IL RISTORANTE FATTO IN CASA - ALL'INIZIO ERA LA CRISI, ORA È LA RICERCA DI UNA CENA DIVERSA: APRONO DECINE DI "HOME RESTAURANT", CON MENÙ PERSONALIZZATI E SERATE A TEMA

1. RISTORANTE ANTI CRISI? E’ QUELLO FATTO IN CASA

Fabrizio Boschi per “il Giornale

 

' Hidden Kitchen Supper Club  ' Hidden Kitchen Supper Club

La passione per la cucina da una parte e la necessità di arrotondare lo stipendio dall'altra: miscelando questi due fattori è nata una nuova moda che sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Si chiama home restaurant e, come suggerisce il nome, si tratta di un ristorante che ognuno può aprire in casa propria: gli ospiti, che siano amici o perfetti sconosciuti, contribuiscono alla spesa fatta per cucinare, permettendo di risparmiare e allo stesso tempo godersi un pasto in compagnia.

 

L'unico onere a loro carico è più che altro un'usanza: l'ospite porta il vino. Il meccanismo è molto semplice. Intrattenere i commensali con racconti ed aneddoti sui piatti cucinati, proponendo specialità particolari o anche la cucina di uno chef quotato che intrattiene gli ospiti con prodotti nuovi e ricercati. È l'arte di arrangiarsi in tempi di crisi baby, e tu non puoi farci nulla.

 

Il contatto con il potenziale cliente avviene ovviamente sul web: ci sono già diverse piattaforme esclusivamente dedicate, ma anche siti internet specifici del «locale» oppure per i meno organizzati basta anche una semplice pagina Facebook. Uno dei portali più attivi è Ceneromane, punto di riferimento per l'home restaurant capitolino.

 

' Hidden Kitchen Supper Club' Hidden Kitchen Supper Club

Si va dalla cena su una terrazza romana da Cristiana e Alessio con vista sul Colosseo e Campo de' Fiori a partire da 90 euro fino ad arrivare a casa di Carmela, alla Garbatella, con menu più casereccio a partire da 35 euro. Food24 è la piattaforma che gestisce i flussi di pagamento girando ai padroni di casa la quota di competenza con una trattenuta del 15 per cento e le spese di transazione.

 

Un altro portale è Gnammo.com, un sito in cui è possibile rivolgersi agli home restaurant di tutta Italia. Basta scrivere la propria città e vedere cosa offrono i padroni di casa. A Milano ci sono decine di proposte da parte di persone che offrono cene vegane, etniche, di carne, di pesce. Per cenare con l'associazione Ma' Hidden Kitchen Supper Club c'è una lista d'attesa di 3mila persone. Si sottoscrive una tessera annuale di 10 euro e la cena costa intorno ai 30/40 euro.

arianna spagnolo la casa del puebloarianna spagnolo la casa del pueblo

 

L'età media è tra 25 e 45 anni. Soprattutto donne e professionisti: comunicazione, moda, design, finanza, gli ambiti di provenienza. Ad ogni cena c'è posto per dieci persone. Viene inviata una mail a tutti i soci dell'associazione e i primi dieci che accettano, vengono invitati. Kitchenparty.org si presenta invece come «una community di persone aperte e curiose che condividono la propria passione per la cucina e la buona tavola incontrandosi a casa e nei locali per conoscere ogni volta nuovi amici». A Genova, invece, c'è una presunta «Nonna Leo», così si fa chiamare sul web, una signora di 96 anni i cui nipoti hanno aperto, il giorno del suo compleanno il 18 aprile, un «ristorante in casa» con tanto di sito per gestire le richieste.

la casa del pueblo romala casa del pueblo roma

 

Chi vuole prenota, paga e si accomoda a casa di uno sconosciuto come se fosse un amico. Un'occasione per conoscere gente nuova in un contesto informale. Il format è molto apprezzato dai turisti stranieri, che hanno così l'occasione di assaggiare piatti tradizionali della cucina locale.

 

alexandra la capriaalexandra la capria

Per iniziare questa attività, che se svolta tra le mura domestiche non viene considerata di tipo commerciale, basta pochissimo. Nessun nodo burocratico: non serve alcuna autorizzazione sanitaria, anche se è consigliabile avere un attestato di sicurezza alimentare, e fino a un massimo di cinquemila euro annui lordi è possibile svolgerla come attività lavorativa occasionale senza partita Iva.

