alberto genovese

LA CONDANNA A OTTO ANNI AD ALBERTO GENOVESE COMMENTATA DA FILIPPO FACCI: “E' UN ESEMPIO DI SENTENZA EQUA (COERENTE COI DETTAMI DI LEGGE) MA LASCIA SCORNATE LE PARTI IN CAUSA, OSSIA LO STUPRATORE-TORTURATORE E LA SUA VITTIMA, ACCOMPAGNATI DAI RISPETTIVI STUDI LEGALI USCITI ANCHE LORO CON LE OSSA ROTTE. LUI È UN INDIFENDIBILE SADICO CHE HA TENTATO DI SCAMPARE LA GALERA CON L'AUSILIO DI UNA TONNELLATA DI SOLDI E LEI È L'INGENUA SUPERSTITE DI UNA VIOLENZA ORRIBILE CHE PERÒ DOPO IL TRAUMA SI È COMPORTATA CON LEGGEREZZA: È FINITA IN BALÌA DI CHI LE HA DETTO CHE AVREBBE POTUTO INTASCARE SINO A 5 MILIONI DI EURO. LUI ANDRÀ IN GALERA MA LEI AVRÀ UN..."

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

sarah borruso alberto genovese

Ecco un esempio di sentenza equa (coerente coi dettami di legge) ma lascia scornate entrambe le parti in causa, ossia lo stupratore -torturatore e la sua vittima, accompagnati dai rispettivi studi legali usciti anche loro con le ossa rotte.

 

Profili: lui è un indifendibile sadico che ha tentato di scampare la galera con l'ausilio di una tonnellata di soldi e dell'improbabilissima tesi secondo la quale la cocaina l'aveva reso incapace di intendere e di volere (tesi che non sta scientificamente in piedi, anzi, la cocaina slatentizza le vere e buie viscere dell'individuo) e lei è l'ingenua superstite di una violenza orribile (ma orribile) che però dopo il trauma si è comportata con indubbia leggerezza: è finita in balìa di chi l'ha convinta a cambiare avvocati e le ha detto che avrebbe potuto intascare sino a 5 milioni di euro.

alberto genovese in tribunale

 

È finita che lui andrà in galera e lei avrà un risarcimento ridicolo, con cui non pagherà neanche le spese mediche e il deludente avvocato. Basti questo: il sadico, nell'aprile scorso, aveva offerto un acconto miserevole (130mila) che la ragazza aveva rifiutato, ma alla fine poi ne ha presi 50mila. Se ne vorrà altri, dovrà tentare in sede civile.

 

Ma prima di ricapitolare si ricomincia dalla fine. Il sadico violentatore 45enne Alberto Genovese è stato condannato a otto anni e quattro mesi per due violenze sessuali: una più atroce e interminabile ai danni di una diciottenne nel suo attico a Milano (ottobre 2020) l’altra su una ventitreenne a Villa Lolita a Ibiza (luglio precedente con l'ex fidanzata di Genovese Sarah Borruso, condannata a due anni e cinque mesi per concorso indiretto nelle violenze.

alberto genovese in tribunale

 

Altri profili: i pm sono Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, il procuratore aggiunto è Letizia Mannella, il giudice è Chiara Valori che è un gup (giudice dell'udienza preliminare) perché si è trattato di un rito abbreviato, secondo il quale l'imputato non avrebbe potuto presentare prove a sua discolpa e tutto sarebbe dovuto basarsi sulle prove video (schiaccianti, davvero inguardabili) e sulle testimonianze dirette delle vittime: ma trattandosi di un «rito abbreviato condizionato», la difesa ha potuto infarcire il fascicolo di improbabili sciocchezze tipo una «dipendenza da cocaina» che non esiste clinicamente (è solo psicologica) col povero Genovese che «non controllava più la realtà e ha capito solo dopo».

 

alberto genovese in tribunale a milano 4

Bastava informarsi un minimo per apprendere che per i cocainomani marci esiste solo il «withdrawal» (crisi di astinenza che dura una settimana o poco più) e il disturbo da «extinction», che è la mera voglia di riprenderla. Invece i legali hanno tentato di ipotizzare delle «alterazioni cognitive» di lui che avrebbero pregiudicato «il consenso iniziale» di lei, consenso che peraltro non c'è mai stato. Il giudice non l'ha bevuta, e neanche assaggiata.

 

Profilo dei difensori: quelli di Genovese sono gli avvocati Luigi Isolabella, Davide Ferrari e Stefano Solida, noti professionisti che odiano i giornalisti (fanno bene) e che avevano ottenuto esiti eccellenti con altri casi di presunti stupratori finiti ai disonori delle cronache.

