orcel andrea unicredit aabar biasi palenzona

UNICREDIT? DECREPIT! - MENTRE LA BANCA VIENE SOSPESA IN BORSA PER RIBASSO (-6%), EGON ZEHNDER HA GIÀ PRONTI I NOMI, MA LE LITI SUL DOPO-GHIZZONI NON SI PLACANO. IL DUO BIASI-PALENZONA VUOLE ORCEL, DIGIUNO DI BANCHE COMMERCIALI (E SATOLLO DI COMMISSIONI ANTONVENETA) - GLI ARABI DI AABAR FURIOSI E PRONTI AD ANDARSENE

 

TORRE UNICREDITTORRE UNICREDIT

1.BORSA: EUROPA IN CALO, MILANO MAGLIA NERA (-3,6%)

 (ANSA) - MILANO, 10 GIU - Piazza Affari continua a scivolare, con il Ftse Mib che cede il 3,6% a 17.124 punti. Tutte negative anche le altre Borse europee, ma Milano è maglia nera, seguita da Madrid (-2,6%), Francoforte (-2,3%), Parigi (-2%) e Londra (-1,7%). Sul listino italiano si susseguono le sospensioni al ribasso, che riguardano Bper, Exor, Banco, Mediobanca, Anima e Yoox. Peggiore performance ancora per Unipol, che cede il 7,6%, seguita da Ubi (-7%) e Bpm (-6,9%). Unicredit perde il 6,2% a 2,38 euro, scendendo sotto i livelli di giugno 2012.

 

 

2.LE LITI PER IL DOPO-GHIZZONI

Federico Ghizzoni Unicredit Federico Ghizzoni Unicredit

DAGONOTA - Dagli uffici di Egon Zehnder è uscita una lista con tutti nomi italiani per il dopo-Ghizzoni in Unicredit. Il problema è che ognuno di questi nomi è vittima di veti incrociati tra i soci, che si scannano chi per mantenere il proprio potere, chi per provare a rilanciare il titolo della banca, chi per interessi non ancora chiari.

Andrea Orcel Andrea Orcel

 

I due soci privati italiani Caltagirone e Del Vecchio premono per un amministratore delegato che riesca a risollevare – e in breve tempo – il titolo dell'istituto, che balla intorno ai valori minimi da settimane. Solo che davanti si trovano il corpaccione di Palenzona, che insieme a Paolo Biasi punta a mantenere il proprio potere e la poltrona di vicepresidente per altri tre anni (il patto prevede che Biasi entri nel cda).

 

Paolo Biasi Paolo Biasi

Il duo composto dall'ex camionista e dall'eterno dominus di Cariverona ha un nome: Andrea Orcel. Ma sul banchiere romano 53enne c'è il veto del fondo emiratino Aabar (primo socio di Unicredit) e degli azionisti privati: il presidente dell'Investment Bank di Ubs ha alle spalle un passato fatto solo di banche d'affari, da Merril Lynch a Goldman Sachs, e non ha solide esperienze in banche commerciali.

 

Ma non è solo questo: Orcel è stato advisor di Biasi, cosa che lo rende poco indipendente agli occhi degli altri soci. E poi c'è quel dettaglio delle decine di milioni di commissione incassate con Merril Lynch per la consulenza a Santander nella vendita di Antonveneta a Mps, il macigno che ha distrutto 540 anni di storia della banca toscana in un colpo solo.

 

Gli arabi in tutto questo sono sempre più insofferenti, e hanno fatto recapitare un aut-aut agli scombinati italiani: o vi sbrigate a trovare una figura autorevole per la banca, o noi usciamo dall'azionariato, a costo di segnare una pesante minusvalenza. I litiganti sono avvertiti...

 

LOGO ANTONVENETALOGO ANTONVENETA

 

3.ATLANTE CAMBIA IL CDA DI VICENZA UNICREDIT ANCORA A CACCIA DELL' AD

Andrea Greco per “la Repubblica

marco morellimarco morelli

 

Banca popolare di Vicenza ha un cda tutto nuovo (tranne l' amministratore delegato Francesco Iorio), targato Atlante.

