giuseppe conte angela merkel emmanuel macron

L’EUROPA CI DÀ UNA PISTA – CON LA CHIUSURA DEGLI IMPIANTI SCIISTICI SI RISCHIA UN GRAN CASINO: CONTE CHIAMA MACRON, MERKEL E KURZ PER EVITARE CHE GLI ITALIANI FUGGANO NEI PAESI VICINI PER LE VACANZE SULLA NEVE – SERVE UN PROTOCOLLO EUROPEO CHE DIA DELLE LINEE GUIDA COMUNI SU IMPIANTI E SPOSTAMENTI. E LA SVIZZERA, CHE NON FA PARTE DELL’UE? LA STAGIONE VA A GONFIE VELE, MA GLI ITALIANI NON SONO GRADITI…

giuseppe conte tosse e raffreddore

1 - ARRIVANO LE LINEE GUIDA UE SULLE VACANZE DI FINE ANNO

Roberta Amoruso e Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

Una strategia c' è. Il premier Giuseppe Conte ha cominciato a parlarne con gli altri leader europei. E Bruxelles il 2 dicembre dovrebbe dettare le linee guida comuni per la stagione sulle piste da sci in Europa e per il Natale. Perché senza una posizione comune dei Paesi europei sulla riapertura o, molto più probabilmente, per lo stop allo sci, si rischia davvero il pasticcio: migliaia di sciatori potrebbero riempire le piste in Francia, Svizzera, Austria o Slovenia, proprio mentre al di qua delle Alpi, subito dopo il confine, si fa l' ennesimo bilancio degli impianti chiusi e del fatturato andato in fumo.

ANGELA MERKEL EMMANUEL MACRON

 

«Con Merkel e Macron siamo al lavoro per un protocollo europeo», ha annunciato Conte. Da parte sua, la Francia deciderà entro i prossimi 10 giorni «puntando ad essere coerenti quanto più possibile con i nostri Paesi vicini», ha fatto sapere Palazzo Matignon.

 

In gioco c' è un' economia da 9,6 miliardi con 3.000 addetti solo agli impianti e 120.000 posti di lavoro a rischio in Italia. I governatori del Nord hanno presentato una loro proposta al governo con linee guida precise per aprire in sicurezza, tra riduzioni a metà delle presenze in funivia, digitalizzazione e tetto agli skipass.

 

MERKEL MACRON

E poi rifugi e bar potrebbero essere chiusi come in Austria. Ma soprattutto i governatori chiedono di poter dare una prospettiva agli operatori del settore e di evitare la concorrenza sleale tra gli impianti confinanti con altri Paesi. Sarebbe una beffa, dicono dall' Alto Adige al Trentino, dalla Valle d' Aosta al Piemonte, dalla Lombardia al Veneto, fino al Friuli Venezia Giulia.

 

LE TAPPE

Il premier Conte ha detto di aver parlato ieri con il presidente Ue Charles Michel indicando la necessità «di un coordinamento» delle decisioni a livello europeo sulla stagione sciistica in questa fase. A favore di un coordinamento, ha indicato Conte, sono anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron.

folla a cervinia all apertura delle piste calca in funivia

 

Di sicuro i flussi turistici resteranno durante le Feste subordinati alle regole di confinamento e di viaggio di cui restano competenti i singoli Stati e ciò di fatto limita i movimenti delle persone nelle città come in montagna. Né Bruxelles è in qualche modo coinvolta in particolare per il capitolo settimane bianche per riaprire le quali ci sono evidenti pressioni da parte degli operatori turistici, del sistema alberghiero e ricettivo per favorire gli afflussi.

 

covid cortina

Ma delle linee guida sugli spostamenti, arriveranno da Bruxelles. Intanto, entro dieci giorni il governo francese deciderà se aprire le stazioni dello sci alpino: problema non facile perché in Alta Savoia, per esempio, si registra il tasso di contagiati più elevato del Paese.

folla a cervinia all apertura delle piste

Per ora gli impianti sono per lo più chiusi in Italia, Francia e Austria. La Svizzera invita gli sciatori, invece, a patto che le stazioni sciistiche sottopongano le misure di protezione ai vari cantoni che devono approvarle, ha indicato l' ufficio federale della sanità.

 

La situazione non è chiara e non lo sarà ancora per molto. Il 2 dicembre la Commissione europea pubblicherà una nuova raccomandazione agli Stati membri della Ue sugli orientamenti generali che dovrebbero essere seguiti nelle decisioni che ogni Paese prenderà per organizzare i movimenti durante le Feste.

