massimo dalema d'alema colombia jet

IL COLOMBIA-GATE RISERVA SEMPRE COLPI DI SCENA – “LA VERITÀ” SCANDAGLIA L’INFORMATIVA DELLA DIGOS SUL RUOLO DI D’ALEMA NELLA TRATTATIVA PER L’ACQUISTO DI ARMI DA PARTE DI BOGOTÀ: “NEL CORSO DI INCONTRI CON IL RESPONSABILE DELL’UNITÀ OPERATIVA DIVISONE VELIVOLI DI LEONARDO, DARIO MARFÈ, ‘SI CONDIVIDONO UNA SERIE DI DOCUMENTI CLASSIFICATI'. IL MATERIALE VIENE CONSEGNATO ALLA SEGRETERIA DELL’ESPONENTE POLITICO IN UNA CHIAVETTA USB’. UNA PENDRIVE CHE POTEVA CONSENTIRE AI COLOMBIANI DI VISIONARE IN MODO INFORMALE LA MERCANZIA, MA PURE DI…”

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori e Francois de Tonquédec per “La Verità”

 

MASSIMO DALEMA ALESSANDRO PROFUMO

La Polizia ha ricostruito in un’informativa del 29 settembre 2022, per la prima volta in un atto giudiziario, il ruolo di Massimo D’Alema nella trattativa per l’acquisto di armi da parte del governo colombiano.

 

In particolare nel documento è riportato il riassunto degli audit interni sulla vicenda realizzati (e segretati) da due aziende strategiche come Leonardo e Fincantieri. Nelle 13 pagine risulta chiaro lo stretto collegamento tra l’ex premier e lo studio legale di Miami Robert Allen law che avrebbe dovuto fare da promoter per le due società italiane in Colombia in particolare attraverso il commercialista di fiducia di Baffino, Gherardo Gardo.

 

MASSIMO DALEMA

Partiamo dalla versione di Fincantieri: «La società ha avviato nell’estate del 2021 una trattativa con la Marina militare colombiana per la fornitura di fregate e sommergibili. L’operazione si è interrotta a causa della mancanza di fondi da parte del contraente.

Solo alla fine dell’anno 2021, il dialogo è ripreso con l’interessamento di D’Alema che ha informato Fincantieri, e precisamente il direttore generale della direzione commerciale Giuseppe Giordo, sui nuovi finanziamenti stanziati dal governo».

 

A questo punto, […] sembra che a comandare in Fincantieri fosse proprio l’ex premier: «In quella circostanza, D’Alema invita Giordo a condividere con i dirigenti della divisione commerciale, Achille Fulfaro e Stelio Vaccarezza, ogni informazione utile con lo studio Robert Allen law di Miami per il tramite di Gardo e l’avvocato Umberto Claudio Bonavita che funge da supervisor nella trattativa».

 

I MESSAGGI WHATSAPP CON IL FILE AUDIO DELLA CONVERSAZIONE DI MASSIMO DALEMA

La Polizia spiega che, secondo l’audit, l’operazione non si sarebbe conclusa «a causa del mancato perfezionamento delle procedure di compliance (conformità, ndr) richieste allo studio legale».

 

Nell’audit si parla anche dell’incontro avvenuto il 14 dicembre 2021 a Cartagena de Indias presso la sede dei cantieri Cotecmar a cui prese parte Vaccarezza. Secondo il report stilato da Fincantieri, «la presenza dei due mediatori (Bonavita e Gardo) costituisce un’anomalia procedurale in quanto all’epoca dei fatti non era ancora iniziato il processo di due diligence […] ».

EDGAR IGNACIO FIERRO

 

Grazie al riassunto delle indagini interne svolte da Leonardo apprendiamo un altro tassello della storia, forse ancora più interessante. Anche la società di piazza Monte Grappa aveva già avviato delle trattative nel 2021 che si sarebbero arenate a causa della «pandemia e del clima politico determinatosi in prossimità delle elezioni per la nomina del nuovo presidente della Repubblica colombiana».