 

Mentre il "vecchio" cda di Unicredit, ancora in cerca di un amministratore delegato, ieri ha iniziato a esaminare un possibile profilo condiviso per il successore di Federico Ghizzoni, che dovrebbe arrivare entro fine luglio.

 

Al termine di una discussione non troppo lunga, il presidente Giuseppe Vita - che aveva sondato insieme ai cacciatori di teste di Egon Zehnder i rappresentanti dei soci - ha provato a tracciare le caratteristiche che dovrà avere il nuovo ad: esperienza pluridecennale nel settore bancario, capacità di gestire sistemi complessi, conoscenza delle autorità e dei regolatori a livello europeo, forte reputazione sui mercati internazionali, pratica della lingua inglese in cui si trattano gli affari. Il concetto di "italianità", invece, ieri non sarebbe emerso come pregiudiziale.

claudio descalzi, renato mazzoncini, alberto nagel incontrano rohani a teheran con renziclaudio descalzi, renato mazzoncini, alberto nagel incontrano rohani a teheran con renzi

 

A questo punto il tradizionale cacciatore di teste di Unicredit inizierà a declinare la teoria nella pratica, per individuare una rosa di candidati; poi li girerà al ristretto del comitato nomine, che si occupa della scrematura e di proporli al cda. Il processo è articolato, sia per rispettare i principi della governance sia perché un sentire comune e diffuso sul nuovo leader, tra i grandi e discordi soci della banca, non c' è.

 

jean pierre mustier jean pierre mustier

Quindi le prossime settimane saranno fitte di riunioni e di consultazioni per far "rientrare" nel profilo i candidati più capaci di riunire consenso interno. Non sono in molti, in Italia, ad avere le caratteristiche del profilo tracciato ieri. Tra questi potrebbero rivelarsi candidati Marco Morelli (Bofa- Merrill Lynch), Alberto Nagel (Mediobanca), Flavio Valeri (Deutsche Bank Italia), Giampiero Maioli (Credit Agricole), l' ex Jean Pierre Mustier, Andrea Orcel (Ubs). Anche i due ex banchieri della Cassa depositi Fabio Gallia e Claudio Costamagna aderiscono al profilo, ma sembra che siano da considerare fuori gioco.

 

Molto più lineare il processo di riforma del cda per Banca popolare di Vicenza, almeno sulle scelte dei nomi: del resto il fondo Atlante ha ormai il 99% del capitale. Intanto i consiglieri che saranno nominati nell' assemblea del 7 luglio sono stati ridotti da 18 a 11, e il loro emolumento dimezzato.

 

ALESSANDRO PENATIALESSANDRO PENATI

Quaestio Sgr, che gestisce il fondo Atlante, ha chiesto al prossimo cda di avviare l' azione di responsabilità contro «chi si è reso colpevolmente responsabile del dissesto della banca». La società presieduta da Alessandro Penati inoltre «sottoporrà subito al cda proposte per facilitare la soluzione del problema delle sofferenze e rafforzare la banca», e «ha avviato lo studio di modalità opportune affinché gli azionisti storici, gravemente danneggiati, possano beneficiare in modo equo dell' auspicato rilancio della loro banca». Potrebbero avere la forma di warrant, come quelli distribuiti dal vecchio Banco Ambrosiano.

GIANNI MIONGIANNI MION

 

La rosa dei nomi è la prima che aderisce ai più stringenti requisiti della direttiva Cdr4, non ancora recepita in Italia e che accentua criteri di professionalità, complementarietà e disponibilità dei prescelti. Gianni Mion sarà proposto alla presidenza, Salvatore Bragantini vice presidente.

 

Gli altri candidati sono Niccolò Abriani, Luigi Arturo Bianchi, Marco Bolgiani, Carlo Carraro, Rosa Cipriotti, Massimo Ferrari, Francesco Micheli, Alessandro Pansa. E nel collegio sindacale Rosalba Casiraghi (presidente), Nadia Fontana, Marco Giorgino.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…