ecuador coronavirus

“MIO ZIO È MORTO TRE GIORNI FA, MA NESSUNO È VENUTO A PRENDERE IL CADAVERE” - A GUAYAQUIL, IN ECUADOR, L’EPIDEMIA HA CREATO IL CAOS: UNA MATTANZA IN CUI I DECESSI NON VENGONO NEANCHE PIÙ CONTABILIZZATI NELLE STATISTICHE UFFICIALI - LE PERSONE MUOIONO SENZA NEANCHE AVER FATTO IL TAMPONE - LE IMPRESE FUNEBRI SONO AL COLLASSO E IN MOLTI LASCIANO I CADAVERI IN STRADA...

Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

cadaveri e malati negli ospedali in ecuador 6

«Mio zio è morto tre giorni fa, ma nessuno è venuto a prendere il cadavere. Siamo costretti a metterlo in strada, l' odore in casa è insopportabile». Decine di messaggi come questo sono arrivati nell' ultima settimana alla redazione del quotidiano Expresso di Guayaquil, tanto che la giornalista Blanca Moncada ha deciso di trasformare il suo account twitter in un bollettino con morti, indirizzo e recapiti.

 

«Famiglia Munoz; madre e figlio. Morti il primo aprile, callejon 120, Cerro Santa Ana». «Bolivar Tinajero Guevara, morto il 30 marzo alle 17.00, incrocio di José Mascote e Huancavilla, senza telefono». La lista è lunghissima, la città più popolosa dell' Ecuador è anche quella più colpita dal coronavirus con un aumento impressionante di numeri di morti che non vengono contabilizzate nelle statistiche ufficiali.

cadaveri e malati negli ospedali in ecuador 2

 

Un ritmo di oltre 300 decessi al giorno, fino a dieci volte la media abituale, quasi tutti morti senza che sia fatto loro il test del tampone. Di fronte al diniego da parte delle imprese di pompe funebri di andare a rimuoverli molti hanno deciso di lasciare i cadaveri per strada, una distesa di morti che abbandonati per giorni.

 

cadaveri e malati negli ospedali in ecuador 1

La sindaca Cynthia Viteri ha chiesto al governo di Quito l' autorizzazione per rimuoverli e ha allestito quattro grandi container per conservarli in attesa di trovare spazio nei cimiteri.

All' inizio è circolata l' ipotesi di gigantesche fosse comuni, ma le proteste dei famigliari hanno fatto cambiare idea e da mercoledì una squadra speciale è al lavoro giorno e notte per scavare nuove fosse nei camposanti. Dal cimitero Parque de la Paz escono ogni giorno quattro auto che setacciano la città per ritirare i cadaveri, seguendo spesso le indicazioni della Moncada.

 

CORONAVIRUS IN ECUADOR - CADAVERI IN STRADA

«Possiamo solo ringraziare tutti quelli che stanno dando una mano - spiega la giornalista - grazie anche alla stampa internazionale che ha permesso di fare luce su quello che sta succedendo; non era mai successa una tragedia così grande nella nostra città. Il sistema di salute è collassato, nessuno sta facendo l' esame per sapere se la persona è morta di Covid-19 o no, i famigliari aspettano diversi giorni perché arrivino a casa a ritirare il defunto».

CORONAVIRUS IN ECUADOR - CADAVERI IN STRADA

 

Il presidente Lenin Moreno ha dovuto ammettere che la situazione è fuori controllo e che probabilmente i morti per il virus sono molti di più rispetto ai 150 contabilizzati nei registri ufficiali, una cifra già di per sé elevata se si considera che è la metà di quelli registrati in Brasile, che ha 15 volte gli abitanti dell' Ecuador. Guayaquil è la città dove il virus galoppa più velocemente e non è un caso trattandosi della capitale economica del Paese, snodo commerciale e del traffico nazionale e internazionale.

 

CORONAVIRUS IN ECUADOR - CADAVERI IN STRADA

La quarantena imposta del governo è arrivata tardi, gli ospedali sono pienissimi, il governo ha detto che la capacità dei laboratori pubblici e privati non arriva a 1.400 test al giorno, troppo pochi rispetto a decine di migliaia di possibili contagiati. Sono partite diverse campagne di raccolta di fondi, mobilitati anche i tantissimi emigrati negli Stati Uniti e in Europa, angosciati per la sorte dei loro cari. A Guayaquil i funerali venivano fatti spesso a distanza di una settimana dal decesso per permettere proprio l' arrivo dei famigliari dall' estero. Oggi la lista d' attesa è ancora più lunga per trovare una fossa e non essere costretti ad abbandonarli in strada.

CORONAVIRUS IN ECUADOR - MEDICI CON MASCHERE DI FORTUNACORONAVIRUS IN ECUADOR - CADAVERI IN STRADA 3

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…