greta thunberg saverio tommasi benjamin netanyahu

GLI ATTIVISTI DELLA “FLOTILLA” STANNO RIENTRANDO IN PATRIA: OGGI ARRIVANO GLI ULTIMI 15 ITALIANI DETENUTI IN ISRAELE. E MANO A MANO CHE ARRIVANO, DENUNCIANO LE TERRIBILI CONDIZIONI IN CUI SONO STATI TRATTENUTI - IL GIORNALISTA DI “FANPAGE”, SAVERIO TOMMASI: “MI HANNO STRAPPATO CON VIOLENZA LE FEDI DAL DITO. RUBARE L'ORO ALLE PERSONE LO FACEVANO I NAZISTI. HO PRESO BOTTE DALL'INIZIO DELL'ENTRATA IN PORTO FINO ALLA FINE. MI AVEVANO AFFILIATO UN ALTRO NOME ASSIMILABILE A QUALCOSA TIPO ‘IMBECILLE’. IO DOVEVO RISPONDERE, COME UNA SCIMMIETTA CON QUEL NOMIGNOLO, E TUTTI RIDEVANO E POI LÌ DUE AL NUOVO BOTTE” – IL DESTINO DI GRETA THUNBERG: COSTRETTA A BACIARE UNA BANDIERA ISRAELIANA, MESSA IN CELLA CON LE CIMICI E POCO CIBO - IL GOVERNO ISRAELIANO SMENTISCE: “SFACCIATE MENZOGNE” - IL MINISTRO DI ULTRADESTRA, ITAMAR BEN GVIR: "SE PENSAVANO DI ESSERE ACCOLTI CON TAPPETO ROSSO E TROMBE, SI SBAGLIAVANO..." - VIDEO

 

 

 

 

SCONTRO SULLA DETENZIONE DI GRETA. ISRAELE: DICE MENZOGNE

Estratto dell’articolo di Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”

 

SOLDATO ISRAELIANO CON GRETA THUNBERG

Torneranno oggi in Italia, facendo tappa in Grecia, gli ultimi quindici italiani arrestati dagli israeliani per aver preso parte alla Global Sumud Flotilla che non hanno voluto firmare l’ammissione di essere entrati illegalmente (tra loro lo skipper barese Tony La Piccirella e il presidente di ActionAid Italia Abderrahmane Amajou).

 

Ad annunciarlo ieri su X è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha voluto «ringraziare sinceramente tutto il personale del ministero, i diplomatici in Israele e nelle altre sedi per il capillare lavoro di assistenza compiuto in questi giorni».

 

GRETA THUNBERG - FLOTILLA GLOBAL SUMUD

È da venerdì che gli avvocati dell’organizzazione israeliana per i diritti umani Adalah piantonano il carcere di Ketziot, un enorme complesso di cemento nel mezzo del deserto del Negev dove sono ancora rinchiusi almeno 300 attivisti della flottiglia.

 

Tra loro c’è Greta Thunberg, che verrà rilasciata oggi, l’ambientalista 22enne che aveva detto di essere stata messa in una cella infestata dalle cimici, con poco cibo e acqua di dubbia provenienza.

 

L’ong Adalah conferma, inoltre, che la ragazza svedese è stata sottoposta a trattamenti duri e costretta a baciare la bandiera israeliana. Una versione smentita dal ministero degli Esteri israeliano che su X ha definito «sfacciate menzogne le affermazioni riguardanti i maltrattamenti di Greta Thunberg e di altri detenuti della flottiglia».

 

Carcere di Ketziot in ISraele

A metterci il carico da undici è stato il ministro di estrema destra Ben Gvir che ha canzonato gli attivisti da lui definiti terroristi: «Se pensavano di essere accolti con un tappeto rosso e trombe, si sbagliavano. Dovrebbero conoscere le condizioni del carcere di Ketziot e pensarci due volte prima di rivolgersi di nuovo a Israele». […]

 

 

MO: AMBASCIATORE ISRAELE, 'SCOPO FLOTILLA NON ERA PORTARE AIUTI, GRETA NON E' STATA MALTRATTATA'

(Adnkronos) - Lo scopo della Flotilla "non era certo portare aiuti. È stata una grande, sfortunata e triste farsa. Una provocazione politica contro di noi. Voglio esprimere tutta l'indignazione dello Stato di Israele per il modo nel quale è stata presentata l'iniziativa della Flotilla.

