ezio greggio

LA SINISTRA RIPARTA DA EZIO GREGGIO – IL NO ALLA CITTADINANZA ONORARIA DI BIELLA HA TRASFORMATO EZIO GREGGIO DA EX PUZZONE BERLUSCONIANO (CON VICISSITUDINI CON L'AGENZIA DELLE ENTRATE) NELL’ENNESIMO EROE DELLA SINISTRA – GRAMELLINI: “GREGGIO HA RINUNCIATO SENZA POLEMICHE, CON L’ARIA DI CHI NON VUOLE IMPARTIRE LEZIONI A NESSUNO, E COSÌ HA FINITO PER DARNE UNA A TUTTI" - IL SINDACO: "SONO STATO UN CRETINO"

1 – BIELLA, SINDACO SI SCUSA CON SEGRE ED EZIO GREGGIO: SONO STATO UN CRETINO

claudio corradino sindaco di biella

(LaPresse) - "Io sono stato un cretino, lo ammetto, e chiedo scusa alla Segre e a Greggio, però su questa cosa è stata fatta una speculazione indegna da parte di tutti quanti e mi dispiace. Il risultato è stato negativo, ingiustamente. Una grandissima sciocchezza che è diventata una cosa nazionale. La Signora Segre non ha bisogno che arrivi il Sindaco di Biella a darle la cittadinanza, è un “patrimonio dell’umanità” e le chiedo ancora scusa. L’ho invitata anche a Biella per la Giornata della Memoria e non c’è nulla contro di lei". Queste le parole pronunciate dal sindaco di Biella Claudio Corradino ai microfoni di 'Stasera Italia' - in onda questa sera alle ore 20.30 su Retequattro - in merito alla polemica scoppiata per l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Ezio Greggio, da lui rifiutata perché solo una settimana prima era invece stata negata alla senatrice Liliana Segre.

liliana segre con la scorta 1

 

2 – ORO GREGGIO

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

Diciamoci la verità: se un qualunque intellettuale sussiegoso avesse rifiutato una cittadinanza onoraria perché precedentemente negata a un' anziana signora scampata all' Olocausto, nessuno si sarebbe stupito. Anzi, qualcuno ne avrebbe tratto pretesto per l' ennesima disputa ideologica. Invece a compiere la rinuncia è stato un comico, Ezio Greggio, e la vicenda ha subito assunto un tono diverso, persino sorprendente. Ovunque, ma in particolare da noi, le persone che sanno prendersi in giro non vengono prese sul serio.

EZIO GREGGIO

 

Puoi dire o fare la cosa più profonda del mondo, ma per essere considerato profondo devi aggrottare la fronte e atteggiare il volto a un' espressione che trasmetta gravità e senso di superiorità. Quelli come Greggio, faccia furba e lingua svelta, non sono ritenuti credibili. Alla corte dei tromboni, il comico deve accontentarsi di essere un apostrofo di distrazione tra le parole «m' annoio». Soltanto Shakespeare osava mettere in bocca al «fool» le frasi più importanti della tragedia, e per questo veniva contestato dai critici snob, che a differenza sua non erano geni.

 

claudio corradino sindaco di biella 1

Greggio, il battutista Greggio, ha usato un gesto semplice per ricordarci una cosa semplice: il figlio di un soldato italiano internato dai nazisti non può accettare un riconoscimento che è stato negato a una persona, Liliana Segre, che ha condiviso quello stesso destino. Lo ha fatto senza polemiche, con l' aria di chi non vuole impartire lezioni a nessuno, e così ha finito per darne una a tutti.

 

3 – SULLE NOTE DI «BIELLA CIAO» LA SINISTRA SI TURA IL NASO E RIABILITA IL REPROBO GREGGIO

EZIO GREGGIO E RAFFAELE PISU

Giorgio Gandola per “la Verità”

 

Il partigiano Ezio. La querelle di Cuneo sarebbe certamente piaciuta a Giorgio Bocca, che nella «segreta e dura provincia» era nato e aveva sviluppato fra sangue e neve la sua spina dorsale «antifa», narrata in quel capolavoro letterario dal titolo, appunto, Il Provinciale. Il no di Greggio alla cittadinanza onoraria, quel rifiuto «al Comune che ha negato la stessa onorificenza a Liliana Segre», diventa improvvisamente un lasciapassare etico. E trasforma un piccolo reprobo postberlusconiano (così era considerato dal progressismo impegnato), nell' ennesimo eroe feriale della sinistra in cerca di volti per il suo casting della biodiversità morale.

EZIO GREGGIO E IL RIFIUTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA DI BIELLA BY GIUSEPPE COPPOLA/SPINOZA

 

liliana segre by spinoza

«Biella ciao» canta lui per motivi famigliari. E spiega che proprio non poteva accettare l' onorificenza dalle mani del sindaco leghista Claudio Corradino al posto della reduce da Auschwitz «perché mio padre Nereo fu internato per oltre tre anni in un campo di concentramento in Germania. Soldato in Grecia durante la Seconda guerra mondiale, dopo l' armistizio si rifiutò di tornare in Italia per combattere contro i partigiani, tra i quali c' erano i suoi parenti». Il Nereus che ha salutato alla fine di Striscia la notizia, ogni sera per 4.000 puntate, era lui.

claudio corradino sindaco di biella 2

ezio greggio

 

Greggio è felpato nell' argomentare e la sua motivazione è nobile: «Il mio rispetto nei confronti della senatrice Segre per tutto ciò che rappresenta, per la storia, i ricordi e il valore della memoria, mi spingono a fare un passo indietro».

