una pallottola sculata - meme by emiliano carli - attentato donald trump butler pennsylvania

LE FOLLIE DEI COMPLOTTISTI: “È STATO TRUMP A ORGANIZZARSI DA SOLO L’ATTENTATO”; “È STATO BIDEN A TENTARE DI FARLO FUORI, VEDI IL FLOP INSPIEGABILE DEL SECRET SERVICE” – FEDERICO RAMPINI: “LA PARANOIA DEL 'COSA C’È DIETRO?' È PREVEDIBILE MA È SCONCERTANTE COME SIA RIUSCITA A METTERE RADICI IN OCCIDENTE. LA DIETROLOGIA È UNA MALATTIA SENILE DI UNA DEMOCRAZIA DECADENTE, CHE PERDE CONSENSO PERFINO SULLE SUE REGOLE DEL GIOCO FONDAMENTALI…"

Federico Rampini per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

LA RICOSTRUZIONE DELL ATTENTATO A DONALD TRUMP

Erano passati pochi minuti dall’attentato e già fiorivano teorie del complotto. Dal teorema «è stato Trump a organizzarsi da solo questa messinscena» a quello per cui «è stato Biden a tentare di farlo fuori, vedi il flop inspiegabile del Secret Service». Il virus della dietrologia ha colpito ancora, implacabile. Deve esserci una verità alternativa ben diversa dalla verità apparente.

 

La paranoia del «cosa c’è dietro» è prevedibile, scontata, banale. È sconcertante per il modo in cui ha messo radici nelle società occidentali. È normale che i sudditi di un regime dispotico non credano all’informazione che ricevono: il regime autoritario mente sistematicamente. A Mosca o a Pechino gli individui pensanti sono al corrente di vivere avvolti nella censura, nella propaganda di Stato, nelle fake news. È meno ovvio che nelle nostre democrazie, pluraliste e trasparenti, si debbano sempre sospettare segreti scabrosi.

 

Per l’attentato a Trump una delle spiegazioni dietro la paranoia è la faziosità politica che segna le due tribù, democratica e repubblicana, soprattutto le ali estreme. Un pezzo di società americana è convinta che la sinistra possa arrivare a eliminare fisicamente Trump.

DONALD TRUMP FERITO DOPO L ATTENTATO A BUTLER, IN PENNSYLVANIA

 

A conferma, è stata riesumata una copertina del magazine The New Republic che raffigurava Trump come Hitler. Se davvero per una certa sinistra lui è l’equivalente del dittatore nazista, allora un suo assassino va considerato un eroe? Di qui il sospetto che nell’attentato di sabato sera in Pennsylvania gli errori del Secret Service fossero «comandati» da Biden per far fuori il rivale che rischia di vincere le elezioni. All’estremo opposto, la sinistra ha demonizzato Trump a tal punto che non può accettare di vederlo oggi nel ruolo di vittima: quindi a ordire l’attentato dev’essere stato lui. L’intelligenza naufraga nel vortice di queste dietrologie.

 

Però non c’è nulla di nuovo sotto il sole.

 

(…)

Poi l’11 settembre 2001 segna l’inizio dell’era post-moderna nelle fake news: la paranoia entra in una proliferazione digitale. L’aggressore — Al Qaeda — veniva dal campo delle «vittime», nel manicheismo dei terzomondisti: veniva cioè dal mondo arabo-islamico, per definizione catalogato fra gli oppressi della terra. L’aggredito — l’America di Bush, o New York/Wall Street come capitale della finanza globale, o il Pentagono di Washington — era considerato l’Impero del Male, il colpevole di tutte le sofferenze planetarie.

 

CECCHINI DEL SECRET SERVICE

Poiché con l’11 settembre era il presunto «debole» ad attaccare l’odiata superpotenza e a spargere sangue innocente facendo strage di quasi tremila cittadini inermi, per la componente faziosa della sinistra i casi erano due. O si aveva il coraggio di applaudire Osama Bin Laden, di celebrare la strage come un trionfo della giustizia: così fecero tanti palestinesi e varie folle arabe che si riversarono sulle piazze nei loro Paesi.

 

donald trump

Oppure si trovava un accorgimento più miracoloso per salvarsi l’anima: pretendere che l’orrore era stato in realtà ordito dagli americani stessi, magari in combutta con il Mossad israeliano. È la macabra scorciatoia del pensiero magico che assolve il carnefice e processa la vittima.

 

Resta inquietante il paragone tra le nostre società democratiche e i regimi autoritari. Se chi vive sotto un despota ha ragione di diffidare per principio, perché tanti cittadini di sistemi politici liberi soffrono della stessa sindrome del sospetto permanente? La dietrologia è una malattia senile di una democrazia decadente, che perde consenso perfino sulle sue regole del gioco fondamentali?

 

JOE BIDEN E DONALD TRUMP

Non ci aiuta il nuovo panorama dei media. Ancora ai tempi di John e Bob Kennedy, o dello scandalo Watergate che travolse Richard Nixon, in America c’erano grandi giornali e reti tv che venivano considerati degli arbitri abbastanza imparziali. Oggi i più grandi media americani hanno scelto una vocazione partigiana. L’avvento dei social ha aggravato il problema: gli algoritmi che intuiscono le nostre preferenze ci costruiscono delle «casse di risonanza», per cui riceviamo informazioni omogenee e selezionate dai nostri pregiudizi

il luogo dell attentato a donald trump 4trump bidenjoe biden durante il dibattito con trump alla cnn 1BUTLER - LUOGO DELL ATTENTATO A DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...