 

SAVERIO TOMMASI AL RIENTRO IN ITALIA

Ora tutti sappiamo che non era una missione umanitaria ma solo un'azione orchestrata per minare la legittimità di Israele e per favorire la propaganda dei gruppi estremisti".

 

Lo dice al Giornale l'ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled, spiegando che gli attivisti che hanno preso parte alla missione a Gaza non sono terroristi, "non lo abbiamo mai detto. Io penso che molti di essi ignorano tante informazioni e non sanno che la flotta è stata organizzata e finanziata da Hamas, o da associazioni vicine ad Hamas".

 

Quanto ai presunti maltrattamenti "è falso. Non c'è nessuna evidenza di maltrattamenti. Nessuna. Sono stati trattati secondo le leggi. Visitati dai funzionari delle loro ambasciate, e chi ha accettato di tornare in patria è stato rilasciato in due giorni. Cosa dicono: di non essere stati sistemati in hotel a 5 stelle? Beh, questo non lo abbiamo fatto.

E' ancora detenuto chi non ha voluto uscire da Israele. Evidentemente il trattamento è ben diverso da quel che vanno raccontando. Greta Thunberg credo sia stata manipolata da qualcuno, per accusarci. Mi dispiace, aveva fatto battaglie importanti per l'ambiente, aveva affascinato molte persone, e ora sta giocando nelle mani di Hamas".

 

ADA COLAU

Riguardo le manifestazioni pro-Pal in Italia, l'ambasciatore aggiunge: "Ho visto molta violenza. Sono manifestazioni contro il governo. Credo di aver poco a che fare con la Palestina. Voglio esprimere la mia solidarietà alla forze dell'ordine italiane che hanno avuto un comportamento efficiente ed esemplare".

 

Ma, quanto alla pace, afferma di essere "speranzoso. Spero che nei prossimi mesi si potranno risolvere i problemi. Sono passati due anni dal massacro del 7 ottobre. Ora dobbiamo chiudere questo conflitto e trovare soluzioni politiche, e diplomatiche,che permettono agli israeliani di vivere in pace e in sicurezza E bisogna pensare anche a migliorare la vita dei palestinesi. Dobbiamo lavorare a favore degli interessi di tutti. Hamas lavora contro gli interessi di tutti. C'è un interesse comune, tra noi, l'Europa, l'America e il mondo arabo: sconfiggere Hamas. A quel punto si può lavorare insieme per un futuro di ricostruzione, di pace e di riconciliazione"

 

FLOTILLA:ADA COLAU 'IN CELLA IN ISRAELE VIOLATI TUTTI I DIRITTI'

(ANSA) - "E' stato un viaggio molto intenso e difficile, con un finale complicato. Abbiamo vissuto un'esperienza molto dura", poiché "ci hanno rinchiuso in un carcere di massima sicurezza dove non esiste Stato di diritto. Ci sono stati maltrattamenti e trattamento denigrante".

 

SAVERIO TOMMASI AL RIENTRO IN ITALIA

E' la denuncia fatta dall'ex sindaca di Barcellona e attivista della Global Sumud Florilla, Ada Colau, all'arrivo in tarda serata, insieme al consigliere comunale di Erc, Jordi Coronas, all'aeroporto di El Prat, in Barcellona, dove sono stati accolti da decine di sostenitori della causa palestinese e dirigenti politici.

 

"Ci hanno intercettato illegalmente. Lo Stato di Israele ha violato tutte le leggi, ci hanno arrestati in acque internazionali e sequestrato le nostre imbarcazioni. E' illegale e inammissibile", ha detto Colau. "Quello che non ci aspettavamo - ha proseguito - era trovare al porto" di Ashdod, in Israele, "centinaia di poliziotti che ci hanno umiliati, tenuti per ore in ginocchio, con la testa contro il suolo, senza darci acqua e tirandoci per i vestiti".

 

L'esponente della forza di sinistra Comunes ha spiegato che, durante l'arresto e la detenzione, durata nel suo caso quattro giorni, "non abbiamo potuto fare la doccia, eravamo in 16 in una cella di sei metri per tre senza mai poter uscire per un'ora d'aria. Siamo rimasti totalmente isolati, senza poter avere contatti con le autorità consolari, avvocati o con le nostre famiglie. Non hanno dato medicine salvavita a persone diabetiche o asmatiche, che continuano a essere detenute", ha denunciato.