 

Ed ecco che anche qui entra in gioco l’ex ministro degli Esteri. Leggiamo: «Questo stallo ha permesso a Leonardo di cogliere al volo la proposta prospettata da Emanuele Caruso e Francesco Amato (i broker pugliesi oggi indagati per corruzione internazionale aggravata insieme con Max e altri cinque soggetti - tra cui i già citati Giordo, Gardo e Bonavita- ndr) che viene segnalata da D’Alema all’amministratore Alessandro Profumo (sotto inchiesta pure lui, ndr) in occasione di un incontro tenutosi il 10 settembre 2021 in cui vengono illustrati i termini commerciali».

 

l atto che dimostra la conoscenza di gardo con dalema

A questo punto Profumo «informa il direttore generale, Lucio Valerio Cioffi, ed il responsabile dell’Unità operativa divisone velivoli, Dario Marfè». Quest’ultimo viene contattato da D’Alema e i due fissano un incontro a Roma per l’1 ottobre «a seguito del quale si manifesta la volontà dell’autorità colombiana di acquistare i velivoli italiani per l’adeguamento della flotta militare».

 

Il dirigente informa D’Alema che «l’interesse era ben noto a Leonardo per la richiesta di offerta pervenuta tra il 2020 e inizio 2021 e per il quale era stato già contrattualizzato nell’aprile 2021 il promotore Aviatek. Sempre in quella circostanza, D’Alema ribadisce che la sua funzione è confinata al ruolo di negoziatore per conto di uno studio legale, del quale non fornisce il nome, scelto dal governo colombiano come referente legale sulla base delle comprovate esperienze acquisite in operazioni commerciali di identica natura». In realtà da Bogotà non risulta sia stato conferito alcun incarico ai professionisti di Miami.

FRANCESCO AMATO

 

Caruso […] ha detto agli investigatori: «Il presidente D’Alema ci suggerisce di rivolgerci a nome suo, in buona sostanza, allo studio Robert Allen che avrebbe avuto le credenziali tali da superare la compliance, altrimenti sarebbe stato impensabile […]. Sarebbe stato lo stesso studio l’interfaccia con le società a partecipazione pubblica, avrebbe dovuto ricevere un mandato da parte delle società di entrambe».

 

Gli inquirenti, dopo aver sequestrato a giugno anche gli apparati elettronici di D’Alema, staranno certamente approfondendo la vera natura dei rapporti tra il politico e lo studio legale americano. L’ex primo ministro, come precisano gli investigatori, nell’autunno del 2021, va a caccia di materiale sensibile per portare avanti a sua attività di intermediario d’affari.

 

I DALEMA BOYS CON I COLOMBIANI A BOGOTA IL 27 GENNAIO 2022

Infatti D’Alema avrebbe richiesto a Marfè «un prospetto sulle caratteristiche tecniche, sulle quotazioni dei prodotti e servizi erogati dalla divisione velivoli in modo da fornire al promoter (lo studio legale) informazioni dettagliate». Ma la ricerca di dossier non è terminata: «Nel corso di successivi incontri avvenuti tra Marfè e D’Alema, tenutisi nei mesi di ottobre e novembre 2021, si condividono una serie di documenti classificati consistenti in una tabella di sintesi per la vendita di 24 velivoli con soluzioni di prezzo in funzione del prodotto, servizi, componentistica accessoria ed un price catalogue.

 

Il materiale viene consegnato alla segreteria dell’esponente politico in una chiavetta Usb».

la casa di gherardo gardo a castello d'argile

Una pendrive che poteva consentire ai colombiani di visionare in modo informale la mercanzia, ma pure di tarare richieste ed eventuali esigenze su armamenti con le stesse caratteristiche di quelli prodotti dalle aziende italiane.

 

In quelle settimane l’ex segretario del Pds è molto indaffarato e il 10 dicembre comunica a Marfè il nominativo di Gherardo Gardo, «dello studio Robert Allen law», persona con cui «relazionarsi per concordare i dettagli dell’operazione in vista dell’incontro previsto a Milano il 3 gennaio 2022».

 

giancarlo mazzotta emanuele caruso e francesco amato con i colombiani

La Digos della Questura sottolinea l’importanza del commercialista a cui questo giornale aveva dedicato una approfondita inchiesta: «In questa fase è rilevante l’apporto determinante di Gardo che si attiva, per conto di D’Alema, al fine di interagire con i dirigenti societari e lo studio Robert Allen law, occupandosi di smussare i formalismi tecnici ed economici sino a conseguire, con l’intervento di D’Alema, un sostanziale accordo sul compenso da attribuire ai mediatori pari al 2% della commessa» da 4 miliardi di euro. Stiamo parlando dei famosi 80 milioni di commissioni di cui il lìder Maximo parla nell’audio pubblicato in esclusiva dalla Verità l’1 marzo 2022.

