pietro tidei santa marinella

“BASHKIM È UNO STRONZO, SI RIGIRAVA MIA MOGLIE COME SE…” – PIETRO TIDEI HA INSULTATO IL SUO EX FACTOTUM, BASHKIM KURTAJ E “GLI ALBANESI LADRI” IN ALCUNI AUDIO DELLE INTERCETTAZIONI DISPOSTE DAI PM - IL SINDACO “A LUCI ROSSE” DI SANTA MARINELLA PROVA A DIMOSTRARE DI AVER PAGATO IL SUO EX COLLABORATORE OFFRENDOGLI “IN CAMBIO” L’USO DI UN MINI ALLOGGIO. E INVIA ALLA “VERITÀ” UN ATTO DI TRANSAZIONE STRAGIUDIZIALE CHE, PERÒ, NON SAREBBE VALIDO ­– CONTRADDIZIONI ANCHE SULLA CASA IN COMODATO D’USO – VIDEO

GUARDA QUI IL VIDEO DI PIETRO TIDEI CHE INSULTA IL SUO EX FACTOTUM BASHKIM KURTAJ

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori e François de Tonquédec per “La Verità”

 

PIETRO TIDEI

Ogni volta che si muove il sindaco dem Pietro Tidei fa danni. Lui, uomo di sinistra, erede della storia del Partito comunista, per decenni caposaldo della difesa dei diritti dei lavoratori, con i suoi collaboratori ha dimostrato di essere peggio di un padrone delle ferriere.

 

Nei suoi audio, che abbiamo riportato ieri e l’altro ieri, ma anche nei post che il politico  ha pubblicato su Facebook, il primo cittadino ha ammesso di aver pagato il lavoro del suo ex factotum Bashkim Kurtaj, offrendogli «in cambio» l’uso di un mini alloggio, in cui vivevano ammassate quattro persone. I figli, addirittura, erano costretti a dormire nell’intercapedine del muro esterno.

 

Ma come ci ha spiegato l’avvocato Giancarlo Tortorici non è possibile retribuire un operaio in questo modo. Nelle ultime ore Tidei ha deciso di fare ancora qualche passo, probabilmente anche questi falsi, verso il bordo del precipizio, un burrone fatto di diritti dei lavoratori conculcati e frasi ed epiteti razzisti (come «zingaro» per riferirsi a personaggi di Ostia o con massime del tipo «tutti gli albanesi rubano») poco degni di uomo che si definisce di sinistra.

 

transazione tra la moglie di pietro tidei e la moglie di bashkim kurtaj

Tidei sui social ha raccontato come si sia concluso il rapporto di lavoro con i coniugi Kurtaj, Bashkim e Mira: «A seguito del deteriorarsi dei rapporti tra Mira e mia moglie […] sono state fatte delle riunioni insieme a questa famiglia, il commercialista ha contabilizzato l’entità della liquidazione (17.000 euro) regolarmente versata con assegno e di comune accordo hanno convenuto per il licenziamento della signora Mira».

 

Una separazione che in un audio inviato a Bashkim, Tidei descrive così: «Tua moglie è stata regolarmente pagata con assegni, con bonifici e tutto, in cambio abbiamo dato la casa gratis, non hai mai pagato né luce, né acqua, né gas, niente e quindi me pare che quando ve ne siete andati avete fatto una dichiarazione che non avevate nulla più a pretendere […] che hai fatto? Hai fatto nel pomeriggio qualche cosa? E quello mi pare che andava abbondantemente ricompensato dall’alloggio gratis che ti ho fornito».

 

In un altro file aggiunge: «Te ne sei andato in bonis, tua moglie c’ha le buste paga, c’ha la liquidazione pagata, i contributi. Tua moglie avendo preso lo stipendio regolare, come da contratto, non doveva avere la casa, la luce, l’acqua, il gas, quello evidentemente era per la vostra presenza lì e (per, ndr) lavorare nell’azienda».

 

Bashkim Kurtaj

Ieri Tidei ha fatto recapitare a un nostro collaboratore un atto di transazione stragiudiziale […] Per lui è la prova che la pratica Kurtaj sia stata felicemente chiusa nel marzo 2022. Oltre alla liquidazione di 13.733 euro, alla donna vengono riconosciuti 3.741 euro per le «tredicesime mensilità non erogate per le annualità 2009, 2010, 2011 e 2012».