 

SAVERIO TOMMASI AL RIENTRO IN ITALIA

Colau ha assicurato che le vessazioni subite durante i quattro giorni di detenzione "non sono nulla a confronto della sofferenza patita dalla popolazione". "L'importante è fermare il genocidio e aprire corridoi umanitari. L'azione continua - ha assicurato l'ex sindaca - anche perché ci sono i nostri compagni ancora detenuti in quel carcere orribile e, fino a che non saremo tutti fuori, vi chiediamo di mobilitarvi", .

 

"Poiché - ha concluso Colau - "la pressione sociale funziona" e "tutte le mobilitazioni delle ultime settimane stanno producendo un cambio di paradigma e isolando sempre più lo Stato terrorista di Israele".

 

ATTIVISTI FLOTILLA A MADRID,'MALTRATTATI DOPO ARRESTO ISRAELE'

(ANSA) -  "Ci hanno colpiti, ci hanno trascinato a terra, ci hanno legato mani e piedi, ci hanno messo in gabbia, ci hanno insultati, ci hanno impedito di dormire, ci hanno negato assistenza medica".

 

Carcere di Ketziot in ISraele

Lo hanno denunciato alcuni dei 21 attivisti spagnoli arrivati questa sera con un volo da Tel Aviv dopo essere stati espulsi in Spagna, in un'intervista in diretta tv su X, raccontando di essere stati "maltrattati" e "umiliati" dalle forze di sicurezza israeliane, dopo l'arresto mercoledì, e dal momento in cui sono stati fatti sbarcare nel porto israeliano di Ashdod.

 

Secondo le testimonianze, durante la detenzione in Israele non hanno avuto "accesso all'acqua potabile". Hanno denunciato che gli è stato dato "cibo scaduto" e che sono stati "48 ore senza mangiare".

 

flotilla blitz delle forze israeliane 7

"E' tortura", ha affermato uno dei giovani componenti della Flotilla. "Israele ha voluto sottoporci a un trattamento esemplare", ha aggiunto. "Nel modulo degli uomini, sono entrati varie volte con le armi e le hanno puntate a parti vitali, come la testa o il cuore", ha denunciato un altro degli attivisti. E ha assicurato di aver temuto per la vita: "C'è stato un momento in cui ho pensato: qui mi ammazzano".

 

Tuttavia, hanno assicurato che quanto hanno vissuto "non ha nulla a che vedere con la sofferenza che vivono i nostri fratelli di Palestina, Gaza e Israele" Hanno ricordato che "oltre 200 persone" fra i componenti della spedizione Global Sumud Flotilla "continuano ad essere detenute, oltre la metà delle quali in sciopero della fame". E hanno fatto appello alla "mobilitazione popolare" affinché "continui ad essere tanto intensa come finora" in Spagna per la "fine del genocidio a Gaza".

SAVERIO TOMMASI SULLA FLOTILLA

 

 

TV,ATTIVISTA FLOTILLA DÀ UN MORSO A UNA GUARDIA, ARRESTATA

(ANSA) - Un'attivista della Flotilla è stata arrestata questa sera per aver dato un morso a una guardia carceraria nel carcere di Ketziot. Lo riferisce Channel 12. La donna, che avrebbe dovuto essere espulsa domani, è stata arrestata nuovamente e sarà portata domani davanti al tribunale.

 

IL RACCONTO DI SAVERIO TOMMASI: “UMILIATO E PICCHIATO DAGLI ISRAELIANI, MI HANNO STRAPPATO LE FEDI”

Estratto da www.fanpage.it

 

Saverio Tommasi racconta le violazioni subite durante la permanenza presso le autorità israeliane dopo che la nave Karma della Global Sumud Flotilla è stata abbordata. Il giornalista di Fanpage.it è stato trattenuto in un centro detentivo a sud di Israele ed è tra i 26 italiani che oggi sono arrivati a Istanbul. Nelle prossime ore farà ritorno in Italia e domani sarà presente al Rumore Festival, a Roma.

ME NE FOTTILLO - VIGNETTA BY ROLLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

 

[...] "Arrivati al porto di Ashdod, lì è iniziata la parte assolutamente più brutta.

 

L'accoglienza è stata una roba terrificante, una violazione completa dei diritti umani.

 

Ci hanno fatto uscire dalla barca, ci hanno obbligato a stare piegati mentre ci portavano in due in un piazzale fatto da dei container tutto intorno, perciò coperti alla vista, con tutte le persone sedute in fila costrette a guardare in basso.

