muro berlino

MURO CONTRO MURO – POLEMICHE A BERLINO SUL MISTERIOSO "DAU PROJECT", UN’INSTALLAZIONE CHE VUOLE RICOSTRUIRE UN PEZZETTO DEL MURO E RIPRODURRE FEDELMENTE IL TOTALITARISMO DELLA DDR - PER IL SENATO È UN PROGETTO DI “GRANDE INTERESSE PUBBLICO”, MA QUALCUNO FA NOTARE: NON SAREBBE MEGLIO PRESERVARE IL CHECKPOINT CHARLIE (QUELLO VERO) DAL PROGETTO EDILIZIO CHE RISCHIA DI TRASFORMARLO IN UN’AREA COMMERCIALE?"

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

MURO berlino

Cinquantasette anni dopo la sua costruzione, a Berlino risorgerà il Muro. Sarà più piccolo dell' originale, circonderà solo una parte della capitale tedesca, ma sarà in tutto e per tutto identico (con pezzi ricostruiti) alla barriera che fu simbolo della Guerra Fredda. Dentro, una città nella città riprodurrà fedelmente l' universo totalitario della Ddr, con tanto di visti d' entrata, torrette di guardia, spie, negozi vuoti, cambio nero e quant' altro.

 

muro berlino

Per fortuna durerà solo un mese, dal 3 ottobre (giorno dell' unità tedesca) al 9 novembre, anniversario del suo crollo, quando dovrebbe essere abbattuto in un simbolico atto di liberazione. Ma quei trenta giorni bastano a scatenare l' ennesimo dibattito sul passato, sollevando forti dubbi se sia proprio un fake, per quanto spettacolare e di sicuro richiamo turistico, il modo giusto di riflettere sui quasi tre decenni del Muro, scanditi da 140 morti, migliaia di carcerazioni, tragedie familiari, repressione e non ultimo la continua minaccia di un conflitto mondiale.

muro berlino

 

Tant' è. In lavorazione da anni, lo spettacolare progetto avanza nella massima segretezza, anche perché le autorità cittadine non hanno ancora dato il via definitivo alla sua realizzazione. Ma trova già un' entusiasta sostenitrice nella ministra federale per la Cultura, Monica Grütters, che pur ammettendo di non conoscerne i dettagli, se ne dice «assolutamente convinta» e si aspetta un «avvenimento mondiale».

 

Di cosa si tratta? Chi sono gli iniziatori di questo kitsch della ricostruzione storica, che fa discutere la città senza ombre? E perché un' aria di mistero circonda il finanziamento dell' idea? Come ha rivelato per primo il quotidiano Morgenpost, il falso Muro e la falsa Berlino Est sarebbero l' installazione che vuole lanciare la prima mondiale di una megalomane produzione cinematografica.

muro di berlino

 

Iniziato nel 2009 a Kharkiv, in Ucraina, dal controverso regista russo Ilya Khrzhanovskij, il DAU Project è una gigantesca ricostruzione in vitro dell' era staliniana: migliaia di ore di filmati, ridotti a 13 film e diverse serie per la televisione, oltre 400 comparse che per mesi hanno vissuto nelle grame condizioni della Russia sovietica, compresi vestiti e biancheria intima dell' epoca.

 

muro berlino

La leggenda vuole che durante la lavorazione, su sollecitazione del regista, i figuranti prendessero sul serio i loro ruoli, compresi atti di sesso, violenza, denunzie reciproche. Qualcuno sarebbe stato anche imprigionato per giorni in condizioni di schiavitù. Secondo voci abilmente alimentate ma mai confermate, anche artisti come Marina Abramovic avrebbero preso parte al progetto, che dal 2011 è stato in fase di montaggio e ora sarebbe pronto per l' uscita. Il set venne distrutto da gruppi neonazisti ucraini dopo la fine delle riprese.

 

boschi gruber muro di berlino

Non tutti i finanziatori del DAU sono conosciuti, ma anche il Medienboard Berlin Brandeburg, agenzia pubblica del Land del Brandeburgo, ha contribuito con 350 mila euro.

 

Patrocinata dalle Berliner Festspiele, finanziata privatamente, la premiere di Berlino, chiamata Libertà, non sarebbe la sola. Contemporaneamente, altri due eventi paralleli per il lancio di DAU avrebbero luogo a Parigi (Uguaglianza) e Londra (Fratellanza).

muro di berlino 1989

Ma torniamo al Muro. L' installazione sorgerebbe in una sola notte (fra il 2 e il 3 ottobre) intorno al Kronprinzenpalais, un' ex residenza imperiale oggi spazio espositivo sul celebre Unter den Linden, nel cuore della città.

 

berlino caduta MURO

Il Senato ha definito il progetto «di grande interesse pubblico», primo passo che potrebbe preludere alla concessione dei permessi speciali per realizzarlo: blocco del traffico, deviazione dei trasporti pubblici, protezione monumentale, norme antincendio, sicurezza. Convinto della spinta che darebbe al turismo cittadino, il primo borgomastro, il socialdemocratico Michael Müller, sarebbe favorevole.

muro berlino 5

 

Mentre quello di Mitte, il comune interessato, il verde Stephan von Dassel, si dice «neutrale», anche se definisce «oscuro» il DAU. Ma la città è divisa. Protestano le associazioni delle vittime della dittatura comunista, secondo cui senza il loro coinvolgimento «non è possibile alcuna rappresentazione seria del totalitarismo della Ddr».

 

muro berlino 4

Mentre in un duro editoriale di prima pagina, il quotidiano Tagesspiegel definisce l' operazione «derisoria e offensiva», accusando il Senato di voler trasformare le tragedie della Storia in evento turistico. E ricorda l' altro caso che proprio in queste settimane spacca Berlino, ancora sul tema del rapporto con il passato: quello del Checkpoint Charlie, il più celebre dei passaggi del Muro, che un progetto edilizio privato rischia di trasformare in un' area turistica e commerciale, senza che il governo di Berlino abbia mosso un dito per difendere un pezzo centrale della memoria cittadina e universale.

muro berlino 3muro berlino 1Muro BerlinoMuro Berlinoberlino agosto 1961 si costruisce il Murogiovani sul muro di berlino

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...