mirco ricci 2

NESSUN RING È DURO COME LA VITA - DAGLI SPARI A RICCI AI GUAI CON LA LEGGE DI BRANCO E BRANCALION: L’IGNOBILE ART DI PUGILI MESSI KO DA STORIE DI DROGA E VIOLENZA - LORIS STECCA IN PRIGIONE DA DICEMBRE PER IL TENTATO OMICIDIO DELLA SOCIA

Claudio Colombo per “Il Corriere della Sera

 

MIRCO RICCIMIRCO RICCI

Vite violente, lame di coltello, spari. Come quelli che hanno azzoppato, venerdì notte, Mirco Ricci, pugile romano con un soprannome minaccioso (il predatore), 24 anni, appena sceso dal ring dopo essersi confermato campione italiano dei pesi mediomassimi. Lampi di fuoco nella notte romana che doveva essere di festa e che invece, per poco, non precipita nella tragedia.

 

Non c’è bisogno di scavare troppo nella vita di Mirco per capire che si tratta di un altro pugile che viaggia sempre al limite, spesso contromano, su strade pericolose. Già nel 2011, mentre usciva dalla palestra dopo l’allenamento, qualcuno gli aveva sparato colpendolo al gluteo. Indaga la polizia, e il pm ha già preso l’appuntamento per una serie di domande che dovrebbero far luce sulla vicenda. Il «predatore», dall’ospedale, fa sapere di essere felice per essere scampato alla morte: «Volevano farmi fuori. Era qualcuno pagato per fare un lavoro sporco». Sì, ma perché?
 

Loris  Stecca Loris Stecca

Di sicuro, questa è un’altra storia di violenze e dannazione che pone al centro del ring un pugile italiano. Ricci non è il primo, forse non sarà l’ultimo. Vietato demonizzare un mondo e un ambiente globalmente virtuoso come quello del ring; tuttavia c’è un filo rosso, duro come acciaio, che lega la noble art a vite vissute pericolosamente.

 

Come se la boxe, sport che insegna soprattutto lealtà e rispetto delle regole, abdicasse in certi casi alla missione storica che ne ha fatto per decenni una disciplina sociale. Per mille che si «salvano» dalla povertà e dall’emarginazione, ci sono pugili che, emergendo da situazioni ambientali difficili, non riescono ad uscire da percorsi di violenza e soprusi.
 

L’elenco degli ultimi due decenni è lungo, doloroso, tormentato. Qualcuno ricorderà vicende incredibili come quella di Romolo Casamonica, buon dilettante (partecipò ai Giochi olimpici del 1984), campione italiano dei pesi welter negli anni Ottanta e Novanta, due volte sfidante al titolo europeo. Dalla gloria del ring a Regina Coeli: Romolo finisce pluri-arrestato (l’ultima volta nel 2012) per rapina, estorsione e usura. È considerato uno degli esponenti di spicco di un vero e proprio clan familiare nomade, ma con radici criminose ben piantate in tutto il Lazio.
 

Silvio  Branco Silvio Branco

In passato non sono sfuggiti all’arresto e ad accuse pesanti anche i fratelli Branco, Silvio e Gianluca, idoli della boxe romana: nel 2002 finirono in manette con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a usura e estorsione nell’ambito dell’operazione denominata «Maiorca».

 

Più che beniamini del pubblico di Civitavecchia, la loro città, secondo gli inquirenti i Branco erano diventati corpulenti esattori di una banda che prestava denaro a tassi che variavano tra il 1.200 e il 1.500%. Il maggiore dei fratelli, Silvio, detto il Barbaro (oggi ha 47 anni), nel 2003 fu campione mondiale Wba dei mediomassimi. Gianluca, più giovane di quattro anni, è stato campione europeo dei welter junior. Silvio non nasconde il suo passato, ma sottolinea che la condanna di nove mesi è arrivata «soltanto» per favoreggiamento all’usura, mentre è stato assolto per il reato più grave, quello per associazione a delinquere per il reato di estorsione.
 

Gianluca Branco
Gianluca Branco

A mostrare la faccia feroce per conto di una banda di strozzini è stato anche Mauro Galvano, campione mondiale ed europeo nei pesi supermedi agli inizi degli anni Novanta: arrestato nel 2010, è stato condannato in primo grado a sei anni e 6 mesi di carcere. In galera nel 2013 è finito per stalking anche Antonio Brancalion, 38 anni, campione italiano dei mediomassimi: nel 2004 patteggiò un anno e otto mesi per rapina ai danni di un’altra fidanzata. E nel 2009 il tribunale di Este lo ha condannato a due anni e sei mesi per aver maltrattato e usato violenza nei confronti di un’altra ex.
 

Poi ci sono le immancabili storie di droga. Devis Boschiero, 33 anni, veneto, ex campione europeo dei superpiuma (il 10 ottobre disputerà la rivincita con il francese che l’ha battuto in febbraio, Romain Jacob) può raccontare la sua: un patteggiamento di 20 mesi, con pena sospesa, per spaccio. Dannazione e resurrezione («È stato l’errore più grande della mia vita»), con qualche recentissima appendice oscura, come il rifiuto a sottoporsi a un alcol-test dopo essere stato fermato dai carabinieri per guida senza patente. Il 16 ottobre prossimo sarà invece una giornata importante per Loris Stecca, romagnolo, 54 anni.

Antonio  Brancalion Antonio Brancalion

 

È il giorno fissato dal tribunale di Rimini per l’ammissione delle prove nel processo che vede imputato l’ex campione mondiale dei pesi supergallo, fratello maggiore di Maurizio, oro olimpico nel 1984. Stecca senior è in carcere dal 27 dicembre 2013: secondo l’accusa, cercò di uccidere a coltellate, per questioni economiche, la socia con cui divideva una palestra a Viserba.

 

La vicenda di Loris, uno dei talenti più puri della boxe italiana degli anni Ottanta, si scosta però da quel tipo di violenze che ha caratterizzato altre vite dannate di pugili. Semmai è la conseguenza di un disagio esistenziale esploso alla fine della carriera: va così spiegata anche la clamorosa protesta che Stecca mise in atto nel marzo 2008, quando salì su un ponte dell’autostrada A14 minacciando di buttarsi perché le autorità pugilistiche gli avevano impedito, per ragioni di età, il ritorno sul ring.

Devis  Boschiero  Devis Boschiero

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…