giorgia meloni ursula von der leyen antonio tajani matteo salvini marine le pen

I NUMERI PARLANO CHIARO: IN EUROPA NON C’È MAGGIORANZA SENZA I SOCIALISTI – LA COALIZIONE “ITALIANA” DI CENTRODESTRA (PPE+ECR+IDENTITÀ E DEMOCRAZIA), POTREBBE CONTARE SOLO SU 353 SEGGI, MA SONO POCHI: SOLO CON I 140 EUROPARLAMENTARI SOCIALISTI SI POTRÀ CREARE UNA MAGGIORANZA - MORALE DELLA FAVA: LA REGINA DI COLLE OPPIO POTREBBE ESSERE COSTRETTA A “CONSEGNARE” I SUOI PARLAMENTARI GRATIS A URSULA VON DER LEYEN, SENZA ENTRARE UFFICIALMENTE IN MAGGIORANZA - L'APPELLO DELLA LE PEN ALLA MELONA: "È IL MOMENTO DI UNIRSI E DIVENTARE IL SECONDO GRUPPO..."

1. ORA MARINE LE PEN «CHIAMA» GIORGIA MELONI: «UNIRSI, OCCASIONE IMPERDIBILE»

meloni le pen

Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

[…] Marine Le Pen […] Che cosa pensa delle avances sempre più aperte della presidente della Commissione Ursula von der Leyen a Giorgia Meloni? E lei collaborerebbe con una destra allargata guidata da von der Leyen?

«La presidente della Commissione sa che il suo tempo è finito e cerca di comprare voti. Ma per quel che ci riguarda mai […] voteremo per Ursula von der Leyen, che ha condotto una politica disastrosa per i popoli europei. È arrivato il tempo di chiudere definitivamente il suo mandato tossico».

 

E che cosa si sente di dire a Meloni?

giorgia meloni - in mezzora

«Penso che io e lei siamo d’accordo sulle questioni essenziali, tra le quali c’è il riprendere controllo dei nostri rispettivi Paesi. Poi sono i popoli che decidono, questo dobbiamo sempre ricordarlo. Ma adesso è il momento di unirsi, sarebbe davvero utile. Se ci riusciamo possiamo diventare il secondo gruppo del Parlamento europeo. Penso che un’occasione così non dobbiamo lasciarcela sfuggire».

 

Ora che ha tagliato i ponti con la AfD tedesca e i suoi eccessi, sarà più facile allargare le collaborazioni in Europa? La presa di distanze sua e di Salvini dalla AfD serve anche a questo?

«No, non abbiamo rotto i rapporti perché serviva a questo, non era una mossa strumentale. Semplicemente non era più possibile andare avanti con la AfD, e a un certo punto, quando non è più possibile, bisogna dire stop». […]

 

giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa

2. “PATTO UE SENZA I SOCIALISTI”. LA PROMESSA È UNA FAKE NEWS E LA PREMIER PUÒ RESTARE SOLA

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

Il centrodestra maggioranza nel Parlamento europeo è semplicemente una “fake news”. Giorgia Meloni si lamenta spesso e ingiustificatamente di presunte notizie non vere che la riguardano. […] la sua campagna elettorale con il sogno di una alleanza che […] faccia a meno della sinistra può essere coltivato solo nella propaganda che precede l’apertura delle urne. Ma la sua ultima mossa può avere un solo effetto: lasciare l’Italia fuori dal gruppo di comando dell’Ue.

 

giorgia meloni - in mezzora

Una coalizione di centrodestra in grado di eleggere il presidente della Commissione europea, infatti, è sia politicamente sia numericamente impossibile. Basta leggere i numeri attuali dell’Eurocamera e quelli dei sondaggi più accreditati […]. Vediamo i seggi. Secondo le ultime stime, il Ppe (i Popolari di cui fa parte anche Forza Italia) ne dovrebbero conquistare circa 183. Ecr (i Conservatori con Fratelli d’Italia) 86, Identità& Democrazia (la destra ancora più estrema con la Lega e la francese Le Pen) 84. In totale 353.

