circa 6 miliardi dagli attuali 23 miliardi. Il quadro macroeconomico molto prudente ipotizzato fa stimare un aumento dei ricavi dello 0,8% con un utile di 900 milioni a fine piano grazie anche a costi operativi in calo del 4,8%.

 

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