 

INSULTI A LILIANA SEGRE RACCOLTI DALL OSSERVATORIO SULL ANTISEMITISMOlory del santo ezio greggio enrico beruschi

Avrebbe volentieri evitato il caso a senso unico scoppiato sui social, dove la sua retromarcia è stata cavalcata da chi conosce solo il rosso e il nero. La ricostruzione della vicenda è perfino elementare. L' amministrazione aveva ricevuto la scorsa settimana la mozione di due liste civiche per la cittadinanza onoraria a Liliana Segre e l' aveva rigettata con doppia motivazione: arrivava sull' onda delle strumentalizzazioni nazionali e riguardava una personalità che mai aveva avuto un rapporto con il territorio.

 

EZIO GREGGIO

In seguito si era deciso di attribuire l' onorificenza a Greggio, nato a Cossato (che nel 1954 faceva parte della provincia di Vercelli), ma a tutti gli effetti enfant du pays per legami famigliari e perché aveva cominciato come cabarettista a Tele Biella, la prima emittente privata locale italiana.

 

claudio corradino sindaco di biella 3

Ezio Greggio aveva accettato la cittadinanza onoraria e aveva pianificato una serie di iniziative nel Biellese per questo fine settimana. La motivazione lo lusingava: «Per la popolarità come conduttore Tv, giornalista, attore, regista; per il costante impegno con l' associazione dedicata ai bambini nati prematuri; per aver contribuito a diffondere in Italia e nel mondo il nome di Biella». Poi su Facebook il segretario regionale del Pd, Paolo Furia, ha scatenato l' inferno mettendo in contrapposizione i due personaggi, parlando di «tempistica da brivido» e di «ridicola provocazione». Frase che lascia trasparire il solito retropensiero snob nei confronti dello storico conduttore di Striscia. Il quale, travolto dalla surreale canea, ha deciso di farsi da parte.

 

liliana segre

Niente onorificenza. In cambio, quella stessa sinistra che fino a ieri lo definiva un personaggio di serie B - il totem del berlusconismo più deteriore, uno degli untori che partendo da Drive In in smoking bianco hanno corrotto il popolo ingenuo con le televisioni del Cavaliere -, ora lo addita ad esempio di rettitudine morale a prova di depravazioni salviniane. Non era un eroe quando girava Il silenzio dei prosciutti e non lo è adesso, Greggio lo sa. Perché ricorda cosa scriveva, per esempio La Repubblica, quando era solo un servitore del male su Canale 5 e Italia Uno. «Il conformismo delle risate in scatola», «un luogo dove non serve la giustizia a riparare i torti, ma la furbizia o al massimo il Gabibbo».

EZIO GREGGIO

 

EZIO GREGGIO - JERRY CALA - MASSIMO BOLDI - CHRISTIAN DE SICA

C' era anche Greggio nella foto ricordo del Vanzina World (con Christian De Sica, Massimo Boldi, Lorella Cuccarini, le veline di turno) che i dem aborrivano per malintesa superiorità culturale mentre si addormentavano davanti ai film di Sharunas Bartas e Theo Angelopoulos. Allora non si poteva pensarla se non come il sociologo Massimiliano Panarari nel suo L' egemomia sottoculturale. L' Italia da Gramsci al gossip. Dove la sottocultura era rappresentata anche da quel Greggio, massacrato perché abitava a Montecarlo e giustamente criticato per le sue vicissitudini con l' Agenzia delle entrate. Adesso lo yuppie ha fatto il gesto giusto, quindi è redento. Jerry Calà, che l' estate scorsa ha osato dire che «se non sei di sinistra nel cinema non lavori», a differenza sua è rimasto un paria.

 

liliana segreezio greggio (2)

Ancora per qualche ora Ezio Greggio sarà equiparato a Gianmaria Volonté, poi anche il suo tempo scadrà perché il riflesso condizionato del plaudente democratico ha sempre bisogno di nuovi stimoli. Un po' come le sardine. Ed è già in arrivo un' altra icona da adottare, Jesus Joachin Fernandez detto Suso, che ha risposto alle critiche di Matteo Salvini con la frase: «Pensa al Paese». È un calciatore del Milan, uno degli ultimi acquisti dell' era Berlusconi. Nelle ossessioni della sinistra, sotto sotto c' è sempre il Cavaliere.

liliana segre con la scorta 2liliana segre a braccetto con un agente della scorta LILIANA SEGRE1996 Ezio Greggio Enzo Iacchetti e le veline Lello Arena Marina Graziani Alessia Mancini EZIO GREGGIO DRIVE IN EZIO GREGGIO GIANFRANCO D ANGELO Ezio Greggio e Michelle Hunziker tra le Veline Irene Cioni la bionda e Ludovica Frasca la moraVDC EZIO GREGGIO HUNZIKER CON IL CANE A STRISCIA jpegliliana segre con la scortaliliana segre a braccetto con un agente della scorta 1liliana segre a braccetto con un agente della scorta

 

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...