 

IL QUADRO EUROPEO

giuseppe conte dalla gruber legge le risposte 1

Il quadro di riferimento della Commissione resta l' approccio coordinato delle misure sulla circolazione all' interno della Ue: attualmente non ci sono restrizioni nelle regioni verdi (su un periodo di 14 giorni nella settimana precedente si è registrato un tasso di test positivi inferiore al 4% e meno di 25 casi di Covid-19 ogni centomila abitanti); quando ci si sposta da una zona arancione o rossa i governi possono chiedere di sottoporsi a un test o a una quarantena.

 

La zona è arancione se il tasso di test positivi è pari o superiore al 4% ma ci sono meno di 50 casi ogni centomila abitanti oppure se il numero di casi è compreso fra 25 e 150 ogni centomila abitanti; è rossa se il tasso di positivi è pari o superiore al 4% ma il numero dei casi è pari o superiore a 50 oppure ci sono più di 150 casi sempre ogni centomila abitanti.

coronavirus svizzera

Cinque i principi base: ci si può spostare dalle regioni verdi senza alcuna restrizione; è sempre consentito tornare nel proprio Stato membro di cittadinanza o di residenza; i cittadini non devono subire discriminazioni; le misure che limitano la libera circolazione devono essere proporzionate, ma in linea generale l' ingresso non dovrebbe essere negato; se viaggiano per lo svolgimento di funzioni essenziali o per necessità imprescindibili, i cittadini non saranno tenuti a sottoporsi a quarantena.

 

2 – NEGLI ALTRI PAESI

festa in un locale di ischgl

Flaminia Bussotti e Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

AUSTRIA, VERSO SCREENING DI MASSA PER RIMUOVERE IL LOCKDOWN

Se dal 17 novembre fino al prossimo 6 dicembre il rigido lockdown in vigore nel Paese limita anche le attività degli impianti sciistici (tutti chiusi) e degli albergatori, non è detto che dopo il 6 le cose non cambino.

 

folla a cervinia all apertura delle piste calca in funivia

Per quanto il governo di Vienna sia ancora molto cauto sulle riaperture infatti, il fatto che una grossa porzione dell' economia austriaca sia legata alle attività invernali, spinge il premier Kurz a cercare delle soluzioni. Sul tavolo ad esempio di uno screening di massa per tutti i cittadini che potrebbe finire con il comprendere una sorta di priorità per lavoratori del settore e appassionati.

 

Per ora a farla da padrone è la cautela in zone come Ischgl (località in Tirolo da cui partirono all' inizio della pandemia molti contagi), Arlberg e Serfaus-Fiss-Ladis, è stato deciso di rinviare l' avvio della stagione al 17 dicembre.

 

SVIZZERA, TUTTO APERTO, C'È IL PIENONE MA LINEA DURA SUI FRONTALIERI

Stagione a gonfie vele e record di presenze e incassi. A differenza dei paesi confinanti, in Svizzera (dove in questa fase non è stato imposto un lockdown) sono aperte tutte le stazioni sciistiche. Nonostante il via libera però, con l' indice di contagio ora in forte salita, le autorità elvetiche hanno scelto di provare a limitare i rischi.

coronavirus svizzera

 

E così con gli arrivi dall' estero limitati (Italia compresa) perché il Paese è circondato da zone rosse, la responsabilità ricade sui gestori delle stazioni sciistiche che possono operare solo dopo aver sottoposto un piano di sicurezza alle autorità cantonali (che se ne assicurano il rispetto). Tra le misure - già indicate come insufficienti dall' Oms - la distanza di 1,5 metri, l' obbligo di mascherina sugli impianti e l' igienizzazione accurata di funivie e altre strutture per la risalita.

ischgl 2

 

FRANCIA, LE PISTE ANCORA CHIUSE TRA 10 GIORNI SI DECIDE

Lo scorso fine settimana avrebbe dovuto essere quello dell' apertura della stagione sciistica in Francia. Ad oggi però gli impianti sono chiusi. Eppure le speranze non sono ancora tramontate con il governo francese che ieri ha fatto sapere che deciderà «nei prossimi dieci giorni» sulle riaperture. Le stazioni alpine e l' Associazione dei sindaci dei comuni di montagna sono ottimiste e si stanno preparando dopo che 2 settimane fa il ministero del Lavoro aveva invitato il settore a mettersi in ordine di ripartenza e a dare il via alle assunzioni degli stagionali.

 

folla a cervinia all apertura delle piste 3

Pronto invece il protocollo sanitario: mascherina obbligatoria ovunque, tranne sulle piste, e sanificazione regolare degli impianti, dei locali per il noleggio del materiale e nelle scuole sci. Non si prevede limitazione di numero per i gruppi dei corsi collettivi.

coronavirus svizzera 3folla a cervinia all apertura delle pistefolla a cervinia all apertura delle piste ischgl 4

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…