orlando fazzolari-1

“DAVA AL FIGLIO I VESTITI CHE DOVEVANO ANDARE AI MIGRANTI” – BUFERA SUL SINDACO DI UN PICCOLO COMUNE CALABRESE, SOTTO INCHIESTA PER LA GESTIONE DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA PER MIGRANTI – ORLANDO FAZZOLARI È ACCUSATO DI AVER STIPULATO CONVENZIONI CON AFFIDAMENTI DIRETTI CON IMPRESE DA LUI SCELTE SENZA LA PREVENTIVA AUTORIZZAZIONE DAL CONSIGLIO COMUNALE – NON SOLO: AVREBBE UTILIZZATO IL CARA COME UNA SORTA DI NEGOZIO PER RIFORNIRE DI MERCE ALCUNI SUOI FAMILIARI…

Gabriele Laganà per "www.ilgiornale.it"

 

cara varapodio 3

Guadagno illeciti volti anche al consolidamento dei rapporti personali e professionali al rafforzamento dell’influenza politica nel territorio sarebbero gravitati attorno al centro di accoglienza per migranti di Varapodio, nel Reggino, situato nell'ex agriturismo "Villa Cristina".

Il tutto con grave danno ai principi del buon andamento, imparzialità, legalità e trasparenza della Pubblica amministrazione.

 

orlando fazzolari 1

Almeno queste sono le accuse mosse dalla procura di Palmi che, con l’inchiesta denominata "Cara accoglienza" avrebbe fatto emergere una gestione costosa e poco trasparente del centro di accoglienza. L'indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Taurianova, ha portato alla notifica dell'avviso di conclusione indagini a sei persone tra le quali figura il sindaco di Varapodio, Orlando Fazzolari, eletto a capo di una lista civica e candidato, non eletto, alle Regionali del gennaio scorso con Fratelli d'Italia.

 

orlando fazzolari 2

Tra gli indagati ci sono anche il gestore di una società cooperativa, due titolari di impresa di abbigliamento e due funzionari della Prefettura di Reggio Calabria. I soggetti sono accusati, a vario titolo, per falso ideologico (questo è lunico reato contestato ai funzionari della Prefettura), abuso d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, truffa ai danni dello Stato e peculato. Secondo gli investigatori, la gestione del centro inaugurato nel 2017 sarebbe stata interpretata da Fazzolari come una sorta di attività a fini personali.

carabinieri

 

Il sindaco, infatti, avrebbe stipulato convenzioni con affidamenti diretti con imprese da lui scelte senza la preventiva autorizzazione dal Consiglio comunale. Il tutto, secondo le accuse, in contrasto con la normativa e in violazione del Codice degli appalti e della Convenzione con la Prefettura.

orlando fazzolari 3

Il sindaco affidava le convenzioni di beni e servizi a privati verso i quali si trovava nella situazione di conflitto di interesse in quanto, almeno per alcuni di essi, svolgeva o aveva svolto il ruolo di consulente fiscale o intermediario-commercialista. Proprio la questione del conflitto ha spinto gli inquirenti ad accusare il primo cittadino anche di falso ideologico. Fazzolari avrebbe firmato auto dichiarazioni con le quali attestava di non trovarsi in situazioni di conflitto di interesse con i titolari delle imprese affidatarie.

 

migranti

Inoltre il sindaco avrebbe affidato la convenzione per la gestione del centro alla società cooperativa sociale "Itaca" in cambio dell'assunzione, con contratti di prestazione di lavoro occasionale, di persone a lui legate da rapporti di collaborazione, anche politica e di amicizia. Contestata l'assunzione di due consiglieri di maggioranza e della moglie di uno dei due, senza specifiche competenza, che ricevevano un contribuito mensile anticipato dalla Cooperativa e poi rimborsato dal comune.

 

cara varapodio 2

Per evitare possibili tensioni all’interno della maggioranza di centrodestra eletta nel 2017, il sindaco avrebbe "comprato" la fiducia di un consigliere comunale concedendo al dipendente della struttura di accoglienza 200 euro in più al mese, rispetto a quanto stabilito nel contratto di collaborazione. Il gestore della società, secondo l'accusa, avrebbe distratto parte dei corrispettivi versati dal Comune per pagare la somma al dipendente.

 

cara varapodio 1

Il sindaco avrebbe anche utilizzato il centro di accoglienza come una sorta di negozio per rifornire di merce alcuni suoi familiari. Con la complicità di due titolari di una ditta di abbigliamento, scarpe e attrezzature sportive che avevano vinto l’appalto per approvvigionare la struttura per gli immigrati, Fazzolari si sarebbe accordato, attraverso pagamenti maggiorati rispetto a quanto stabilito in precedenza, per ottenere in cambio vestiario da destinare al figlio anziché agli ospiti della struttura.

 

cara varapodio 4

Secondo quanto hanno accertato i carabinieri, l’attività illecita sarebbe avvenuta con il favoreggiamento di due funzionari della Prefettura di Reggio Calabria che avrebbero redatto verbali falsi durante i controlli per verificare il corretto funzionamento al centro di accoglienza.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?