berlusconi dell'utri

FERMI TUTTI! – IL GIP DI FIRENZE HA DISPOSTO UN MAXI SEQUESTRO DI OLTRE 20 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DI MARCELLO DELL’UTRI PER VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA ANTIMAFIA: CONDANNATO DEFINITIVAMENTE PER CONCORSO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA, L’EX SENATORE DI FORZA ITALIA HA L’OBBLIGO PER LEGGE DI COMUNICARE LE SUE VARIAZIONI PATRIMONIALI, MA I MAGISTRATI HANNO RILEVATO CHE, NELL’ARCO DI ALCUNI ANNI, HA AVUTO UN INCREMENTO PATRIMONIALE CHE GLI HA FATTO INCASSARE OLTRE 42 MILIONI DI EURO – UN FIUME DI SOLDI MAI DICHIARATI ARRIVATI DALLE TASCHE DI SILVIO BERLUSCONI CHE, NEL TESTAMENTO, GLI HA LASCIATO ALTRI 30 MILIONI DI EURO…

Estratto dell'articolo di Lirio Abbate per www.repubblica.it

 

MARCELLO DELL'UTRI

L’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, è accusato di aver violato la normativa antimafia e, per questo motivo, Antonella Zatini, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze, ha ordinato il sequestro preventivo di beni, sino alla somma di 20 milioni e 430mila euro. Il provvedimento è stato eseguito stamani, giovedì 21 marzo, su richiesta della procura antimafia di Firenze.

 

Il motivo dei sigilli

Condannato definitivamente per concorso in associazione mafiosa, Marcello dell’Utri ha l’obbligo per legge di comunicare le sue variazioni patrimoniali. E così, nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato a Firenze per strage e associazione mafiosa, i magistrati hanno rilevato che nell’arco di alcuni anni l’ex senatore ha avuto un incremento patrimoniale che gli ha fatto incassare oltre 42 milioni di euro.

SILVIO BERLUSCONI MARCELLO DELL'UTRI

 

L’inchiesta sulle bombe del 1993

La procura toscana sta indagando Dell’Utri per l’inchiesta sulle bombe del 1993 a Roma, Milano e Firenze, e con lui era indagato anche Silvio Berlusconi, deceduto lo scorso anno. Dell’Utri è l’uomo chiave, il consigliere dell’ex cavaliere, con una condanna a sette anni perché ha svolto un’attività di “mediazione” con i boss, ponendosi come "specifico canale di collegamento" tra Cosa nostra e il futuro premier.

 

I consulenti finanziari della procura si soffermano sui versamenti che Berlusconi ha fatto dal 2012 al 2021 a Dell’Utri, per circa 28 milioni di euro. Cifre che si aggiungono a quelle già note di oltre 4 miliardi di lire dal 1989 al 1994. Un fiume di denaro che si collega al silenzio dell’ex senatore che non ha mai messo in mezzo l’ex Cavaliere sia nel processo sulla mafia sia nei processi sui fondi sconosciuti arrivati a Fininvest.

berlusconi dell'utri

 

I soldi per villa Comalcione

La perizia dei consulenti disposta dai procuratori aggiunti Luca Tescaroli e Luca Turco svela che l’8 marzo 2012 Berlusconi versa a Dell’Utri e alla moglie Miranda Ratti 20,9 milioni di euro per comprare Villa Comalcione, di proprietà dell’ex senatore: con quei soldi la moglie acquista un’altra villa a Santo Domingo. Il flusso di denaro Berlusconi-famiglia Dell’Utri si interrompe per qualche anno e riprende il 23 marzo 2015 con un bonifico di un milione di euro al figlio dell’ex manager, Marco Dell’Utri: soldi che saranno utilizzati ufficialmente per pagare gli avvocati del padre e per noleggiare uno yacht di lusso.

marcello dell'utri dopo la scarcerazione

 

Un fiume di denaro …

Il 2 agosto del 2016 arrivano altri due milioni di euro sul conto della signora Ratti. Il 27 luglio 2017, 500 mila euro; nel febbraio 2018, 1,2 milioni; nel marzo dello stesso anno, 800 mila euro; nel marzo del 2019, altri 500 mila euro. E, ancora, nel gennaio 2020: 1,2 milioni. E nel giugno 2021, 180 mila euro.