 

Chi non guardava in basso veniva punito con delle botte sulla testa. Ho chiesto di andare in bagno più volte, non hanno mai fatto andare nessuno in bagno e ogni tanto ci spostavano.

 

Ci spostavano di cinquanta m e ci facevano stare in un'altra parte del piazzale di nuovo fermi lì seduti", racconta.

 

CORTEO PRO-PAL A ROMA IN SOLIDARIETA ALLA FLOTILLA - FOTO LAPRESSE

Il giornalista ci rivela di aver visto "una persona a cui è stato slogato il polso" e che "c'era un altro italiano di 72 anni che ha una gamba finta di ferro ed è stato obbligato a stare con le gambe piegate". "Non facevano neanche distendere le gambe, per circa 3 ore e urlavano.  Se qualcuno toccava un solo dei suoi oggetti lo prendevano e lo lanciavano dall'altra parte. Poi ancora peggio quando siamo entrati dentro, al porto di Ashdod, ove ci hanno identificato e fatto tutte le varie procedure".

 

Al porto "ci hanno tolto tutta la roba. Mi hanno strappato con violenza le fedi dal dito. Se non avessi fatto ieri una scenata con la console in Israele, probabilmente io oggi le fedi non le avrei. Rubare l'oro alle persone lo facevano i nazisti. Non è possibile che esista questa cosa. Oggi ho ritrovato lo zaino e le hanno buttate lì.

 

greta thunberg francesca albanese

Non erano invece negli effetti personali perché non volevano che le mettessi, perché volevano appunto strappare l'oro quando abbiamo percorso una specie di cunicolo in cui, a me e ad altre persone, hanno praticato una violenza maggiori. Ci strizzavano i pettorali per perquisirci, per farci tenere le braccia alzate. Non è all'interno di una democrazia questo grado di violenza esercitata", prosegue.

 

"Ho preso botte dall'inizio dell'entrata in porto fino alla fine. Botte sulla schiena, botte sulla testa e poi ridevano, ridevano di tutto questo.

 

DIRETTA DALLA FLOTILLA

Mi avevano affiliato un altro nome – bitinni o vitinni ma potrei sbagliarmi – probabilmente assimilabile a qualcosa tipo "imbecille". C'era questo ragazzino accanto a me, che era la guardia della polizia eavrà avuto 16-18 anni, che mi portava in giro dalle altre guardie. Non potevo mai alzare la testa, perciò non le vedevo bene.

 

A volte provavo con la coda dell'occhio, ma prendevo altre botte nella schiena. Chiedeva agli altri di chiedermi come mi chiamavo. E allora io dovevo rispondere, come una scimmietta con quel nomignolo, e tutti ridevano e poi lì due al nuovo botte. In particolare a me e a ******* che avevo accanto, ci dicevano "down down, up up" varie volte.

flotilla blitz delle forze israeliane 6

 

Tutte le volte che dicevano down, uno si doveva abbassare sempre di più, fino ad arrivare con la testa fino alle ginocchia. E poi up. Se lo gridavano più forte rimetterti con la schiena dritta, ma sempre a testa abbassata. Altrimenti se lo dicevano più piano, ti dovevi alzare piano piano", continua.

 

Saverio spiega che non gli è stato permesso di "parlare con l'avvocato che avevamo noi. Non l'hanno fatto entrare dentro. C'era un'altra avvocata, ottima, ma era della Flottilla. L'abbiamo scoperto dopo. Con il nostro non ci hanno fatto parlare".

 

flotilla 5

Poi la detenzione. "Nella parte detentiva noi non abbiamo subito violenze dirette, però c'era una modalità che ricorda un regime non democratico. C'erano dei cani lupo all'ingresso del porto, mentre noi eravamo seduti in terra guardando in basso, che ovviamente abbaiavano e li portavano vicino.

 

Durante il regime detentivo urlavano. Non esisteva riferirsi ad un'altra persona con una tonalità di voce normale, c'era soltanto la possibilità di urlare per impaurirci. Poi ci spostavano di cella in cella. Noi eravamo da 15, perciò abbiamo dormito in terra, alcuni di noi oppure nei letti due per letto. Il cibo era molto poco. Non davano bottiglie da bere, potevamo soltanto bere l'acqua del bagno di un sapore rancido", conclude.

navi della flotillaARTURO SCOTTO SULLA FLOTILLA

greta thunberg fermata

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