 

Riguardo «all’equo indennizzo, a titolo di totale risarcimento danno e quant’altro preteso per il rapporto di lavoro» la signora Kurtaj «riconosce quale maggior beneficio» l’aver avuto per 13 anni in uso l’appartamento e il non aver pagato le utenze.

 

In realtà l’alloggio era già stato inserito nei precedenti contratti di lavoro, dove si legge: «La relativa indennità sostitutiva di vitto e alloggio le verrà erogata in natura con la concessione di un appartamento a uso abitativo con incluso il consumo delle utenze». Alla fine i Tidei pagano alla ex «collaboratrice generica polifunzionale» 17.474 euro, di cui 2.100 «compensati» a saldo di un debito che la donna aveva verso la moglie di Tidei, la quale aveva anticipato i soldi per l’acquisto di un’automobile usata.

 

PIERO TIDEI ABBRACCIA LA SUA AMICA DIRIGENTE SCOLASTICO

L’accordo transattivo, che riporta solo il nome della donna e non quello del marito, prevede anche l’«espressa rinuncia a qualunque ulteriore reciproco diritto, anche per danni».

L’atto, però, non sarebbe stato firmato da Mira, bensì dal consorte, il quale avrebbe siglato le pagine con il suo cognome, Kurtaj.

 

[…]

 

 L’avvocato Tortorici commenta: «In tal caso il documento non ha alcuna efficacia giuridica a livello di transazione e conciliazione nei confronti della moglie. Quindi è da considerare “tanquam non esset” contro di lei.

Ed allora quella scrittura assume valore soltanto per dimostrare la prevaricazione psicologica nei confronti dei coniugi lavoratori e il maldestro tentativo di duplicare, con la concessione dell’abitazione, i pagamenti dovuti per le due attività svolte personalmente e singolarmente dai coniugi. Con una fava i Tidei volevano prendere due piccioni».

 

il contratto di mira curtaj - colf di casa tidei

I lavori extra sono stati più volte ammessi in audio e messaggi dal primo cittadino: «Kurtaj molte volte mi ha accompagnato in aeroporto […]. Lo stesso Baskhim, all’interno della casa e dell’azienda, si è fatto carico di portare la legna raccolta nell’azienda e provvedere all’allevamento di una decina di galline in proprietà comune […]. La famiglia Kurtaj non ha mai pagato affitto, bollette per le utenze, né altro ancora, perché la disponibilità dell’abitazione si intendeva compensata da piccoli lavoretti a casa Tidei».

 

Nonostante tutto ciò il sindaco ha avuto il coraggio di parlare sui social di «offese e calunnie» di Kurtaj, «per le quali oltre alla denuncia penale» sarebbe pronto a chiedere «il relativo risarcimento danni». E ha soggiunto anche questa volta con accenti razzisti: «L’ultima puntata di questi racconti ha visto protagonista un mio ex dipendente che interpreta la parte del “povero immigrato” che insieme alla sua famiglia e ai figli avrei vessato, sfruttato nel lavoro dei campi e persino trattenuto in una sorta di prigione senza porte senza finestre. Le sue lacrime bagnano le pagine della Verità che risulta ormai umida e appiccicaticcia».

 

pietro tidei 8

Ma prima dell’uscita dei nostri articoli, il sindaco, a più riprese, aveva provato a convincere il vecchio collaboratore di non aver mai insultato né lui, né il popolo albanese e che a mettergli in bocca tali offese saremmo stati noi giornalisti «mascalzoni».

 

Insulti che, purtroppo per Tidei, si sentono benissimo negli audio registrati dalla Procura di Civitavecchia. Per far capire a tutti, compresi gli elettori di Santa Marinella, quanto siano spericolate le smentite del loro primo cittadino abbiamo deciso di pubblicare sul nostro sito (laverita.info) sia le frasi pronunciate da Tidei su Bashkim, sia l’incredibile tentativo di negare la realtà dei fatti. Se il politico vale l’uomo siamo contenti di non essere amministrati da lui.

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