PINETA SACCHETTI, DELITTI IMPERFETTI - GIALLO A ROMA: NOTO TRUCCATORE UCCISO A SASSATE NEL PARCO DELLA PINETA SACCHETTI - LE PISTE DELLA RAPINA E DELL’INCONTRO GAY: L’UOMO TROVATO NUDO DALLA VITA IN GIU’

pineta sacchetti 4pineta sacchetti 4

Emilio Orlando per “la Repubblica - Roma”

 

Aveva il cranio fracassato, il corpo riverso in una pozza di sangue. Accanto al cadavere un sasso insanguinato che ha fatto subito tramontare l’ipotesi della morte accidentale. È stato trovato così, nudo dalla vita in giù e coperto con una giacca da un passante che faceva jogging, tra la vegetazione della Pineta Sacchetti, Mario Pegoretti, un parrucchiere e truccatore di sessantun anni.

 

Il suo corpo era a due passi dalla biblioteca comunale, in una zona frequentata di giorno da amanti dello sport all’aria aperta e mamme a passeggio con i bambini, ma che di notte si trasforma in un ritrovo di transessuali, ragazzi di vita, guardoni e tossicodipendenti.

 

pegoretti 3pegoretti 3

L’uomo abitava al Tuscolano, dove condivideva un appartamento con due amici. Sabato sera era uscito di casa da solo intorno alle 21,30 per andare al cinema, ma non aveva fatto più rientro. Secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, Pegoretti era solito rincasare molto presto anche durante il weekend.

 

Ieri mattina la terribile scoperta. Qualcuno, durante la notte, lo ha ucciso colpendolo ripetutamente con una grossa pietra alla testa, forse al culmine di una rapina finita male. I carabinieri intervenuti dopo la chiamata al 112 hanno recintato tutta l’area circostante in cerca di indizi, di tracce.

 

mario pegorettimario pegoretti

Dalle tasche dell’uomo, l’assassino si era preoccupato di far sparire tutto: il portafogli con i soldi, i documenti d’identità e il cellulare. Tra le piste battute dagli inquirenti anche quella del delitto maturato durante un incontro sessuale, magari con qualche ragazzo di vita abbordato nelle vicinanze (i siti Internet e le chat indicano la zona come un luogo per appuntamenti trasgressivi).

 

Le indagini sono risultate sin dall’inizio tutt’altro che facili vista la scarsità degli elementi di partenza in possesso degli inquirenti. L’arma del delitto è un sasso che si trovava incastonato nel sentiero di discesa nelle vicinanze del cadavere. Una traccia utile potrebbe arrivare dall’esame del traffico telefonico.

 

«Mario — raccontano alcuni amici — era una persona perbene, era molto religioso e legatissimo alla famiglia. Aveva lavorato nel cinema, anche in produzioni importanti, come parrucchiere, sia in Italia che in Marocco, dove andava spesso. Era un tipo inoffensivo, non avrebbe fatto male a una mosca, figuriamoci se potrebbe aver reagito a un rapinatore. Non possiamo credere che sia stato ucciso e in un modo così violento».

mario pegoretti 1mario pegoretti 1

 

Ora è allarme tra i residenti della zona, che già in passato avevo denunciato lo stato di degrado e di abbandono in cui versa il parco della Pineta Sacchetti. Proprio mercoledì scorso, il presidente del XIII municipio, Aurelio Valentino Mancinelli, aveva parlato del problema con il prefetto Franco Gabrielli. «In settimana si terrà il primo incontro del comitato locale per l’ordine e la sicurezza istituito dal prefetto e chiederò che si tratti questo tema: una vera e propria emergenza », spiega il minisindaco.

 

Intanto c’è preoccupazione anche all’interno della comunità omosessuale, che dagli anni Novanta è vittima di una scia di sangue ancora inarrestabile, con la maggior parte degli omicidi avvenuti a Roma ancora irrisolti. Da allora sono stati trenta gli omicidi in Italia su 113 in Europa. Nel periodo di picco qualche investigatore arrivò a ipotizzare anche la pista di un serial killer.

pineta sacchetti 1pineta sacchetti 1

 

Mentre il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, parla di un omicidio «di cui vanno capite la dinamica e le ragioni» e sul quale «va fatta piena luce. Siamo vicini agli amici e ai familiari della vittima e disponibili a seguire la vicenda con la nostra helpline»

pineta sacchettipineta sacchetti

 

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…