gratta e vinci

MAI FIDARSI DEGLI AMICI – È STATO ASSOLTO DALL'ACCUSA DI APPROPRIAZIONE INDEBITA IL PIASTRELLISTA BRASILIANO DI VERONA CHE, NEL 2021, SI ERA RIFIUTATO DI DIVIDERE CON DUE COLLEGHI I 2 MILIONI DI EURO DI UN GRATTA E VINCI FORTUNATO – I DUE SOSTENGONO CHE IL TAGLIANDO SIA STATO COMPRATO IN COMUNE. PER IL GIUDICE NON CI SONO PROVE “PER PRESUMERE CHE IMPUTATO E PERSONE OFFESE ABBIANO ACQUISTATO IN SOCIETÀ IL BIGLIETTO” – SUBITO DOPO LA VINCITA, I TRE AVEVANO FESTEGGIATO INSIEME E DECISO DI SPARTIRSI IL MALLOPPO. POI PERÒ IL 43ENNE...

Estratto dell’articolo di Beatrice Branca https://corrieredelveneto.corriere

 

GRATTA E VINCI

Dopo quasi quattro anni il piastrellista baciato dalla dea fortuna Ricardo T., 43 anni, è riuscito finalmente a incassare i suoi due milioni di euro (1,6 milioni al netto delle tasse). Ormai è spesso in viaggio, specialmente in Brasile, la sua terra d’origine. Quei due milioni li aveva vinti a Garda (Verona) il 22 febbraio 2021 con un tagliando Gratta e Vinci da 20 euro del Maxi Miliardario.

 

L’incasso della corposa vincita era stato però bloccato da due colleghi di lavoro, Cristian C. e Giovanni S., che avevano querelato l’amico, trascinandolo in tribunale per appropriazione indebita: perché quel tagliando, secondo i due, era stato acquistato in società e la vincita doveva essere divisa.

 

Che cos’è veramente successo invece quel fatidico 22 febbraio 2021? Per la giudice Sabrina Miceli, che ha assolto lo scorso settembre Ricardo T., […] non ci sono abbastanza prove per presumere che «imputato e persone offese - si legge nelle motivazioni della sentenza - abbiano acquistato in società il biglietto. Lo stesso pm (Alberto Sergi, ndr.) ha rilevato come le prove orali assunte non siano state dirimenti».

 

GRATTA E VINCI

Febbraio 2021 era stato per Ricardo un mese incredibilmente fortunato. Il piastrellista, appena 20 giorni prima la vincita veronese, aveva vinto a Modena un milione di euro (800mila netti) con un altro tagliando di Gratta e Vinci. […]

 

Spesso usava poi i biglietti con vincite di alcune decine di euro per acquistare altri gratta e vinci, continuando così a giocare e a sfidare la dea fortuna, come fatto anche quel fatidico 22 febbraio quando aveva reinvestito i 200 euro vinti con alcuni tagliandi acquistati a Torri del Benaco in un altro blocchetto a Garda, che conteneva il tagliando vincente.

 

Quel giorno i tre colleghi si erano dati appuntamento nel pomeriggio nel bar della stazione dei pullman di Garda. Cristian e Giovanni avevano conosciuto Ricardo sul lavoro come piastrellista nel 2020 e i tre si erano trovati in più occasioni a lavorare negli stessi cantieri edilizi […]

 

GRATTA E VINCI

Secondo Cristian e Giovanni, Ricardo avrebbe chiesto loro se volevano partecipare all’acquisto di alcuni biglietti Gratta e Vinci. Mentre i due decidevano cosa fare, il piastrellista avrebbe comprato sei biglietti del Maxi Miliardario da 20 euro ciascuno. Uscito dal bar Ricardo avrebbe di nuovo proposto di condividere l’acquisto dei biglietti e i due amici avrebbero allora accettato, consegnandogli 40 euro ciascuno. Cristian sarebbe poi rientrato a Caprino, mentre Giovanni e Ricardo si sarebbero recati a Bardolino. Lì, davanti all’amico, il piastrellista avrebbe grattato il biglietto di 2 milioni di euro.

 

Una vincita incredibile che sarebbe stata immediatamente comunicata anche a Giovanni, facendo poi partire tutta una serie di messaggi WhatsApp alla moglie e alle figlie con la foto del biglietto vincente del Maxi Miliardario. Euforia e festeggiamenti che sono poi proseguiti il giorno dopo a casa di Cristian, dove i tre amici si sono ritrovati a cena con le rispettive famiglie.

 

GRATTA E VINCI

Dopo quella sera Ricardo - secondo gli amici - si sarebbe però tirato indietro, cercando di tenere i soldi tutti per sé e rifiutandosi di andare da un notaio con cui Cristian aveva già preso appuntamento per spartire la vincita: 500mila euro ciascuno a Giovanni e Cristian e 600mila a Ricardo per aver avuto l’idea di acquistare i gratta e vinci.

 

Questa versione dei fatti non ha però convinto la giudice Miceli. «Non è spiegabile perché dei biglietti acquistati in comunione non siano stati grattati contestualmente all’acquisto da parte di tutti e tre - ribadisce Miceli nelle motivazioni -. Ancora meno spiegabile è che le due persone offese nutrissero una cieca fiducia nei confronti di un soggetto che era poco più di un collega».

 

Fiducia al punto da lasciargli il biglietto vincente, che il piastrellista ha prima cercato di incassare in una filiale di Mozambano, successivamente a Lazise con l’aiuto degli amici, per poi incassarlo a Peschiera interamente sul suo conto corrente.

 

GRATTA E VINCI

«È verosimile che l’imputato abbia solo promesso alle due persone offese di fare loro un regalo in virtù del rapporto confidenziale che si era instaurato», scrive la giudice. Ricardo aveva infatti raccontato di aver promesso a Giovanni e Cristian di donare a ciascuno di loro 80mila euro. […]

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