 

Il Parlamento europeo sarà formato da 720 deputati, quindi la maggioranza è fissata a 361. Ne mancano otto. In teoria. Perchè il Ppe ha già dichiarato, attraverso il suo presidente, Manfred Weber, e la sua “spitzenkandidat” Ursula von der Leyen, che non ci potrà essere alcuna intesa con l’estrema destra. Sicuramente non con quella di Salvini e del transalpino Rassemblement National.

 

Quindi bisogna eliminare almeno gli 84 eletti di ID. Nelle elucubrazioni oniriche di molti europarlamentari della destra italiana si suggerisce di sostituirli con i rappresentanti di Renew, gruppo liberale idealmente guidato da Emmanuel Macron. Che dovrebbe, però, eleggere a sua volta 86 membri. Quindi la coalizione arriverebbe a 355. Ancora non basterebbe dal punto di visto aritmetico.

giorgia meloni ursula von der leyen kiev

 

Ma se si offre uno sguardo alla compatibilità politica, i liberali sono assolutamente contrari a qualsiasi tipo di collaborazione con Ecr. È stato esplicito a questo riguardo giovedì scorso lo “spitzenkandidat” di Renew, l’italiano Sandro Gozi […]. Senza contare, poi, che una parte consistente del Ppe, i partiti del nord Europa e quello polacco, si innervosiscono soltanto all’idea di allearsi con la destra conservatrice. Il primo ministro popolare di Varsavia, Donald Tusk, considera ad esempio il suo primo nemico il Pis, il partito del suo predecessore Morawiecki, che è proprio iscritto all’Ecr.

 

meloni le pen

Il Pse, ossia i socialisti, dovrebbero confermarsi il secondo gruppo in Parlamento con 140 seggi. In questo quadro, dunque, non esiste alcuna alleanza maggioritaria davvero praticabile senza il Ppe e/o senza il Pse. Non a caso la cosiddetta “maggioranza Ursula” […]  si basa su popolari, socialisti e liberali (i quali in questo quadro si confermerebbero il terzo partito con Ecr) che insieme anche a giugno dovrebbero raggiungere quota 409. Oltre la soglia minima di 361. E comunque, in realtà, non rassicurante perché nell’aula di Strasburgo va considerata una forte dispersione di voti.

 

antonio tajani manfred weber congresso forza italia

Quindi […] chiunque aspiri a farsi eleggere alla presidenza della Commissione dovrà passare da questa coalizione: Ppe, Pse, Renew. Con qualche aggiunta. Una parte dei popolari e l’attuale presidente della Commissione vorrebbero arruolare solo i parlamentari meloniani di Fratelli d’Italia, non tutto l’Ecr. Altri, come i socialisti, pensano ad allargare i confini della coalizione ai Verdi che potrebbero eleggere 48 parlamentari.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI

L’obiettivo dichiarato da Meloni ieri è quindi irraggiungibile a meno di rovesci elettorali al momento imprevedibili. Si tratta dunque di una mossa dialettica ingannevole perché dal 10 giugno in poi la premier italiana dovrà semmai decidere di consegnare i suoi parlamentari “gratuitamente” per l’elezione del nuovo/a presidente della Commissione. Non entrare ufficialmente nell’alleanza ma non essere esclusa da essa.

 

La linea «mai con la sinistra» rischia di condurla direttamente in un “cul de sac” che isola il Paese. Con un paradosso cui il governo italiano ci ha già abituati, ad esempio in occasione dell’approvazione del nuovo patto di Stabilità. Meloni ha dato il via libera in Consiglio e Fratelli d’Italia lo ha negato in Parlamento. Sul vertice della Commissione potrebbe replicarsi l’incoerenza: Palazzo Chigi concorda un candidato in Consiglio, Fdi rinuncia ad associarsi in aula alla sinistra.

GLI APPUNTI DI GIORGIA MELONI - TELEMELONIgiorgia meloni al festival dell economia di trento 6giorgia meloni e la figlia ginevra alla giornata mondiale dei bambinigiorgia melonimanfred weber antonio tajani congresso forza italia gli appunti di giorgia melonitajani webergiorgia meloni - in mezzora

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…