fascismo regime fascista confino omosessuali omosessualita' pederasta pederasti pederastia

VENTENNIO NON A MISURA D’OMO – UN LIBRO E UN FUMETTO RACCONTANO LE VITE INVISIBILI DEGLI OMOSESSUALI MANDATI AL CONFINO DAL REGIME FASCISTA A PARTIRE DAL 1928 – L’OMOSESSUALITÀ NON ERA UN REATO: SAREBBE STATO COME AMMETTERE CHE ESISTEVANO I GAY, MA BASTAVA UNA SOFFIATA ANONIMA PER ESSERE DICHIARATI “PEDERASTI” E SPEDITI AL SUD… – VIDEO

 

Bruno Ruffilli per “la Stampa”

 

Due libri, una sola sfida: raccontare le storie dimenticate all' ombra della grande Storia.

aldo b., sospetto di pederastia condannato al confino dal regime fascista

Così, mentre sul ventennio fascista le pubblicazioni si moltiplicano senza soluzione di continuità, a ripercorrere le vicende degli omosessuali confinati sotto il Duce sono due titoli usciti di recente. Uno è “In Italia sono tutti maschi”, di Sara Colaone e Luca de Santis (pp. 190, euro 19), premiato come miglior fumetto nel 2009, tradotto in otto lingue e appena ripubblicato da Oblomov.

 

tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 1

Già dal 1928 le autorità fasciste destinavano gli omosessuali al confino, il soggiorno obbligato in piccoli centri o isole per un periodo che andava da uno a cinque anni.

Lo scopo era prevenire i reati da parte di persone ritenute predisposte, o sospette, e impedire che potessero organizzarsi in comunità. I condannati erano mafiosi, soprattutto, ma poi - sempre più spesso - dissidenti politici, e in generale chiunque mostrasse comportamenti ritenuti sconvenienti o immorali e tuttavia non punibili a rigor di legge: ad esempio prostitute, transessuali, e quelli che il regima definiva "pederasti".

 

confino per pederastia durante il regime fascistabenito mussolini quando fu arrestato dalla polizia svizzera nel 1903

In Italia, a differenza di altri Paesi, l' omosessualità non era un reato: il Duce si era opposto a un articolo specifico del codice Rocco che prevedeva la reclusione da uno a tre anni per le relazioni tra persone dello stesso sesso.

 

Comminare una pena significava infatti ammettere l' esistenza di un fatto: «La previsione di questo reato non è affatto necessaria - si legge nella relazione della Commissione Appiani, che aveva discusso la normativa - perché per fortuna e orgoglio dell' Italia il vizio abominevole che ne darebbe vita non è così diffuso tra noi da giustificare l' intervento del legislatore».

omosessualita' durante il fascismo

 

E ancora: "E' noto che per gli abituali e i professionisti del vizio, per verità assai rari, e di impostazione assolutamente straniera, la Polizia provvede fin d' ora, con assai maggior efficacia, mediante l' applicazione immediata delle sue misure di sicurezza e detentive". Così non ci furono omosessuali italiani deportati nei lager nazisti.

tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 2

 

Bastava poco: una soffiata, anche anonima, una voce, un bacio, una cartolina potevano avere conseguenze tremende. La denuncia passava dal Questore al Prefetto, che rinviava il fascicolo a una commissione provinciale, la quale interrogava il denunciato e valutava le accuse. Tutto senza tribunali, giudici, avvocati, giornalisti.

BENITO MUSSOLINI IN BARCA

 

I denunciati potevano essere diffidati o ammoniti, destinati al confino in un altro comune o in una colonia. Come quella di San Domino, nelle isole Tremiti, dove ancora oggi si vedono i capannoni che accolsero Ninella e gli altri protagonisti del libro di Colaone e de Santis. Il volume nasce da una testimonianza vera ma è costruito come un film, con momenti durissimi e punte di tenerezza: c' è anche una relazione con un esponente del potere e non manca un delitto passionale.