 

alessandro profumo massimo d alema

Nell’informativa gli investigatori approfondiscono anche gli incontri che si sono svolti a Bogotà dal 25 al 27 gennaio 2022 tra i dirigenti di Fincantieri e i componenti di una commissione parlamentare colombiana incaricata degli acquisti di armamenti.

 

In vista di queste riunioni, D’Alema «comunica a Caruso i nominativi della delegazione di Fincantieri», in tutto quattro manager, che avrebbe presenziato ai lavori, «guidata da Giordo». La Polizia sottolinea come «questa circostanza oltre a essere confermata da Caruso venga avvalorata anche dalla ricostruzione fatta da Fincantieri».

i servizi di striscia la notizia sul colombia gate 4

 

Nel pomeriggio del 27 gennaio Vaccarezza riceve da Gardo (via Whatsapp) una prima bozza di documento di accordo, denominato Memorandum of understanding (Mou) che viene condivisa immediatamente. Gli investigatori notano come già in quel momento fosse possibile sentire puzza di bruciato, dal momento che dal testo «non emergeva alcun coinvolgimento/patrocinio del ministro della Difesa mentre venivano indicati come interlocutori due ex ufficiali della Marina militare colombiana».

 

la targa dello studio di gardo con i nomi delle ditte cancellati

Erano citati come partecipanti alla riunione Amato, Caruso ed Edgar lgnacio Fierro, ex sanguinario paramilitare colombiano, in veste di «capo del gruppo di lavoro per la presentazione di opportunità in Colombia». L’avvocato Bonavita «appariva firmatario del documento assieme al management di Fincantieri in qualità di “Garante del Memorandum'”».

 

[…] L’informativa prosegue: «I giudizi raccolti da una parte della delegazione Fincantieri sono unanimi nel definire l’incontro meno produttivo del previsto e nel commentare […] l’inadeguatezza, se non proprio l’incompetenza, di certe persone presenti, con particolare riguardo ad Amato e a Caruso». L’ingegnere Fulfaro avrebbe riferito che «non era chiaro quale fosse il loro ruolo anche se sembrava plausibile un loro coinvolgimento nell’organizzazione degli incontri a supporto dello studio Robert Al len law».

 

Ma allora perché non era stato mandato a monte tutto? Ecco la risposta: «Nonostante i dubbi, l’ingegnere Fulfaro ripeteva che comunque dietro a tutto questo c’era stata l’intercessione di un personaggio come Massimo D’Alema e che pertanto la vicenda una qualche prospettiva doveva pure averla».

 

massimo d alema vino 1

In Colombia viene programmato un meeting, sebbene meno importante, pure con una sparuta delegazione di Leonardo, che inizialmente avrebbe dovuto essere composta dal responsabile marketing per l’America Latina, Carlo Bassani, e da Marfè, che, però, contrariamente a quanto preannunciato non prende parte alla trasferta per motivi di salute.

 

La convocazione dei dirigenti avviene con un invito formale trasmesso via email il 20 gennaio 2022 da Caruso e Amato, qualificatisi come «consiglieri del ministerio de Relaciones». Nell’atto si fa riferimento «agli impegni istituzionali organizzati con il gruppo promotore presieduto dal senatore Fierro e con il ministro della Difesa».

 

CARLOS FERNANDO SILVA RUEDA

Il 26 gennaio a Bassani viene richiesto telefonicamente da Gardo di «presenziare a un’inattesa riunione in videoconferenza tra Marfè, l’ex presidente D’Alema, il senatore Fierro, Amato, Caruso e Giancarlo Mazzotta (l’ultimo degli indagati, ndr)» e «in quella circostanza, Marfè si scusa con gli interlocutori dell’assenza ribadendo l’interesse di Leonardo per la chiusura del contratto». Nell’annotazione viene citata anche la conference call dell’8 febbraio, quella in cui D’Alema prova a scaricare Amato parlando direttamente con Fierro. Passano pochi giorni e la notizia finisce sulla Verità. L’affare salta definitivamente.

il servizio de le iene su massimo dalema e la compravendita di armi con la colombia 4gherardo gardo

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…