 

… esclusi i 30 milioni del testamento

Perché Berlusconi continua a donare milioni di euro alla famiglia Dell’Utri? Da questo conteggio è escluso il lascito di 30 milioni di euro che il Cavaliere ha indicato nel testamento in favore del suo amico-consigliere.

 

berlusconi dell'utri

[…]

La nota della Dia

In una nota gli investigatori della Direzione investigativa antimafia ipotizzano che le donazioni di denaro sono «sicuramente connesse a un riconoscimento anche morale, l'assolvimento di un debito non scritto, la riconoscenza, per quanto riguarda l'ultimo periodo», dovuta all'ex senatore «per aver pagato un prezzo connesso alla carcerazione, senza lasciarsi andare a coinvolgimenti di terzi». Insomma, perché non ha tradito. […]

 

“Il debito è ancora aperto”

dell'utri

Miranda Ratti, intercettata, «ritiene di essere portatrice, e titolare, di veri e propri diritti economici verso Berlusconi», per cui insiste nel far capire alla sua interlocutrice «che il debito verso di loro è ancora aperto» e afferma: «È un fatto di principio, l'obiettivo va portato fino in fondo, io non mollo». Alla base vi è «una storia nostra», e per la Dia c'è «la consapevolezza che tutte le loro richieste, assecondate da Berlusconi, trovano fondamento in una sorta di risarcimento di quanto hanno patito nel tempo per colpa sua, per averlo, probabilmente, coperto».

MARCELLO DELLUTRI - REPORT

[…]

La versione di Spinelli

Una interpretazione a queste somme di denaro ha provato a darla ai magistrati il ragionier Giuseppe Spinelli, 82 anni, l’uomo che custodisce i segreti finanziari di Berlusconi e che, fino alla scomparsa del Cavaliere, ha avuto le chiavi delle holding di famiglia.

MARCELLO DELL'UTRI

 

Spinelli spiega che fra Dell’Utri e Berlusconi «c’era un rapporto fiduciario». Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli chiede spiegazioni sulle operazioni dal 2011 al 2021, che hanno movimentato 32 milioni e 700mila euro a favore di Dell’Utri. «Erano richieste di aiuto che la moglie di Dell’Utri ha fatto. La signora Ratti doveva pagare gli avvocati, c’erano le spese e non avendo più nessun lavoro… era una richiesta di aiuto fatta direttamente a Berlusconi».

MARCELLO DELL'UTRIMarcello Dell'Utri

[…]

Ultimi Dagoreport

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?

arianna meloni luciano fontana formigli corrado fiorenza sarzanini urbano cairo la7 corriere della sera

DAGOREPORT - E' RIPARTITA LA “BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO”! IL PRIMO MAGGIO SCORSO, LUCIANO FONTANA HA SUPERATO LA BARRIERA DEI DIECI ANNI ALLA DIREZIONE DEL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO. E SI INFITTISCONO I SUSSURRI E LE GRIDA DI UN CAMBIO DI GUARDIA DAL PRIMO GENNAIO 2026. NEL VISPO CERVELLO DI CAIRO FRULLA IL NOME DELLA VICEDIRETTRICE, FIORENZA SARZANINI. LE VOCI DI UNA PRIMA DONNA SULLA PRIMA POLTRONA HANNO SCATENATO MAL DI PANCIA TRA I TANTI ASPIRANTI ALLA SUCCESSIONE - MA URBANETTO È ALLE PRESE CON UN’ALTRA BRUTTA ROGNA. MALGRADO LA POLITICA DEI “DUE FORNI” (SE IL ‘’CORRIERE’’ E' FILO-MELONIANO, LA7 E' SCHIERATISSIMA CONTRO), ARIANNA MELONI HA SPORTO UNA CAUSA CIVILE DIRETTA A LA7 CHIEDENDO UN RISARCIMENTO DANNI DI 100MILA EURO PERCHÉ ‘’PIAZZA PULITA’’ BY FORMIGLI AVREBBE ORCHESTRATO UNA CAMPAGNA DENIGRATORIA CONTRO LA MOGLIE SEPARATA DI LOLLOBRIGIDA…