 

isola di san domino luogo di confino per omosessuali durante il ventennio fascista

Gli autori affrontano la durezza, la fatica, l' umiliazione del confino con un tono leggero, pur nell' accurata ricostruzione della vicenda. Altri hanno documentato le storie degli omosessuali italiani sotto il fascismo, in film, documentari, canzoni. E libri, come quelli di Giovanni Dall' orto, Lorenzo Benadusi, Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosio, oppure il recentissimo Adelmo e gli altri - Confinati omosessuali in Lucania, di Cristoforo Magistro (Ombre Corte, 208 pagine, euro 18).

benito mussolini 2

 

cristoforo magistro adelmo e gli altri confinati omosessuali in lucania 1

Il volume nasce da una mostra fotografica che ha debuttato quattro anni fa a CasArcobaleno di Torino e poi è stata presentata in altre varie città; dopo una prima parte che illustra la situazione storica e sociale italiana nel Ventennio, nella seconda ripropone le storie delle persone della mostra. Volt e vite che altrimenti sarebbero state dimenticate, come i fascicoli che le raccontano, e che Magistro ha salvato dall' oblio attraverso un lungo lavoro di ricerca negli archivi, quelli che rimangono.

fascismo e omosessualita'

 

Ha tradotto il linguaggio burocratico, goffo e formale, in brevi racconti, che spesso nascondono qualche sorpresa. La più grande è proprio la scoperta che dei circa 300 omosessuali italiani mandati al confino tra il 1938 e il 1942, molti finirono in Basilicata, in piccoli centri dove furono accolti con benevolenza, e spesso riuscirono a ricostruire qualche forma di relazione sociale. Come racconta Carlo Levi, c' era verso di loro curiosità e generosità, unite a volte a rispetto, quando non ammirazione.

 

tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 5

Molti tra i deportati omosessuali avevano un buon livello culturale, o erano esperti nel loro lavoro, di sarti, fabbri, antennisti. E un lavoro dovevano cercarlo, perché il sussidio governativo, quando c' era, era misero e non bastava per coprire vitto e alloggio: così i confinati accettavano paghe inferiori alla media della popolazione, che era già poverissima.

 

adolf hitler con il re vittorio emanuele iii e benito mussolinimussolini su facebook

Una guerra tra poveri, dentro la Grande Guerra che vedeva coinvolta l' Italia. Adelmo è il più giovane, ha solo 19 anni quando viene inviato al confino: la sua storia occupa una pagina scarsa, mentre quella di Giuseppe, studente di 22 anni, fermato in compagnia di un marchese, è quasi un romanzo, tra abbandoni, missive nascoste, malattie e miserie. E una relazione impossibile con un marchese, che sarà condannato pure al confino, ma troverà subito rifugio in Svizzera.

 

benito mussolini

In una lettera gli scrive queste parole: «Io, terminato il confino (se Dio non mi chiama a sé prima di allora) non so cosa farò e dove andrò perché avrei l' intenzione di ritirarmi dalla vita, più per disprezzo che per timore della società, votandomi completamente a Dio nella pace di un convento».

 

Giuseppe non vedrà esaudito il suo desiderio, e morirà nel luglio del 1941, durante una breve licenza, annegato a Santa Maria di Pozzallo per salvare il fratello minore dal mare mosso.

gaetano m. denunciato come pederasta e mandato al confino a ustica dal regime fascistatavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 7cristoforo magistro adelmo e gli altri confinati omosessuali in lucaniaadelmo e gli altri confinati omosessuali in lucaniamussolini su facebookI VERBALI DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMOcristoforo magistro adelmo e gli altri confinati omosessuali in lucania 2tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 3tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 4benito mussolinibenito mussolini 1alcune tavole tratte da 'in italia sono tutti maschi', di sara colaone e luca de santis 1tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 6tavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 8benito mussolinileggi razziali 3mussolini hitler su facebookfascismo di calcestruzzo il libro di enrico sturani 7isola di san domino luogo di confino per omosessuali durante il ventennio fascista 1omosessualita' durante il fascismo 1gilda f. condannata al confino a genzano di lucania dal regime fascistaisola di san domino luogo di confino per omosessuali durante il ventennio fascista 2giuseppe p mandato al confino in basilicata dal regime fascistaalcune tavole tratte da 'in italia sono tutti maschi', di sara colaone e luca de santistavole tratte da in italia sono tutti maschi, di sara colaone e luca de santis 9

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...