guerra in ucraina 3

UNA CORTINA DI FERRO SI È ALLUNGATA (DI NUOVO) SULL'EUROPA - DOMENICO QUIRICO: "LA TREGUA DI FATTO, SENZA ACCORDI SCRITTI TORNERÀ INQUIETA, PROVVISORIA, GONFIA DI RANCORE. PER ANNI. QUESTA GUERRA SOSPESA HA CONTORNI FAMILIARI, PRECISI. ESISTE. BASTA RICORDARE QUANTO ACCADDE TRA ARABI E ISRAELIANI DOPO LA FULMINANTE VITTORIA EBRAICA DEL 1967" - "NESSUN LEADER OCCIDENTALE, NEPPURE BIDEN E JOHNSON DA CUI DIPENDONO PER LA RESISTENZA MILITARE, PUÒ COSTRINGERE GLI UCRAINI A RINUNCE SOPRAVVIVENDO POLITICAMENTE"

Domenico Quirico per “La Stampa

 

DOMENICO QUIRICO

Bisognerà che qualcuno osi, che risillabi il folgorante riassunto che Churchill scandì a Fulton nel 1948: una cortina di ferro si è allungata sull'Europa... Perché questo è quanto si sta ogni giorno apparecchiando nelle pianure insanguinate di Ucraina. L'improvviso risveglio di una memoria formicolante di ombre.

 

La guerra in queste ore è ancora movimento, fragore e notizie, i russi stringono la morsa su quanto resta ucraino del Donbass, si resiste "strada per strada'' che è sempre la vigilia della resa, su altre tragiche Mariupol diluviano schegge. Ma tra poco i soldati di Putin domineranno tutto il loro sciagurato panorama di rovine.

 

mappa di guerra

Poi i due eserciti esausti si attesteranno per respirare, per riorganizzarsi, colmare gli arsenali vuoti, schierare le nuove armi. Sul terreno arato dalla guerra si allungheranno, visibili dall'alto come una lunga cicatrice le trincee, le postazioni fisse, l'artiglieria ben mimetizzata, le strade per i rifornimenti.

 

Quelli che erano villaggi e cittadine animate e ora sono rottami diventeranno tane per i cecchini e le incursioni delle pattuglie nella terra di nessuno. I civili spariranno come una specie estinta, la natura inghiottirà i campi e le fattorie isolate di questa terra torturata e tormentata.

 

GUERRA IN UCRAINA - ARTIGLIERIA RUSSA

Lungo la nuova cortina di ferro che taglierà in due l'ucraina fino al Mar nero scenderà il silenzio lugubre delle terre senza pace. Ogni tanto sarà interrotto dal fracasso delle artiglierie, la frontiera fredda per qualche ora o giorno tornerà rovente.

 

Un falso allarme, una provocazione per saggiare la reazione del nemico. Poi la tregua di fatto, senza accordi scritti tornerà inquieta, provvisoria, gonfia di rancore. Per anni. Questa guerra sospesa ha contorni familiari, precisi. Esiste.

 

guerra in ucraina 5

Basta ricordare quanto accadde tra arabi e israeliani dopo la fulminante vittoria ebraica del 1967, dal canale di Suez alle alture del Golan siriano, Quneitra città morta, il Sinai irto di cannoni. Una guerra non guerra che durò in una alternarsi di immobilità e guizzi fino al conflitto successivo nel 1973.

 

Il Donbass sarà il punto più delicato della nuova frontiera tra i blocchi che scenderà dal mar Baltico lungo la Bielorussia e l'est dell'Ucraina annesso o consegnata a qualche Lukashenko locale fino al Mar Nero.

 

militare russo a melitopol

Nel resto del mondo in Asia e in Africa le linee d'urto saranno più mobili e incerte, a seconda del risultato delle guerre per procura tra i due blocchi e al fluido intersecarsi di regimi e alleanze. A fissare come permanente lo scontro tra Occidente e Eurasia concorrono mille segni: né Ucraina nè Russia sono disponibili a rinunce territoriali o ideologiche.

 

L'effetto sanzioni e la speranza di una rivolta antiautoritaria a Mosca, settimana dopo settimana, restano ipotesi. Gli ucraini dopo gli immensi sacrifici sopportati, i morti e le distruzioni non accetteranno mai una trattativa con colui che li ha aggrediti, o una pace senza riparazioni.

 

joe biden emmanuel macron boris johnson

E nessun leader occidentale neppure Biden e Johnson da cui dipendono per la resistenza militare, può costringerli a rinunce sopravvivendo politicamente. Ammetterebbe il tradimento e la sconfitta davanti a Putin. In realtà i due blocchi, rassegnati e consapevoli, si stanno già organizzando per il nuovo scenario.

 

Le sanzioni che per il diritto internazionale dovrebbero essere uno strumento temporaneo, in realtà sono disegnate per un futuro economico in cui la Russia non esisterà più come interlocutore per la fornitura di materie prime o come mercato per investimenti.

 

E a Mosca e a Pechino dove lo hanno compreso benissimo a loro volta replicano organizzando un mercato alternativo, autarchico come era l'economia dei Paesi socialisti negli anni Cinquanta e Sessanta. Forse il vero nome della nuova Cortina di ferro è deglobalizzazione.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?