matteo zuppi giuseppe conte

DAGOREPORT – IL CARDINALE ZUPPI SI ACCORGE SOLO ORA CHE LA CHIESA ITALIANA HA UN PROBLEMA CON L’8 PER MILLE E ACCUSA IL GOVERNO DI AVERE “MODIFICATO IN MODO UNILATERALE LE FINALITÀ DI ATTRIBUZIONE DEI FONDI” – IN REALTA’ I GUAI ECONOMICI PER LA MASTODONTICA STRUTTURA DELL’EPISCOPATO ITALIANO SONO NATI CON IL PRIMO GOVERNO CONTE, CHE HA MODIFICATO PER PRIMO IL MODELLO PER L’ASSEGNAZIONE DELL’8 PER MILLE – EPPURE, QUANDO PEPPINIELLO, PRESSOCHÉ SCONOSCIUTO, DIVENNE PREMIER, LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIA ESULTÒ. NIPOTE DI UN FRATE CAPPUCCINO, DEVOTO DI PADRE PIO, SEMBRAVA QUASI UN DONO DELLA DIVINA PROVVIDENZA. INVECE CONTE E LE TRUPPE LAICISTE DEL’M5S HANNO PRODOTTO LE LEGGI PIÙ DANNOSE DEGLI ULTIMI 50 ANNI PER LE CONFESSIONI RELIGIOSE…

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI GLI INETTI SCHLEIN E CONTE, HA SPINTO UNA BEFFARDA MELONI A CANTARE VITTORIA DETTANDO AI SUOI GAZZETTIERI CHE IL RISULTATO “RISCHIA DI INCHIODARMI A PALAZZO CHIGI PER DIECI ANNI”. COME SE IL 70% CHE SE N'È FREGATO DI ANDARE A VOTARE, SIA TUTTO A FAVORE DELLA DESTRA. UNA FURBATA DA VENDITORE DI TAPPETI PERCHÉ IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI NON E' PER NIENTE DIPINTO DI ROSA. A PARTE LA DISCRIMINANTE GEOPOLITICA, CHE VEDE IL TURBO-SOVRANISMO ANTI-UE DI SALVINI COZZARE CON IL RIPOSIZIONAMENTO EURO-PPE DELLA CAMALEONTICA DUCETTA, IL PASSAGGIO PIÙ DIFFICILE ARRIVERÀ CON LE REGIONALI DEL PROSSIMO AUTUNNO, DOVE RISCHIA SERIAMENTE DI PERDERE LE MARCHE MENTRE IL VENETO È APPESO ALLE MOSSE DI ZAIA. I TIMORI DELLA MELONI SI SONO APPALESATI QUANDO È SBUCATO IL NASO AD APRISCATOLE DI DONZELLI ANNUNCIANDO UN’APERTURA SUL TERZO MANDATO CON LO SCOPO DI LANCIARE UN SALVAGENTE A SALVINI E NELLO STESSO TEMPO MANDARE ALL’ARIA IL CAMPOLARGO IN CAMPANIA - DALL'ESITO DELLE REGIONALI LA SGARBATA PREMIER DELLA GARBATELLA CAPIRA' SE HA I NUMERI PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO SENZA SALVINI TRA I PIEDI…