 

SARAH BORRUSO

alberto genovese in tribunale a milano 1

Non è noto se l'idea di offrire alla prima modella 18enne un risarcimento risibile rispetto alle aspettative (130mila euro) sia stata un'idea loro oppure di Genovese. L'ex fidanzata dello stupratore, Sarah Borruso, ieri sembrava scossa (per i 2 anni e 5 mesi) ma in galera non dovrebbe proprio finirci, e comunque ha tenuto a precisare che non ha mai avuto contatti fisici con la seconda ragazza violentata (e neanche con la prima).

 

Il profilo dei difensori della 18enne, la vittima, è più complesso. La percussiva cerchia di amici dapprima la spinse dal giovane avvocato Saverio Macrì (classe 1988) che conosceva per varie ragioni e che lavorava nello studio del più navigato 50enne Luca Procaccini, che si era fatto le ossa con l'ex presidente della Camera Penale di Milano. Lei disse che voleva una «pena esemplare» e loro non aspettavano altro: contattarono subito un team di psichiatri forensi più una nota criminologa (vera, non televisiva) che disse che trattavasi del «caso più provante e inimmaginabile che io abbia affrontato. La strada del recupero sarà molto lunga».

alberto genovese in tribunale a milano 3

 

Anche gli altri specialisti parlarono di «trauma spaventoso». Uno zio di Saverio era peraltro Giuseppe Macrì, luminare tra i medici legali. Insomma, altro che rito abbreviato e accordi economici preventivi con lo stupratore: «Trovare un punto d'accordo con noi», dissero i legali a Libero, «sarebbe stato più difficile o impossibile: un risarcimento preventivo, ricordiamo, determina il diritto ad uno sconto di pena considerevole, poi ci sono le attenuanti, le esimenti...».

 

ALBERTO GENOVESE IN AULA

Trattare un risarcimento prima della conclusione del processo, come solo dei nuovi avvocati avrebbero accettato di fare, avrebbe favorito Genovese; accettare di trattare solo dopo una condanna, invece, avrebbe significato puntare alla massima sanzione possibile. È chiaro che un criminale ricco, la sua vittima, cerca di risarcirla prima. Ancora stordita e bisognosa di cure (stiamo parlando di gente che alle feste di Genovese si drogava regolarmente) la ragazza ha poi cominciato a combinare sciocchezze: pochi giorni dopo lo stupro era già sui social, non resistette nemmeno un pomeriggio nel centro di cura di Parma in cui i legali le avevano chiesto di ricoverarsi.

 

alberto genovese in comunita' 11

Ed eccoci al profilo di quello che è poi diventato improvvisamente il nuovo legale della ragazza, Luigi Liguori, che non avvertì nemmeno i due colleghi della sostituzione. Fece una serie di gaffe: s'inventò di essere «avvocato di famiglia» ma fu smentito dal padre della ragazza. Coi due legali, poi, si dimise anche l'intera equipe medica, sostituita - pare - da una psicologa della mutua, nel senso di Servizio sanitario nazionale. In sostanza la ragazza rifiutò un certo percorso terapeutico e giudiziario, e pretese il silenzio stampa sulla sua vicenda. La morale è che Liguori ha chiesto quasi 2 milioni di euro di risarcimento e ne ha ottenuti 50mila.

 

UNO STUPRO DI 20 ORE

alberto genovese in tribunale a milano 2

L'altra morale è che i legali di Genovese hanno chiesto la sua seminfermità mentale ma il giudice l'ha dichiarato capace di intendere (ma non di volere) l'entrata in una galera. E per definizione non si può né deve gioire alla notizia che qualcuno finirà in galera. Anche se parliamo di uno stupro ripreso da 19 telecamere (per 20 ore totali di registrazione ciascuna) che hanno assodato stupri, crudeltà, cessione di droga e lesioni orrende.

 

alberto genovese in comunita' 10

Il signor Alberto Genovese ha violentato e seviziato una diciottenne dopo averla drogata durante una delle sue drogatissime feste: lei non era uno stinco di santo, ma Genovese, scrissero i pm, era lucidissimo e la legò ai polsi e alle caviglie con una cravatta stretta alla gola annodata alla spalliera del letto, con un cuscino premuto sul viso per lunghe manciate di secondi; la sfinì con violenze sessuali anche dopo che il suo corpo aveva quasi la rigidità e il calore di una salma, lei incosciente per 18 ore filate: il medico della Clinica Mangiagalli (una donna) riscontrò che era stata seviziata «in un modo che raramente le era capitato di vedere», torture praticate con modi e strumenti che la legge, e la pietà, impediscono di dettagliare. Ora Genovese avrà modo di ripensarci. Il rito abbreviato non prevede Appello.

alberto genovese in comunita' 12

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO