boris johnson hong kong

BORIS, SALVALI TU – IL PREMIER BRITANNICO STA PENSANDO DI DARE LA CITTADINANZA A QUASI TRE MILIONI DI CITTADINI DI HONG KONG. LA MOSSA, SPIEGATA IN UN EDITORIALE SUL GIORNALE DELLA CITTÀ ‘SOUTH CHINA MORNING POST’, HA GIÀ FATTO INCAZZARE I CINESI, CHE ORMAI HANNO DECISO DA TEMPO DI USARE LA MANO PESANTE – COME PREVISTO CI SONO STATI SCONTRI E ARRESTI PER L'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA TIENANMEN – VIDEO

 

 

Da www.ansa.it

 

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong 1

arresti e scontri a hong kong 2

La polizia di Hong Kong sta procedendo a degli arresti a margine della veglia per l'anniversario del massacro di Tienanmen.  Nonostante i divieti della polizia, le norme sul distanziamento sociale e le transenne di protezione montate, un centinaio di attivisti pro-democrazia di Hong Kong avevano raggiunto il Victoria Park per la veglia dedicata ai tragici fatti e alle vittime di piazza Tienanmen. Gli arresti, ha scritto la polizia in un tweet, sono stati eseguiti per l'occupazione e il blocco delle strade. Si tratta, in particolare, di interventi contro la violazione delle leggi.

arresti e scontri a hong kong 1

 

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong arresti

   Frattanto, il parlamento di Hong Kong ha oggi dato il via libera alla contestatissima legge che criminalizza ogni forma di disprezzo verso l'inno nazionale cinese, la Marcia dei Volontari, fissando sia sanzioni pecuniarie sia detentive. L'approvazione è maturata dopo una seduta ad altra tensione tra il fronte pro-Pechino e pro-democrazia, nel giorno del 31/mo anniversario delle sanguinose vicende di piazza Tienanmen.

 

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong 3piazza tienanmen

   Il provvedimento ha avuto 41 voti a favore e uno contrario, mentre il fronte democratico si è sottratto alla votazione scandendo cori e slogan di condanna. Si è trattato dell'ultimo atto, in ordine temporale, di una seduta ad alta tensione. Polizia e vigili del fuoco erano stati chiamati nel pomeriggio nella sala dopo il liquido maleodorante gettato da due deputati democratici, nel mezzo del dibattito. La presidente dell'aula, Starry Lee, aveva interrotto i lavori in reazione al gesto dei deputati Chu Hoi-dick e Ray Chan. Chu, secondo l'emittente pubblica Rthk, aveva spiegato che il liquido era un biofertilizzante e che l'iniziativa voleva coincidere con l'anniversario del massacro di Tienanmen. "Un assassino puzza per sempre. Quello che abbiamo fatto oggi è stato di ricordare al mondo che non dovremmo mai perdonare il Partito comunista cinese per aver ucciso il suo stesso popolo 31 anni fa", aveva rilevato il deputato, ricordando la mancanza di scuse su quanto fatto e di indagini appropriate per chiarire i fatti.

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong 4

arresti e scontri a hong kong

   Nel 2019, la veglia sulle vicende sanguinose di piazza Tienanmen e le proteste successive contro la legge sulle estradizioni in Cina sembravano l'inizio di qualcosa di nuovo a Hong Kong: a un anno di distanza le manifestazioni, come quella del 4 giugno negata dalla polizia, appaiono le ultime chance prima che la legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino assegni al governo centrale il potere di stroncare il dissenso e l'autonomia della città.

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong manifestazione pro democrazia a hong kong

   Per la prima volta in 30 anni, Hong Kong non avrà domani sera la veglia con decine di migliaia di candele a Victoria Park per ricordare le proteste per la svolta democratica chiesta invano dagli studenti del 1989, represse nel sangue dalle truppe dell'Esercito di liberazione popolare. La motivazione ufficiale è il distanziamento sociale, con le rigide regole per contenere il Covid-19: "un pretesto per silenziare l'opposizione", secondo Joshua Wong, uno dei volti più noti del fronte democratico. Presentando la "petizione globale" davanti al parlamento dell'ex colonia, Wong si è appellato ai leader dell'Ue perché si oppongano alla legge sulla sicurezza nazionale. Dal vecchio continente il primo ministro britannico Boris Johnson sfida, intanto, Pechino confermando la promessa di visti facilitati per il Regno a 2,85 milioni di cittadini dell'ex colonia aprendo "la strada per la cittadinanza".

commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong 5

Roberto Fabbri per “il Giornale”

 

bandiera coloniale britannica in un centro commerciale di hong kong 1

Da martedì 16 giugno tutti i voli diretti tra gli Stati Uniti e la Cina saranno sospesi. Un altro passo verso la nuova guerra fredda che la Casa Bianca ha deciso in piena escalation di tensioni commerciali e politiche tra i due Paesi. Ma c' è sempre Hong Kong a dividere l' Aquila americana dal Dragone rosso di Pechino.

 

boris johnson accoglientexi jinping vota la nuova legge sulla sicurezza nazionale di hong kong

L' ex colonia britannica che è oggetto della volontà di Xi Jinping di imporle una «normalizzazione» forzosa in nome della sicurezza nazionale, mentre Donald Trump ha deciso di opporvisi con tutta la forza del suo grande Paese, giustificando le sue azioni con la difesa delle libertà dei suoi sette milioni di cittadini. In questi giorni di transizione verso un nuovo regime in cui quelle libertà saranno definitivamente coartate, gli hongkonghesi si aggrappano disperatamente alla mano tesa da Trump, ma sperano anche in Boris Johnson, il premier britannico che ha promesso di non abbandonarli al loro destino di assimilazione indesiderata; a Downing Street si parla di aprire le porte del Regno Unito a quasi tre milioni di cittadini di Hong Kong, una mossa che suscita la collera di Pechino.

congresso del partito comunista cinese su hong kongmanifestazione a hong kong

 

A tutto questo si aggiunge l' annunciato divieto da parte delle autorità filocinesi di Hong Kong di lasciar tenere come avviene ogni anno da un trentennio con enorme partecipazione popolare le veglie di commemorazione del massacro di piazza Tienanmen, perpetrato a Pechino nella notte del 4 giugno 1989. La proibizione è stata spiegata dalla polizia con la necessità di far rispettare le norme di distanziamento in vigore contro l' epidemia di coronavirus, ma è diffuso il timore che con questa giustificazione altro non si stia facendo che inaugurare in anticipo la nuova stagione di una Hong Kong privata del diritto di manifestare liberamente.

 

manifestazione pro democrazia a hong kong

Timore confermato dalle recenti dichiarazioni della governatrice della metropoli finanziaria Larrie Cam, sempre più allineata sulle posizioni repressive di Pechino e che ancora ieri ha fatto proprie le sinistre rassicurazioni delle autorità comuniste: le nuove leggi sulla sicurezza a Hong Kong colpiranno solo una minoranza di agitatori, nessun altro ha nulla da temere.

 

Argomentazioni che fingono di ignorare che le manifestazioni anticinesi dell' ultimo anno nella «regione speciale» già soggetta alla sovranità di Londra hanno visto la partecipazione di folle immense. Il rischio è ora che a Hong Kong (e anche, su scala minore, nella vicina ex colonia portoghese di Macao) un numero significativo di persone decida di ignorare il divieto di vegliare in piazza, innescando l' inevitabile repressione. Ancora ieri la stessa Unione Europea ha chiesto che le commemorazioni di Tienanmen possano aver luogo senza restrizioni.

bandiera coloniale britannica in un centro commerciale di hong kongpolizia a hong kong

 

A Pechino certamente non amano sentire questi toni, ma meno ancora sopportano quelle che definiscono intromissioni della ex potenza coloniale britannica negli affari interni della Cina popolare. Perentori inviti a cessarle hanno subito fatto seguito alle più recenti dichiarazioni di Boris Johnson, che in un editoriale pubblicato dal Times e dal quotidiano di Hong Kong South China Morning Post ha avvertito la Cina di essere pronto a modificare le regole dell' immigrazione nel Regno Unito per «aprire la strada della cittadinanza» a 350mila detentori di un passaporto britannico e ad altri due milioni e mezzo che hanno il diritto di chiederlo.

piazza tienanmen

 

donald e melania trump

Johnson ha insistito sul fatto che il successo di Hong Kong è fondato sulla libertà della sua gente (una libertà, va ricordato per rispetto della verità storica, che Londra concesse solo gradualmente negli ultimi decenni di un secolare dominio sulla sua base commerciale in Cina) e che se questa verrà cancellata dalle nuove leggi sulla sicurezza il governo britannico «non volterà le spalle» agli abitanti di Hong Kong che temono una svolta autoritaria. «Spero però - ha concluso il premier - che come noi Pechino intenda rispettare gli impegni presi e renda tutto questo non necessario«.

polizia a hong kong

proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 7proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 3proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 8CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE SU HONG KONGproteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 5proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 4proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 6proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 2proteste a hong kong per la legge sulla sicurezza nazionale 1

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...