 

Ma come per ogni idea geniale che funziona non mancano mai le critiche. Per la Federazione italiana pubblici esercizi «c'è molta improvvisazione, in un lavoro che invece richiederebbe requisiti di etica e capacità imprenditoriale». Ma la verità, forse, è che non sopportano che gli home restaurant non paghino le tasse.

 

 

alexandra la capria luciano melchionna food & theater  6

2. QUANDO LA CASA È UN RISTORANTE “È COME A TEATRO, CON LA FORCHETTA”

Loredana Tartaglia per “la Repubblica - Roma

 

«È come andare a teatro con la forchetta in tasca», esclama uno degli ospiti. Succede a Troisième Etage il nuovo home restaurant nel cuore del centro storico a piazza del Collegio Romano, a casa di Alexandra La Capria, figlia del più noto Raffaele, che da appena un mese ha deciso di aprire la sua dimora chic a eventi speciali dove flirtano cucina, teatro, cinema e performance musicali. Nell’ultimo appuntamento durante lo scorso weekend in tutto l’appartamento, bagni e cucina compresi, c’è stato un omaggio a Peter Greenaway ispirato alla pellicola cult «Il cuoco, la moglie, il marito, l’amante».

alexandra la capria luciano melchionna food & theater  4

 

Tutto sotto la splendida regia di Luciano Melchionna che insieme alla padrona di casa, allo chef Stefano Crialesi e ad Alexanna Ambrosetti ha dato vita a una serata incredibile tra attrici che volteggiavano su un’altalena, suonavano il violino elettronico o erano immerse in un una vasca con i peperoncini in bagno, mentre sulle pareti della cucina scorrevano le immagini del film, un attore improvvisava nel corridoio e in camera da letto un’installazione evocava ciò che restava dell’amante.

alexandra la capria luciano melchionna food & theater  5

 

“Ma dove la trovi una persona che ti dà la sua casa e la trasforma per una sera?” commentavano increduli i più di cento ospiti che durante la serata hanno gustato con un contributo verdure, polpette, orecchiette, melanzane. Verso la fine della serata è comparso pure un singolare dessert come un uomo a grandezza naturale sdraiato su un letto — tutto di cioccolato — che è stato affettato ad arte davanti a tutti i commensali. Per un vero “original dinner in the set” come lo hanno chiamato tutti.

alexandra la capria luciano melchionna food & theater  3

 

E se a San Giovanni c’è la Casa del Pueblo, l’home restaurant di Arianna Spagnolo al quarto piano di un palazzo borghese, dove al massimo dodici persone placés prenotano una cena con i cult della giovane cuoca come il tortino di melanzane con ricotta di pecora, mozzarella di bufala e fonduta di pachino, in zona Roma nord va forte la casa di Jane Wilson una simpatica signora inglese appassionata di cavalli che in una elegante villa sulla via di Santa Cornelia disegnata negli anni Sessanta da Bruno Zevi — uno dei primi esempi architettonici con un piano completamente sospeso da tiranti — offre a chi prenota cucina fusion.

 

alexandra la capria luciano melchionna food & theater  2

Anche Casa Ruschioni in via Messina è uno degli indirizzi che si scoprono col passaparola visto che da neanche un anno a pochi passi da Porta Pia, Michele Ruschioni, giornalista prestato ai fornelli, insieme a Daniela Chiappetti la sua compagna che si occupa della cucina, hanno trasformato la terrazza e il salone nel loro home restaurant.

alexandra la capria luciano melchionna food & theater  1

 

I due possono essere contattati su Twitter o sui social network, si prenota e magari si fa l’esperienza del social dinner, ovvero ci si siede e si fa amicizia con altri ospiti, mangiando la cucina romana tradizionale come le fettuccine all’amatriciana tirate a mano in casa ogni sabato o i rigatoni alla carbonara, seguiti dall’abbacchio a scottadito cotto nel barbecue in terrazza. Tutto a un costo più che accessibile. Con l’atmosfera come a casa. Letteralmente.

 

 

alexandra la capria food theateralexandra la capria food theater

 

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