terapie intensive

SCATTA L’EMERGENZA TERAPIE INTENSIVE - “SE LE COSE DOVESSERO PEGGIORARE, CI SARÀ UN ESODO DI PAZIENTI DA SUD VERSO NORD” – PRONTO IL PIANO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA: DALLA CAMPANIA I PAZIENTI GRAVI FINIREBBERO IN EMILIA O IN VENETO. DALLA SARDEGNA UN PORTO SICURO SAREBBE LA TOSCANA. LA CALABRIA POTREBBE APPOGGIARSI AL LAZIO – IN UMBRIA E NELLE MARCHE SCARSEGGIANO LE STRUTTURE. E A MILANO LA SITUAZIONE POTREBBE DIVENTARE ESPLOSIVA…

Enza Cusmai per “il Giornale”

 

terapie intensive

Se le cose dovessero peggiorare rapidamente, a Roma già si parla di trasferimenti i pazienti dal Sud al Nord. Dalle regioni che stanno messe peggio a terapie intensive a quelle che i centri Covid li hanno già strutturati per bene. Insomma, anche se nessuno osa dichiararlo ufficialmente, sono già state fatte ipotesi di spostamenti a scacchiera.

 

C'è da sperare che la nuova stretta sulle regole arresti la crescita del virus diventata ormai esponenziale nel nostro paese. Ma se così non fosse, gli esperti suggeriscono alle amministrazioni di prepararsi anche all'ipotesi di spostare alcuni pazienti critici. E se con l'impennata di casi milanesi scatterebbe l'apertura dell'ospedale Covid della Fiera di Milano, in altre regioni non esistono strutture di salvataggio così attrezzate.

 

Al Sud i settori Covid non hanno memoria storica. E devono ancora attrezzarsi. La situazione più delicata è in Campania, regione con altissima densità abitativa. Lì, attualmente, le degenze ospedaliere sino quasi al limite (700 su 820) mentre le terapie intensive dedicate sono a quota 63 su 110 disponibili, più della metà. Si fa presto a saturare le strutture in caso di un balzo di contagi. Ma, spiegano in regione, l'emergenza ancora non c'è. E se arrivasse, ci sarebbero fabbricati Covid a Napoli, Caserta e Salerno con 120 posti in più.

ventilatori terapie intensive

 

Ma nessuno aggiunge, però, che sono ancora scatole vuote da allestire e da far partire. E' vero che sono appena stati consegnati 150 ventilatori aggiuntivi dal commissario Arcuri (assieme ad un milione e trecento mila tamponi) ma non si possono fare miracoli in fatto di personale. Che è quello che manca. «Se ci arrivassero 30 anestesisti saremmo a cavallo» ammette Pina Tommasielli, medico di medicina generale che fa parte della task force regionale emergenza Covid. Ma c'è una grave carenza di infermieri.

 

«Abbiamo dato fondo a tutte le nostre graduatorie. E purtroppo non basta». Il virus, però, non rispetta né graduatorie né concorsi sanitari. E nella regione del governatore sceriffo, sono già in affanno. «Lavoreremo notte e giorno aggiunge Tommasielli con l'obiettivo di utilizzare le nostre strutture ed essere autosufficienti, però il fine ultimo è la tutela della vita umana».

 

Dunque, obtorto collo, farsi dare una mano alle regioni vicine di casa sarebbe inevitabile. Del resto, nella classifica nazionale che fissa la soglia di sicurezza di 14 posti letto per 100 mila abitanti dedicati all'emergenza Covid, la Campania si aggiudica l'ultimo posto con appena 7,3 posti letto per 100mila abitanti.

ventilatori terapie intensive

 

Ma non è la sola regione del Sud a dover pagare il prezzo di un ritardo nella riorganizzazione dei reparti più delicati. Anche in Umbria (7,9) e nelle Marche (8,3) scarseggiano le strutture così come in Puglia (9) e in Calabria (10,5), dove, ai 146 posti pre-Covid ne sono stati aggiunti, per ora, solo 6 rispetto ai 134 programmati. Le regioni più virtuose sono al Nord. Ma solo tre hanno superato la soglia di sicurezza di 14 posti letto: Veneto (16,8), Friuli Venezia Giulia (14,4) e Valle d'Aosta (15,9). In Lombardia, dove la percentuale si ferma al 9,8%, sono già programmati ben 585 posti in più. E la situazione contagi non permette ritardi.

 

La situazione di Milano potrebbe diventare esplosiva dice Emanuele Catena, direttore della Terapia intensiva dell'Ospedale Sacco di Milano. «Nelle prossime settimane potremo trovarci dalle attuali poche decine di pazienti ricoverati alle centinaia». Da qui la proposta. «Gli ospedali non dovrebbero essere trasformati totalmente in ospedali Covid. Avere a disposizione i letti in Fiera è una fondamentale scialuppa di salvataggio e questi all'occorrenza vanno utilizzati».

ospedale in fiera a milano 8ospedale in fiera a milano 3ospedale in fiera a milano 7ospedale in fiera a milano 4ospedale fiera milano

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?