soran ninja

MINCHIA, I NUOVI NINJA! – RICICCIANO I “SORAN NINJA”, CINQUANTA SOLDATI, UOMINI E DONNE, CHE PRATICANO LE TECNICHE ATTRIBUITE AI NINJA SULLE COLLINE DEL KURDISTAN E SI PREPARANO PER COMBATTERE LA CAUSA CURDA AL FIANCO DEI PESHMERGA AFFIDANDOSI A UN MISCUGLIO DI ACROBAZIE CHE INCLUDONO SALTI NEL FUOCO, COMBATTIMENTO CON SPADE E PUGNALI E TECNICHE DI LOTTA A MANI NUDE MOTIVATE ATTRAVERSO LE URLA – “NOI NON SIAMO TERRORISTI, NON UCCIDIAMO INNOCENTI, VOGLIAMO SOLO DIFENDERCI…” - VIDEO

 

Luigi Guelpa per “il Giornale”

 

soran ninja 6

I ninja, vestiti di nero, hanno sempre affascinato il mondo in maniera trasversale. Maestri nell'arte di rendersi invisibili, dotati di capacità che sembrano magiche all' uomo comune, erano guerrieri e spie abili nello scomparire dalla mente e dagli occhi del nemico, capaci di infiltrarsi nelle fortezze per raccogliere informazioni essenziali, di mescolarsi tra le fila degli eserciti avversari creando il caos, di osservare e adattarsi con fulminea rapidità al mutare delle situazioni.

 

soran ninja 11

Sdoganati da un certo tipo di cinematografia, oggi i ninja tornano a vivere tra le montagne del Kurdistan, non certo per una rappresentazione da offrire in pasto ai turisti. Un gruppo di giovani della regione semi-autonoma del territorio iracheno ha infatti fondato lo scorso novembre la scuola «Soran Ninja», imitando i leggendari guerrieri giapponesi.

 

soran ninja 7

I cinquanta «soldati», uomini e donne, praticano le tecniche attribuite ai ninja, un miscuglio di acrobazie che includono salti nel fuoco, tattiche di combattimento con spade e pugnali e tecniche di lotta a mani nude motivate attraverso le urla. Non c' è nulla di sportivo nei «Soran Ninja», semmai il desiderio di rendersi utili alla causa curda in un vero e proprio campo di battaglia. «Vogliamo essere come i nostri nonni, che hanno dovuto combattere per parecchio tempo sulle montagne e sulle colline del Kurdistan. È arrivato il momento che tutto il mondo ci conosca», dice Farhang Wriya, uno dei giovani del distretto di Soran, nel nord dell' Iraq, dove ha sede il gruppo. Sul capo porta una bandana nera con la parola «ninja».

 

soran ninja 10

È la prima volta che questi ragazzi hanno deciso di aprirsi ai cronisti. Fino a pochi giorni fa si limitavano ad annunciare la loro nascita attraverso video pubblicati sui social, ma i tempi sembrano ormai maturi per un deciso salto di categoria. Il gruppo di Soran vuole davvero combattere, affiancando i guerriglieri Peshmerga che da anni sono costretti a ogni tipo di vessazione per preservare la propria identità. Nel Kurdistan iracheno lo statuto internazionale è tutt' ora incerto. La Turchia intende usare l' esperienza e le conoscenze acquisite per conseguire nuovi obiettivi strategici nell' area. Di qui la sequenza di bombardamenti turchi che negli ultimi mesi hanno colpito la regione curda, riaprendo nuove ferite.

soran ninja 1

 

Le motivazioni fornite da Ankara riguardano gli aspetti della sicurezza. A suo dire, infatti, i Peshmerga sarebbero dei terroristi in combutta con il Partito Curdo dei Lavoratori (Pkk), formazione militante attiva in Turchia, e che dagli anni Settanta si batte per la nascita del Kurdistan. In questi mesi sta prendendo piede uno scenario simile a quello dell' invasione turca della Siria settentrionale nel 2019, quando Erdogan prese possesso di una striscia di terreno lungo il suo confine. Anche lì le motivazioni riguardavano la sicurezza e la creazione di una zona militarizzata per prevenire l' intrusione da parte dei miliziani, anche se in realtà il vero tentativo turco sembra essere quello di inserire un nuovo tassello nel progetto imperialista.

 

soran ninja 14

I giovani Ninja non temono il pericolo e la morte. Il loro obiettivo è quello di combattere a fianco dei Peshmerga, utilizzando però differenti azioni di guerriglia. Proprio come i miliziani che liberarono nel 2015 Kobane dall'Isis, anche il gruppo di Soran è aperto alle donne. Una di loro, Naza Bayar, commenta l' apprendimento del ninjutsu, l'arte marziale giapponese dello spionaggio e della guerriglia: «È una sensazione molto intensa perché stiamo cercando di fare qualcosa di importante e di decisivo per il nostro futuro.

Credo che praticandola, i pregiudizi si supereranno. C' è chi sostiene che il ninjutsu sia una disciplina molto difficile per le ragazze, ma in tutte noi c' è il desiderio di assicurare alle future donne curde uno status sociale che le loro madri hanno conquistato con fatica nel corso dell' ultimo secolo, lottando contro una società patriarcale e maschilista».

 

soran ninja 2

Sono donne che non smetteranno di prendersi cura delle loro famiglie se non quando, per necessità militari, dovranno muoversi in ricognizione nelle zone minacciate dai turchi. Sono mogli, madri e figlie che combattono accanto ai loro mariti, padri e figli senza favoritismi o facilitazioni e che godono dello stesso trattamento degli uomini, così come prevede la legge militare curda. Si addestrano allo stesso modo dei loro colleghi e come loro partecipano alle lezioni di politica, tecniche militari e intelligence, ma a differenza dei Peshmerga, che utilizzano ogni tipo di arma, da quelle leggere a quelle pesanti, dai fucili di precisione alle armi automatiche, i ninja del Kurdistan sono nati per rispettare regole e tradizioni degli antichi guerrieri giapponesi, affidandosi soltanto alle armi bianche.

 

Niaz Muhamad, ingegnere di 26 anni, ha le idee molto chiare: «Tutti i curdi sono sempre stati pronti ad armarsi per difendere il popolo, sin da quando erano bambini.

soran ninja 3

Noi vorremmo solo vivere in pace, non vogliamo la terra di nessuno, ma riavere senza bisogno di guerre il nostro territorio, il Kurdistan. Noi non siamo terroristi, non uccidiamo innocenti, vogliamo solo difenderci». Una difesa del territorio che parte da un duro addestramento quotidiano all' aperto, indipendentemente dalle condizioni spesso proibitive. Il clima si presenta molto rigido in inverno, soprattutto in quelle zone montuose, innevate sei mesi all' anno.

 

soran ninja 15

Sul fronte politico, Nechirvan Barzani, attuale presidente del Governo Regionale del Kurdistan, plaude a ogni iniziativa destinata a preservare il suo popolo, ma si mostra critico con l' Occidente. «Il Coronavirus è stato anche per noi impattante. Ha incrementato la crisi economica; molte delle nostre forze Peshmerga sono impiegate anche nel piano di emergenza Covid. Non possiamo contare sugli alleati americani ed europei. Questo perché tutti stanno combattendo questa dannata crisi pandemica e ci vogliono altre risorse e alleanze per contrastare la forza militare turca. L' entusiasmo dei ragazzi di Soran è utile ed encomiabile».

soran ninja 12soran ninja 13soran ninja 9soran ninja 5soran ninja 8soran ninja 4

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO